Capitolo 43 - Verso il futuro

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La mattina successiva i due ragazzi si svegliarono all'alba: sempre di soppiatto, Melany accompagnò Ren verso l'ingresso di casa, sperando di non svegliare sua madre. Avevano dormito tutto il tempo vicini, abbracciati, accoccolati; Melany, inizialmente, aveva cercato di rimanere sveglia per poterlo accarezzare, come fosse un inestimabile tesoro fra le sue mani, e godersi quel momento così dolce da farle temere che non sarebbe ricapitato tanto presto. Riaperti gli occhi si era rimproverata per essersi addormentata e vederlo lì in quel momento, fermo sull'uscio della porta, chino su di lei per darle un bacio di saluto, le provocò una fitta al cuore. Il desiderio di poter continuare a stringerlo a sé ogni giorno, senza mai separarsi da lui, cresceva in lei incontrollato: insieme a Ren stava bene, si sentiva serena, amata e davvero felice. Tuttavia, non poteva lasciarsi andare ai sentimenti: prima di tutto avrebbe dovuto affrontare al meglio gli esami di Stato e poi si sarebbe potuta dedicare completamente al suo fidanzato.

 Tuttavia, non poteva lasciarsi andare ai sentimenti: prima di tutto avrebbe dovuto affrontare al meglio gli esami di Stato e poi si sarebbe potuta dedicare completamente al suo fidanzato

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I giorni si susseguirono e in un attimo volò via il mese di aprile. Melany, che aveva creato una tesi piuttosto pretenziosa, iniziava a sentirsi in ansia, timorosa di non riuscire a memorizzare tutto, avendo scelto anche degli argomenti fuori dal programma scolastico; nella sua classe stavano organizzando le ultime interrogazioni, ma già da tempo lavoravano sulle simulazioni d'esame. Era così concentrata che sembrava assente nella sua aula: non prestava attenzione alle paranoie di Risa né alle chiacchiere di Irvine, il quale, nonostante tutto, non aveva smesso di provare a far vacillare i suoi sentimenti, cosa di cui decise di non parlare a Ren per evitare uno spreco di sangue.

Molto spesso si recava a casa del fidanzato per completare le sue ricerche e per farsi aiutare con la presentazione multimediale della tesi, tuttavia era un lavoro che avrebbe potuto svolgere anche da sola, ma preferiva farlo lì per poter guardare Ren di tanto in tanto.

«Devo tornare a casa» borbottò Melany seccata, dopo aver controllato l'orario sul telefono. Era quasi ora di cena e sua madre la stava aspettando a casa, ciononostante non aveva alcuna voglia di rientrare.

«Hai pensato a quello che ti ho chiesto un po' di tempo fa?» chiese Ren, seduto di fronte a lei, dopo essersi levato le cuffie con cui stava ascoltando la musica.

«Di cosa parli?» domandò confusa, alzandosi dalla sedia e sistemando le sue cose nello zaino.

«Ti ho chiesto di venire a vivere qui e non mi hai più risposto» spiegò lui con tono serio, osservandola indispettito.

Melany s'irrigidì restando qualche istante in silenzio. «Oh... I-Io, pensavo che fossero parole dette nel sonno» confessò sinceramente, sentendosi a disagio.

«Non lo erano affatto. Allora? Vieni a stare qui, con me?» ripeté alzandosi dal posto per avvicinarsi a lei, che arrossì completamente spiazzata dalla sua proposta. In altre circostanze non ci avrebbe pensato due volte ad accettare, ma sapeva che sarebbe stato un errore farlo in quel momento.

«Ren, ho gli esami. Venire qui sarebbe una distrazione non indifferente» rispose, distogliendo lo sguardo perché dispiaciuta per il suo rifiuto.

Come una farfalla [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora