La luce proveniente dalla finestra mi fece svegliare di soprassalto e la mia mano involontariamente si alzò in aria per coprire i miei occhi. Li aprii lentamente, mentre cercavo di mettere a fuoco il luogo in cui mi trovavo e di riconoscere il braccio che mi avvolgeva il petto. Con calma lo spostai e mi voltai verso il ragazzo che, con respiro profondo, era ancora beato nel mondo dei sogni. Kyle. Un'ansia improvvisa si impossessò di me. Cos'era successo? Perché ero lì? Oh mio Dio, non avevo avvisato papà!
Allarmata mi alzai dal letto, tirando via le coperte dal corpo di Kyle, trovandolo mezzo svestito. Lui mugugnò qualcosa di incomprensibile ed io velocemente gli diedi delle spinte affinché si svegliasse, ma l'unica cosa che ottenni fu farlo cadere accidentalmente dal letto.
«AHI! Buongiorno anche a te, eh!» aprì un solo occhio e massaggiò velocemente la testa nel punto in cui aveva colpito.
«Scusa, ti sei fatto male?» domandai con la fronte aggrottata, accovacciandomi vicino a lui. Scosse la testa e si mise a sedere, ancora per terra.
«Io ti aiuto e tu mi butti giù dal letto? Ma vedi un po'!» parlò da solo ed io risi nervosamente.
«Devo andare» mi alzai, mettendo le scarpe che trovai ai piedi del letto e recuperando la mia borsa, assicurandomi che il mio telefono fosse all'interno.
«Grazie, eh!» sentii udire e, senza farmi sentire da altri, uscii di soppiatto dall'enorme villa.
Grazie, pensai mentalmente, ricordando quel poco che era successo quella notte stessa.
***
«Papà!» urlai entrando in casa. Menomale che non avevo scuola quella mattina, altrimenti l'avrei saltata senza un giusto motivo.
«Buongiorno, Desy. Colazione?» Sasha sbucò dalla cucina.
«Buongiorno, Sasha. Sì, grazie» le dissi, torturandomi le unghie delle dita. Non sapevo ancora come comportarmi. Papà era in cucina, con la tazza di latte in una mano, un giornale nell'altra e un piatto gigante con uova e bacon davanti.
«Papà, scusa per stanotte» gli dissi, scusandomi per non averlo neanche avvisato di non tornare a casa.
«L'importante è che mi hai avvisato, tesoro» rispose lui, lasciandomi di stucco.
Ehm... quando l'avrei avvisato io? Kyle entrò nella mia testa in quel momento. Oh, grazie al cielo ci ha pensato lui!
«Neanche Megan ed Ethan sono tornati a casa... ma tu già lo saprai» sospirò Sasha, lasciandomi una tazza di latte fumante sotto il naso e sedendosi al mio fianco.
«Sì, certo» annuii, mentendo e coprendo i miei amici-fratellastri.
«Meg è rimasta a dormire da una certa Jasmine ed Ethan ha detto di essere con suo cugino» continuò Sasha, in pensiero per i suoi figli.
«Non si preoccupi, Jasmine è una ragazza affidabile» la rassicurai, sorridendo, sapendo con certezza che i suoi figli non avevano certamente passato la notte là dove avevano detto. Un po' come me, insomma.
«Dammi del tu, mia cara» rispose Sasha, mettendomi involontariamente un po' in imbarazzo.
«Possiamo andarli a prendere con l'auto. - propose mio padre- Tra un'ora abbiamo l'appuntamento per la casa nuova. Dobbiamo decidere se prenderla o no e sarà essenziale l'opinione di tutti». Un allarme si accese nella mia testa.
«Papà, lasciami l'auto, vado io a prenderli e poi torniamo qui. Si vorranno sicuramente cambiare» cercai di convincerlo, togliendo dal pericolo i miei fratellastri.
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Un amore al π
Teen FictionNon è semplice ricominciare, essere in bilico tra il ricordare e il dimenticare. Come reagiresti se da un giorno all'altro quelli che tu hai sempre ritenuto i tuoi migliori amici si allontanassero da te, come se tutto fosse normale? Come se fosse so...