In qualche modo, Melany riuscì a trovare la strada per rientrare a casa. Chiuse la porta d'ingresso dietro di sé, lasciò cadere a terra lo zaino della scuola e rimase immobile sul posto. Che cosa era appena successo? Si diede un pizzicotto sulla guancia e strillò leggermente per l'inaspettato dolore. Non riusciva a crederci. In quel piccolo parco, fortunatamente deserto, Ren l'aveva baciata senza il minimo riserbo. Sedutosi sulla panchina, le aveva preso una mano per attirarla a sé, costringendola a sedersi su di lui a cavalcioni, per nulla frenato dal suo evidente imbarazzo, per poterle afferrare il viso e baciarla ancora.
Dopo tutti quei rifiuti, quelle cattiverie gratuite che le aveva detto, era come se ogni cosa fosse stata spazzata via per lasciar posto unicamente al suo desiderio di lei. Melany, per quanto avesse millantato chissà quale esperienza amorosa con il suo ex fidanzato, non era riuscita a reggere il suo ritmo costringendo il ragazzo a darle un momento di tregua. Non si erano detti granché, anzi non si dissero proprio niente, limitandosi a guardarsi: lei, incredibilmente imbarazzata, aveva fissato i suoi luminosi occhi di cristallo e lui, con un lieve sorriso compiaciuto, aveva osservato le sue guance arrossate, che accarezzava con il pollice.
Erano rimasti lì per un tempo che Melany non seppe definire e di cui neanche si diede pensiero. Sarebbe voluta restare in sua compagnia il più possibile, per paura che, una volta separati, lui potesse cambiare idea, considerato il suo carattere lunatico, tuttavia fu costretta a rientrare a casa, preoccupata per la madre. La donna, che aveva il brutto vizio di tartassarla di messaggi anche durante le ore scolastiche, non si era fatta sentire per tutta la mattinata, e non era un buon segno, per quanto gradito.
Ondeggiò lentamente verso la cucina, come una piuma trasportata dalle onde del mare, riacquistando la consapevolezza di sé non appena vide la borsa di Claudia sul tavolo e, realizzando che la donna era in casa, si accigliò perplessa. Aveva ipotizzato che essendo in compagnia dell'uomo che stava frequentando avesse dimenticato le sue cattive abitudini, e invece lei era lì, nel loro umido appartamento. Le parve molto strano, soprattutto perché, ultimamente, non rientrava mai per quell'ora.
Alzò gli occhi al cielo pensando a tutte le domande moleste che le avrebbe rivolto sul suo inusuale ritardo; non aveva alcun problema a confessare quel che le stava succedendo, semplicemente lei stessa ancora faticava a crederci. Un attimo dopo sentì dei rumori provenire dalla camera da letto di sua madre e si diresse lì, decisa ad affrontarla per levarsi subito di torno ogni seccatura. "Mi auguro che sia sola. Se la dovessi beccare in atteggiamenti intimi con il suo partner poi avrò gli incubi per il resto della vita" pensò avanzando con timore. La porta era accostata e, aprendola, si rese conto che la situazione era più grave del previsto: sua madre era lì, impegnata a tirar fuori dall'armadio tutti i vestiti che, presumibilmente, gli aveva comprato il fidanzato, per buttarli sul letto con rabbia. La sua stanza, spaziosa e dalla mobilia bizzarra, come la poltrona indiana che richiamava l'aspetto di un elefante, si presentò un vero disastro.
«Mamma, ma che succede?» chiese Melany entrando.
«Faccio pulizia, non vedi?» rispose lei senza neanche guardarla.
«Sì, ma... perché?» domandò la ragazza, prendendo fra le mani un vestito rosa corallo di purissima seta. Caspita, quant'era morbido!
«Non ho bisogno di tutte queste cose. Non sono una bambolina da vestire!» sbraitò nervosamente, con le lacrime agli occhi.
«Mamma, che cos'è successo?» incalzò, avvicinandosi e poggiandole una mano sulla spalla.
Claudia scoppiò a piangere abbracciando sua figlia e sfogando tutta la tensione. Quante volte aveva assistito a scene del genere? Sua madre sembrava come ossessionata dalla ricerca di un compagno e Melany si sentiva profondamente addolorata poiché ne aveva intuito la ragione: darle la figura paterna che le aveva negato. La donna si sentiva colpevole, lei lo sapeva, soprattutto perché aveva contribuito alla crescita di quella colpa attraverso ingiuste accuse che le aveva rivolto in passato. Ma Melany non voleva un padre, non più. Si era ripromessa di andare avanti da sola, smettendo di sperare in qualcosa d'impossibile. Perché nessun uomo le avrebbe donato la gioia delle braccia forti del suo adorato papà.
STAI LEGGENDO
Come una farfalla [Completa]
RomanceUn incontro inaspettato attende Melany Rose nella nuova scuola. Nessuno dovrebbe conoscerla, eppure lui sa il suo nome. Ma chi è? Ha degli amici, poco raccomandabili, ma preferisce star solo; non torna a casa dopo la fine delle lezioni; passa il tem...