Melany non si mosse, rimase immobile, incapace persino di respirare.
Non ricambiò il saluto di Ren né tantomeno gli rivolse una parola. Come avrebbe potuto? Era sconvolta e non riusciva a capire. Forse si trattava di uno scherzo, una candid camera, e a breve sua madre avrebbe gridato "Ci sei cascata!", tuttavia nessuno disse nulla. Anzi si avvertì la tensione creata dal suo mutismo.
Claudia le diede una gomitata sul fianco. «Melany, non essere scortese e saluta Gioren!» sussurrò all'orecchio, agitata.
Melany la guardò con la coda dell'occhio poi tornò a fissare Ren, intento a osservarla con i suoi glaciali occhi di luna, senza lasciar trasparire alcuna emozione, come se davvero avesse rimosso ogni ricordo.
Sentì una fitta allo stomaco, la nausea invaderla prepotentemente e il cuore urlare.
Voleva sparire.
«B-Bene, ci accomodiamo?» domandò Giorgio, per smorzare la tensione, facendo strada verso la sala.
La madre di Melany si affiancò all'uomo, seguita da Cecilie e Ren, mentre lei mantenne una certa distanza dal gruppo. Si sedettero a un tavolo posto quasi al centro della stanza, Melany accanto a sua madre, che stringeva la mano di Giorgio a capotavola, mentre i due fratelli le si accomodarono di fronte.
Melany fissò il piatto vuoto di porcellana dinanzi a lei e non emise un fiato, nel tentativo di disciplinare le emozioni. I camerieri iniziarono a servire la cena, ma la ragazza rifiutò tutto con un cenno della mano: il senso di nausea era così forte che anche il semplice odore di cibo le istigava i conati. Sentì il ventre tremare dal nervosismo e rilasciò un lento respiro sperando di riuscire a calmarlo.
Da quanto tempo Ren sapeva di quella situazione? Ne era venuto a conoscenza prima o dopo essersi messi insieme? E per quale diavolo di motivo non gliel'aveva detto?! Le domande affollavano la sua mente, implorando di essere liberate con irruenza, tuttavia Melany stava facendo del suo meglio per controllarsi, per non dare di matto in un locale pieno di persone pronte a festeggiare la sera dell'Immacolata. Ciononostante, la sua rabbia crebbe a dismisura quando, alzando leggermente il capo, vide Ren partecipare senza alcun impedimento allo scambio di battute con il resto della famiglia.
Come poteva apparire così rilassato? Essere lì, di fronte a lei, dopo averla lasciata il giorno prima non significava nulla? Era così insulsa ai suoi occhi? Strinse nei pugni il tovagliolo adagiato sulle gambe per soffocare il desiderio di urlare.
«C'è qualcosa che non va, Melany? La cena non è di tuo gradimento?» domandò Giorgio e la ragazza alzò lo sguardo su di lui. Provò a rispondergli ma aveva la gola secca, arsa, incapace di emettere alcun suono.
«Tranquillo, caro. È solo che lei è vegetariana, ma vedrai che per questa sera farà un'eccezione» intervenne sua madre rivolgendo all'uomo un dolce sorriso.
La rabbia di Melany si espanse incontrollata, come il veleno mortale di una vipera che brucia le vene, impedendole ogni tentativo di ragionamento, e si alzò di scatto sbattendo il tovagliolo sul piatto.
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Come una farfalla [Completa]
RomanceUn incontro inaspettato attende Melany Rose nella nuova scuola. Nessuno dovrebbe conoscerla, eppure lui sa il suo nome. Ma chi è? Ha degli amici, poco raccomandabili, ma preferisce star solo; non torna a casa dopo la fine delle lezioni; passa il tem...