Capitolo 29

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La sera arrivò in un lampo e noi ragazze eravamo tutte a casa di Katy, con dei bagagli pieni di vestiti, scarpe di ogni genere e piastre per ogni tipo di capelli.

Stavamo scegliendo insieme gli abiti da indossare. Uno dopo l'altro infilammo i diversi vestiti di ognuna e alla fine optammo per colori decisamente diversi l'uno dall'altro. Scattammo una foto in posizioni totalmente buffe.

«E ora passiamo ai capelli!» urlò euforica Megan, con il suo tubino giallo canarino senza spalline.

«Io li voglio lisci e naturali» ribatté Katy, che indossava un abito blu elettrico lungo con uno spacco laterale.

Jasmine legò i capelli in una coda alta ed era letteralmente uno schianto con indosso quell'abito verde smeraldo corto fino a metà coscia. Mi sentivo un po' fuori luogo, messa da parte dalla bellezza di ognuna di loro, nonostante indossassi un bell'abito rosso lungo. E, benché si possa pensare che sia l'abito a fare la differenza, credo che non sia affatto così e lo pensavo anche allora. Mi ricordai di dover parlare con Jasmine, volevo essere una buona amica; così, mentre le altre due erano intente a battibeccare su quale pettinatura era meglio fare, presi da parte la ragazza.

«Jas... tutto bene?»

Presa alla sprovvista la ragazza annuì.

«Come facevi a conoscere Ethan e Megan?»

«Veniamo dalla stessa città e soprattutto dalla stessa scuola»

«Oh» sussurrai stupita. Era tutto chiaro... ma una cosa che non capivo era perché quell'evidente odio nei confronti di Ethan.

«Posso farti una domanda? Non vorrei sembrare...»

«Chiedi pure» mi precedette.

«Che c'è tra te e Ethan? Cioè... sembra quasi che vi odiate»

«Odio... no, dai, è più un'antipatia» sorrise quella, sistemando la sua frangia scura, guardandosi allo specchio.

«Ma non ci sono problemi, mica ci sarà solo lui stasera con me, no?» si fece coraggio, al che io annuii convinta.

«Siamo pronte!» sbucarono Katy e Meg, con due sorrisoni stampati in volto, mentre complici iniziarono a trascinarmi davanti allo specchio per torturare i miei capelli con quelle scottanti piastre.

***

«I ragazzi dovrebbero essere già qui» mormorò Megan, guardando sul suo cellulare un messaggio.

Avevamo fatto il tratto a piedi, su degli alti tacchi che iniziavano già a torturare i nostri piedi.

«James!» urlò Katy intravedendo il suo ragazzo.

I suoi capelli biondi svolazzarono nel momento in cui i suoi passi presero velocità per raggiungerlo. Mentre i due, ormai vicini, si scambiavano coccole, gli altri continuavano ad avanzare verso di noi. I loro sguardi erano tutti meravigliati da quello che si trovavano davanti. Chi fissava una, chi fissava un'altra, mentre il mio sguardo era dritto per terra.

«Desy» sussurrò Ryan ed io involontariamente alzai lo sguardo verso di lui, mettendo tutte le forze disponibili per sorridergli.

Vidi la sua mano mettersi sulle mie spalle, dopo che mi ebbe lasciato un timido bacio a fior di labbra. Involontariamente il mio sguardo incontrò quello di Kyle, fermo con le mani in tasca a fissarmi. Neanche quella volta seppi guardargli dentro e capirlo. Il suo corpo non trapelava alcuna emozione, se non di sorpresa, ma era difficile capire per cosa fosse sorpreso.

Spostai lo sguardo, poi, su Ethan, che incomprensibilmente stava mangiando con gli occhi Jasmine, ma sorprendentemente lei stava facendo altrettanto. Qui gatta ci cova, pensai. Forse non era proprio odio... ma neanche antipatia, come lei sosteneva. La realtà è che gli esseri umani sono troppo vigliacchi per dirsi apertamente ciò che provano, quindi si aspetta il momento esatto, illusi che esista. E purtroppo era anche la nostra specie, quindi, da esseri umani quali eravamo, ci nascondevamo dietro sentimenti falsi per non dichiarare quelli reali, con la paura che sarebbero potuti essere non accettati. Ma niente deriva dal niente. Spesso un cambiamento è necessario e ogni tanto sarebbe adeguato cacciare fuori le unghie e prendere ciò che più si desidera, senza aspettare che tutto ci venga dato.

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