«Cosa vuoi?»
«Sembra un déjà-vu, no? Tu che calci la macchinetta, io che ti ringrazio per avermi aiutata con quello lì...» ribatté Melany, scandendo la frase con il movimento della testa.
Ren ancora una volta decise d'ignorarla, prese il suo spuntino e si addentrò nella scuola.
«Ehi, aspettami!» gli gridò dietro, seguendolo. «Ho detto aspettami, Ren!» sbottò, seccata di non ricevere la minima considerazione. Ren si voltò a guardarla, infastidito dalla sua arbitraria confidenza. «Sì, esatto, conosco il tuo nome. Ma ancora non mi spiego come tu conoscessi il mio» continuò, prima che lui potesse dire qualcosa.
Il ragazzo sbuffò irritato. «Fortuna». Aprì il pacchetto di patatine appena comprato e riprese a camminare verso la porta di servizio.
«Oh, andiamo! Quante ragazze ci potranno essere in questa scuola con il mio stesso nome?» commentò sarcastica l'evidente frottola che le aveva appena rifilato. Tuttavia, lui non sembrava intenzionato ad ascoltarla e uscì superando la porta d'emergenza, lasciando che si richiudesse prima che anche lei potesse superare la soglia.
«Ok, mea culpa. Non ti piace parlare e me l'hai fatto capire abbastanza bene. Puoi almeno rispondermi sinceramente?» domandò Melany con tono gentile, dopo che fu fuori anche lei.
Ren si era appoggiato con il fondoschiena alla ringhiera di fronte a lei. Era del tutto vestito di nero, fatta eccezione per il cerchietto bianco delle Converse; portava sempre il cappuccio sulla testa, che assieme ai capelli neri mostravano ben poco di lui. Tuttavia, i raggi del sole le permisero di osservare il suo viso.
Ren chiuse gli occhi, di certo irritato dalla sua insistenza, e sospirò. Poi li riaprì, puntandoli su di lei. «Il primo giorno di scuola...», mormorò tirando fuori dalla tasca dei jeans un pacchetto di Marlboro, «... tua madre è venuta qui, no?» proseguì, incastrando una sigaretta fra le labbra.
Al suono di quelle parole, al rumore più che altro, Melany rabbrividì. Era tutto chiaro e avrebbe dovuto capirlo da sé. Conoscendola, non si sarebbe stupita se Claudia avesse recitato una pietosa scenetta teatrale, sbandierando in pubblico il nome della povera figlia che aveva bisogno d'integrarsi nella nuova scuola. Prese un lungo respiro dal naso nel tentativo di trattenere le urla, pensando di conservarle e scaricarle una volta rientrata a casa.
«Sì... capisco...» sibilò con dolore, portandosi la mano destra alla fronte per mascherare l'imbarazzo. Chissà che idea si era fatto di lei. Non certo buona, conosciuta la sua discendenza.
«Abbiamo finito? Quella è la porta» disse Ren, indicandole con un cenno del capo la soglia alle sue spalle. Poi spezzò e buttò la sigaretta intera e spenta giù dalle scale d'emergenza su cui si trovavano.
«Mmh... no, ne ho un'altra» replicò Melany, osservando la caduta libera dell'oggetto. «Perché t'incontro sempre nell'area distributori? Cioè, è come se aspettassi l'uscita di tutti per andarci, e litigare con il macchinario» disse tornando a osservarlo.
I suoi occhi azzurri erano fissi su di lei e subito avvertì il cuore accelerare i battiti a causa della freddezza con cui la guardava. Com'era possibile che riuscisse a trasmetterle così tanta soggezione? E perché lei, nonostante tutto, insisteva nel volerlo conoscere? Per quanto ne sapeva, doveva essere un ragazzo problematico dal quale tenersi alla larga. Tuttavia, sentiva che quelle voci non corrispondevano al vero e che in lui ci fosse molto di più di quanto non mostrasse.
«Sei davvero un'impicciona, te l'hanno mai detto?» ridacchiò, incrociando le braccia al petto.
«In realtà no. Non credo di essermi mai comportata così...» ragionò a voce alta, man mano che pronunciava le parole. Eccolo uno dei motivi per cui non riusciva a stargli lontana: quel sorriso timido, semplice, eppure così affascinante che non riusciva a levarsi dalla mente.
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Come una farfalla [Completa]
RomanceUn incontro inaspettato attende Melany Rose nella nuova scuola. Nessuno dovrebbe conoscerla, eppure lui sa il suo nome. Ma chi è? Ha degli amici, poco raccomandabili, ma preferisce star solo; non torna a casa dopo la fine delle lezioni; passa il tem...