Eren's Pov
Usciamo dall'ospedale.
Levi mi sta attaccato al braccio, non vuole allontanarsi da me.-Ragazzi, io vado.-
-Si Erd, e grazie.-
-Fammi sapere come sta.- mi sussurra prima di salutarci e se ne va.-Levi.-
Lui mi guarda.
-Hai paura?-
Abbassa lo sguardo e poco dopo annuisce flebilmente.
-Hey.- lo faccio guardare verso di me.
-Nessuno ti farà del male se ci sono io qui. Nessuno.-
-Mai...?-
-Mai.-
Mi abbraccia e lo stringo a me.
Non ho intenzione di lasciarlo.-Eren.-
-Mh.-
-Mi gira la testa.- si ferma.
-Sediamoci un pò.- raggiungiamo un parchetto e lo faccio sedere su una panchina.
-Vuoi dell'acqua?- domando e lui annuisce.
La prendo dal suo zaino e gliela do.
Me la ridà e la poso, per poi sedermi al suo fianco.
-Ti gira ancora la testa?- annuisce.
-Facciamo così. Stenditi un pò.- lui accetta titubante e si stende appoggiando la testa sulle mie gambe.
-Va meglio?- annuisce sorridendo.
Poi mi squilla il cellulare.
Lo prendo e vedo che è papà.
Rispondo.-Hey papà.-
-Eren, dove sei? Sono a casa.-
-Sono a Milano in questo momento.-
-A Milano? Da solo?-
-No, con...un amico.-
-Bhe, vuoi che venga a prenderti?-
-Amh...- guardo Levi.
Sarà meglio non fargli fare tanta strada.
-Si.-
-Bhe, dove sei?-
-In un parchetto in centro, vicino l'ospedale.-
-Ah bene. Arrivo.- stacchiamo.-Cosa ti ha detto?- Levi si alza dalle mie gambe mettendosi seduto.
-Ci passa a prendere.-
-T-tuo padre?-
-Si. Hey, va tutto bene. Mio padre sa che sono gay, e a lui sta bene.-
-Sicuro?-
-Sicuro.-
-D'accordo.--Ti gira ancora la testa?-
-No. Va meglio ora.- si appoggia col capo sulla mia spalla e io gli circondo le spalle con un braccio mentre gli lascio piccoli baci sulla fronte, facendolo ridacchiare.[...]
È passata mezz'ora e finalmente vedo la macchina di mio padre.
-Eccolo.- mi alzo seguito da Levi.
Però poi vedo che ricade sulla panchina.
Mi precipito da lui.
-Hey stai bene?-
-S-si...- respira affaticato.-Eren?- mi giro e vedo mio padre.
-Ah papà. Scusa, è che lui non si sente tanto bene.-
-Cos'è successo?- chiede sedendosi affianco a lui.
Meno male che è un medico.
Gli spiego quello che è successo con Oruo e quello che mi ha detto il medico in ospedale.
-Capisco.-
Si gira verso Levi e gli tocca la fronte.
-Scotta.-
-Ha la febbre?- domando avvicinandomi a lui.
-Alta anche. Portiamolo a casa, veloce.- si alza e io cerco di far alzare il corvino, ma non riesce a tenersi in piedi.
Così decido di prenderlo a mo' di sposa e di portarlo in macchina.
Lo faccio stendere dietro e io mi siedo davanti.
Mio padre mette in moto e noto solo ora che Levi è svenuto nuovamente.-Allora, dimmi, cos'è per te quel ragazzino?- guardo mio padre.
-C-che vuoi dire?-
-Dai, era ovvio. La tua titubanza nel dirmi con chi eri, la preoccupazione quando mi parlavi. Era impossibile che fosse semplice affetto verso un amico.-
-D'accordo...stiamo insieme. Contento?-
Mi sorride.
-Poi mi racconti meglio a casa.-
Sbuffo mentre lui ridacchia divertito.[...]
Arriviamo a casa.
Prendo Levi e lo porto di sopra.
Lo metto a letto e mio padre lo visita.
Gli misura la febbre.
-39.-
-Minchia...-
-Prendi un oki e diluiscila con dell'acqua e portagli qualcosa da mangiare. Io intanto provo a svegliarlo.-
-Ok.- vado in cucina e faccio come dice.
Poi vado in camera e vedo Levi seduto e mio padre che lo visita nuovamente.
Mi siedo affianco a lui.
-Mangia questa.- gli do la merendina che ho preso e lui la mangia lentamente.
Quando ha finito gli faccio prendere la medicina e dopo lo faccio stendere.
-Io vado di la. Dopo raggiungimi.-
Faccio addormentare Levi e poi vado da mio padre.
Mi siedo di fronte a lui.
-Allora figliolo, da quando la storia va avanti?- chiede calmo.
-Bhe, da qualche giorno dopo l'inizio della scuola.-
-E sentiamo, com'è?-
-Levi?-
-Mh.--Bhe...
Levi è la persona più buona che abbia mai conosciuto.
Con gli altri sa essere scorbutico e silenzioso ma con me è la persona più gentile, solare, simpatica, divertente, dolce...
È davvero fantastico.
Lo amo, davvero tanto.
È stato la prima persona a darmi tanto senza voler ricevere nulla.
Mi ha aiutato ad affrontare le mie paure e sento che con lui potrei vincerne tante altre.
So che gli perdonerei di tutto...--Hey.- guardo mio padre.
-Stai sorridendo come un ebete.- ridacchia.
-D-davvero?- sento che sto arrossendo.
-Si.- si alza.
-Io esco un attimo. Tu bada a lui, d'accordo?-
-Mh.-
-A dopo figliolo.- prende la giacca e esce.
Io vado da Levi.Vedo che si rigira e rigira nel letto.
Molto probabilmente è sveglio.
-Hey.-
Si gira nella mia direzione e mi guarda.
-Hey...- si mette seduto.
-Siamo a casa tua?-
-Si. Sei nel mio letto.-
-È comodo.-
-Lo so.-Lo vedo abbassare lo sguardo sulle sue mani, che sta torturando già da un pò.
-Lev--
-Ti ricordi quando mi hai detto di raccontarti quel periodo buio della mia vita quando me la sentivo?-
-Mh.- mi siedo sul bordo del letto.
-Bhe...ti va bene se te lo racconto ora?-
Gli prendo una mano incitandolo a parlare.
Lui prende un respiro profondo.-Sono stato stuprato. Tre volte. Dalla stessa persona.-
Sgrano gli occhi.
-Della terza ricordo che mi stavo ribellando e che per questa lui mi ha piantato un coltello nel petto.
Stavo per morire...
Per cinque millimetri non ha preso il cuore.
Se lo avesse preso...- sta tremando.
Mi guarda con occhi spenti, dalle lacrime che sono pronte a scendere.
Lo prendo tra le mie braccia e lo bacio.
E ancora, e ancora.
-Ti amo. Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo.- continuo a ripeterglielo mentre lo stringo a me.E posso giocarmi la testa che non smetterò mai di farlo.
Nessuno lo porterà via da me.
Per nessuna ragione al mondo.
E il mio nanetto, e lo terrò con me.
Glielo prometto.Angoletto time
Shalveeeeee ragahhhhhhhhh
Com'è? Tutto bene?
Quanto possiamo amare Grisha?
Creiamo un fan club per Grisha.
Le "Grisha's girls"
Niente male come nome, no?
Ok, sto impazzendo.
O sono impazzita già?
BHO!
Vabbè, adios bella gente.
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𝙱𝚛𝚎𝚊𝚔 𝚝𝚑𝚎 𝚍𝚒𝚜𝚝𝚊𝚗𝚌𝚎
FanficYaoi-boyxboy. Don't like? Don't read! "-Ci vediamo in Italia? -Ci vediamo in Italia."