«Dovresti smettere di fumare» disse Melany a Irvine.
Erano passati quattro giorni da quando aveva partecipato a quella serata in "famiglia" e Irvine, con la scusa di ricevere lo spuntino che la ragazza gli doveva, monopolizzava tutti i suoi momenti in cui non avevano lezione. Durante la ricreazione avevano preso l'abitudine di recarsi nell'infermeria al terzo piano, spesso incustodita, dove il ragazzo apriva la finestra per fumare.
«Non ti starai preoccupando per me?» chiese Irvine sorridendole, espirando il fumo.
«Penso solo che dopo essere stato ricoverato per tanto tempo in ospedale non dovresti avere voglia di ritornarci» chiarì Melany, seduta sulla scrivania di fronte a lui.
«Ovvio che non ci voglio tornare, ma anche se fosse non sarà certo colpa di qualche sigaretta» replicò con un sorriso. Gli piaceva che si preoccupasse per lui perché in quei momenti riusciva a sentirla più vicino.
«Lo so, e mi auguro che non accada. Hai detto che l'operazione è andata bene, no?» ribadì lei.
Il giorno precedente Irvine aveva deciso di raccontarle qualcosa del suo passato: nato da padre americano, aveva sviluppato come lui un Mixoma, un piccolo tumore benigno generato nel cuore che teneva da sempre sotto controllo. A causa di un improvviso ingrandimento, temendo che potesse trasformarsi in una forma maligna, il medico aveva preferito rimuoverlo chirurgicamente; l'intervento fu molto delicato e il fisico d'Irvine ne era uscito debilitato, costringendolo a rimanere sotto osservazione per molto tempo.
«Perfetta! Ma se dovessi ritornarci sarei onorato se volessi farmi da infermiera personale» replicò ammiccando e lei alzò gli occhi al cielo, schioccando la lingua per dissentire. «Vuoi provare?» le chiese all'improvviso, porgendole la cicca.
Melany indietreggiò con le spalle, come per tenersene lontana. «Come? Sei impazzito?» esclamò guardandolo perplessa.
«E dai, non c'è niente di male. Un tiro solo, su» insistette lui.
"Certo che c'è qualcosa di male. La mamma di Ren è morta per questo" pensò, ma subito crebbe in lei un senso di rabbia. Perché doveva venirle in mente sempre lui? Forse perché sua madre le chiedeva tutti i giorni di cenare ancora con la famiglia del ragazzo? O perché teneva a lui più di quanto volesse ammettere? Per ripicca, prese la sigaretta, quasi fosse una sfida nei confronti dei suoi pensieri, e inspirò un po' di fumo, tuttavia, essendo la sua prima esperienza da fumatrice, com'era prevedibile iniziò a tossire, abbassando il capo e ponendosi una mano sul petto.
«Sei uno spasso, Melany!» ridacchiò Irvine, riprendendosi la cicca, battendole pacche sulla spalla.
Melany prese un lungo respiro dal naso per incamerare l'aria che la tosse le aveva impedito di prendere e alzò il viso per rispondere a tono al ragazzo, ma inaspettatamente lui la baciò. Fu un contatto veloce, tenero, superficiale, al gusto di tabacco. I due ragazzi si guardarono per pochi secondi, in silenzio, poi Melany deglutì.
«E-Ehi, ma che cavolo fai?!» sbraitò imbarazzata, spingendolo lontano da sé.
«In fondo, cosa cambia? Hai appena fumato la mia sigaretta dandomi un bacio indiretto, Melly» ammiccò divertito Irvine.
La ragazza, a disagio, scese dalla cattedra e si avviò per tornare in classe. «Sei pregato di non...»
«Di non rifarlo più, tranquilla, ho afferrato il concetto. Errore mio, scusami» continuò Irvine, alzando le mani in segno di resa e seguendola.
I sentimenti del ragazzo erano palesi, sin da subito non aveva nascosto il suo interesse per lei, ma Melany aveva messo ben in chiaro le cose specificando che non sarebbe mai stato più di un amico, e lui l'aveva accettato, almeno in apparenza. Non era la prima volta che tentava un approccio e lei non era abituata a farsi corteggiare. Per quanto sentisse tutto molto sbagliato, non doveva tener conto a nessuno delle sue azioni e la compagnia d'Irvine gli piaceva, tuttavia non voleva illuderlo.
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Come una farfalla [Completa]
RomanceUn incontro inaspettato attende Melany Rose nella nuova scuola. Nessuno dovrebbe conoscerla, eppure lui sa il suo nome. Ma chi è? Ha degli amici, poco raccomandabili, ma preferisce star solo; non torna a casa dopo la fine delle lezioni; passa il tem...