Capitolo 38 - Resta con me

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Rientrando a casa, Melany salutò sua madre con tono isterico, folgorata improvvisamente dal pensiero di doverle confessare quanto successo con Ren; negli ultimi tempi Claudia e Giorgio avevano parlato di matrimonio fino alla nausea ed era sicura che avrebbero comunicato la data dell'evento nei prossimi giorni. Dunque, come dirle che, di nuovo, lei e il figlio del suo futuro marito formavano una coppia? Decise di affrontare la situazione il giorno dopo, a mente fresca e riposata.

La mattina successiva, fingendosi dispiaciuta, non trovò sua madre in casa e, dopo aver bevuto un succo alla pesca, si preparò per andare a scuola. Si sentiva diversa, più simile alla ragazza che era un tempo, e riprese a indossare abiti colorati per rispecchiare la gioia che avvertiva nel suo cuore: infilò un paio di leggings bordeaux, su cui abbinò una maglia rosa lunga e tirò fuori dall'armadio le sue adorate Converse rosse. Si sentiva giocosa e decise di fare qualcosa per sistemare i capelli, che ancora faticava a vedere così corti, e, lasciando cadere un ciuffo sul viso, li legò in una piccola treccia laterale fissata con un fermaglio. Uscì di casa camminando a passo svelto in direzione dell'istituto e, non appena arrivò a destinazione, si precipitò verso la sua aula sapendo che la prima campanella era già suonata. Mancavano pochi passi alla soglia quando una voce arrestò all'istante i suoi movimenti.

«Melany» chiamò Ren alle sue spalle e lei subito si volse rivolgendogli un gran sorriso.

Era da tempo che non iniziava una giornata in modo tanto positivo e vederlo la rese ancor più splendente. Andandogli incontro, però, notò che il ragazzo, più accigliato del solito, non sembrava aver avuto il suo stesso risveglio. Che non si sentisse felice come lei? Oppure era successo qualcosa? Osservandolo le parve di avvertire la stessa sensazione di quando s'incontrarono all'autogrill, durante il ritorno a casa.

«Tutto bene?» domandò preoccupata, quando gli fu di fronte.

«Sì, tutto bene. Vedo che hai ripreso il solito look strampalato» commentò con un sorriso beffardo, nonostante la trovasse molto carina.

Melany abbassò lo sguardo, imbarazzata. «Oggi mi sentivo molto da... rosa, nonostante prima non fosse un colore che mi piaceva molto» farfugliò, ma alzando gli occhi su di lui lo vide ancora con sguardo pensieroso. «Ehi... cosa succede?» chiese angosciata.

Ren le sembrava molto a disagio e l'osservò passarsi una mano fra i capelli, come spesso faceva quando qualcosa lo turbava.

«Niente... Senti, ci vediamo a ricreazione nell'aula di scienze?» disse, forzando un sorriso che confuse Melany ancora di più.

«Certo. Ci vediamo dopo, allora» replicò subito.

Si domandò perché mai avesse deciso di chiederglielo a quel modo, come se volesse assicurarsi di persona della sua risposta. Possibile che si sentisse ancora insicuro?

Vedendo arrivare il docente della prima ora, si avvicinò di fretta a Ren per dargli un bacio sulla guancia, poi gli sorrise ed entrò in classe. Forse non era stata chiara? La promessa fatta il giorno precedente non gli era bastata? Cosa c'era che lo rendeva così pensieroso? Entrambi avrebbero dovuto sentirsi liberi dai problemi che li dividevano, eppure lui sembrava tormentarsi ancora per qualcosa.

Quando suonò la campanella che annunciava l'intervallo, Melany si alzò di scatto dalla sedia, spaventando i suoi vicini di banco, e si diresse subito fuori dalla classe per raggiungere l'aula di scienze, decisa a risolvere quella situazione al più presto. Non voleva che le nascondesse più niente, desiderava che si sentisse libero di parlare con lei di qualunque cosa perché solo così il loro rapporto non avrebbe incontrato più ostacoli.

Entrando in classe trovò Ren seduto su un banco, con i piedi sulla sedia, intento ad ascoltare musica con le cuffie nelle orecchie e lo sguardo basso sul telefono, che reggeva in mano. I teppistelli non c'erano e prima che potessero arrivare pensò di chiudere la porta alle sue spalle, poi si avvicinò con passo felpato per evitare che si spaventasse a causa del suo arrivo improvviso, ma lui alzò ben presto gli occhi su di lei, si levò gli auricolari tirandoli dai fili e, sporgendosi in avanti, le afferrò una mano, abbozzando un sorriso.

Come una farfalla [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora