N.B. Il Sound Track di questo capitolo, Silence di Beethoven, è perfetto. Ascoltalo in sottofondo mentre leggi ;)
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Seduta nella sala d'aspetto, con i gomiti sulle ginocchia e le dita delle mani incrociate sulla fronte, Melany ripeteva nella sua mente continue suppliche, stringendo sempre più le mani e sperando di ricevere buone notizie il prima possibile, ma nessuno parlava con lei perché ai loro occhi non era nessuno. La paura e il terrore di perderlo aumentavano i suoi sensi di colpa: se avesse ascoltato le parole di Cecile, se avesse smesso di vederlo e se si fosse allontanata da lui non gli sarebbe mai successa una cosa del genere. Era stata lei a dargli appuntamento quel giorno, lei l'unica responsabile di tutto.
All'improvviso sentì una voce profonda gridare; voltandosi a destra vide Giorgio, Cecile e sua madre correrle incontro. Subito si alzò in piedi e Claudia le si avvicinò per porle molte domande, ma lei non riuscì a sentire una sola parola e osservava Giorgio cercare un medico con cui parlare per avere notizie sul figlio. Cecile, in un impeto di rabbia, spinse violentemente Melany contro il muro e iniziò a gridarle contro, carica d'odio.
«È tutta colpa tua! Lo sapevo che gli avresti rovinato la vita e ti avevo anche avvertita! Ma tu sei una stronza egoista e non hai neanche pietà per un ragazzo che prova dei sentimenti per te! Che cos'hai nella testa?!» urlò con disprezzo mentre Melany, inerme di fronte alla realtà, ascoltava ogni singola parola con lo sguardo perso nel vuoto.
In quell'istante uscì dalla sala operatoria un medico che, slacciandosi la mascherina, si avvicinò a loro; Melany lo fissò speranzosa mentre Giorgio gli andò subito vicino.
«Sono il padre del ragazzo. Come sta?» domandò con voce tremante. Aveva indosso un completo senza giacca, forse si trovava al lavoro quando Claudia gli aveva telefonato e nella foga di correre in ospedale era uscito solo con la camicia, senza curarsi del freddo.
«Non le posso ancora dire che sia fuori pericolo: ha riportato molte lesioni e un trauma cranico, ma siamo riusciti a controllare subito la pressione intracranica senza che il cervello riportasse gravi danni. Dovremmo aspettare che si risvegli per valutare eventuali complicanze, ma siamo ottimisti» spiegò con tono calmo e pacato.
Giorgio ringraziò l'uomo per quello che stavano facendo per il figlio, poi andò ad abbracciare Claudia, stringendola a sé con forza. Melany continuava a fissare l'ingresso della sala operatoria, sentendo i rumori attorno a sé ancora ovattati, ma probabilmente era lei stessa che non voleva ascoltare nulla, concentrata sui suoni provenienti da quel corridoio dalle pareti gialline di cui aveva osservato ogni dettaglio attraverso la finestrella sulla porta. Ancora una volta Cecile si girò verso di lei con sguardo torvo e pugni stretti.
«Se dovesse morire o vivere come un vegetale sarà solo colpa tua!» sbraitò con rabbia. Tuttavia, vedendo che la ragazza non accennava alcuna reazione, neanche a guardarla, alzò una mano pronta a schiaffeggiarla, ma s'interruppe quando il medico le si avvicinò.
«In realtà, è grazie a lei se adesso il ragazzo ha la possibilità di salvarsi: ha continuato imperterrita a praticargli il massaggio cardiaco. Se non dovesse riportare alcun danno cerebrale sarà solo grazie a lei» disse, poi si volse verso Melany. «Grazie per il coraggio e la tenacia che hai dimostrato» aggiunse, ma la ragazza non rispose, limitandosi ad abbassare lo sguardo. Non si sentiva affatto coraggiosa, si sentiva inutile, inerme. Vuota.
Tutti i presenti si voltarono a guardarla restando in silenzio; sua madre le si avvicinò ponendole una mano sulla spalla e, quando la ragazza rifiutò quel gesto allontanandola, la donna si accorse che le sue mani erano sporche di sangue. A guardarla bene, aveva il volto graffiato, i capelli arruffati e sporchi, i vestiti impolverati e le calze rotte e infangate, essendo senza scarpe. Pur di seguire Ren aveva rifiutato ogni cura, nonostante le fosse stato chiesto più volte di farsi visitare, ma non poteva pensare a se stessa perché non riusciva ad avere altro per la testa se non il viso dormiente del ragazzo, di un sonno da cui poteva non risvegliarsi mai più.
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Come una farfalla [Completa]
RomanceUn incontro inaspettato attende Melany Rose nella nuova scuola. Nessuno dovrebbe conoscerla, eppure lui sa il suo nome. Ma chi è? Ha degli amici, poco raccomandabili, ma preferisce star solo; non torna a casa dopo la fine delle lezioni; passa il tem...