Mancavano poco più di due ore all'arrivo e il viaggio stava procedendo malissimo: Melany si sentiva male e le veniva da vomitare. Più volte aveva provato ad aprire il finestrino per inspirare aria fresca, ma il sollievo che le aveva dato era stato solo momentaneo. Aveva fatto del suo meglio per non far trasparire il malessere, però, quando il pullman si fermò per l'ultima sosta prima del capolinea, prese la mano di Risa e scese di corsa dal veicolo.
«Vieni con me? Mi sento davvero male...» sussurrò reggendosi lo stomaco con una mano e l'amica la seguì senza fare domande.
Entrarono nella Toilette e occuparono il primo bagno disponibile. Melany provò a rimettere, ma non riuscì a liberarsi. Le faceva male la testa e aveva i brividi freddi in tutto il corpo. Odiava star male a causa dei viaggi e odiava ancor di più che qualcuno lo notasse.
«Vado a chiedere agli altri se hanno qualcosa contro la nausea, ok?» disse Risa e Melany, che si era accovacciata su se stessa, annuì con un cenno del capo.
Fortunatamente i bagni erano abbastanza puliti, altrimenti il tanfo di urina avrebbe peggiorato il suo malore. Desiderò fortemente tornare a casa e in quel momento di malessere fisico le venne da piangere, perché troppo fragile per controllare il suo cuore ferito e avvolto ancora nel gelo. Vedere Ren così lontano scherzare con i suoi amici, mentre lei non aveva smesso un solo istante di soffrire per la loro lontananza, aveva scatenato la nausea che era degenerata con il movimento del pullman.
Aveva detto che non le avrebbe levato gli occhi di dosso, e invece sembrava tanto che li avessi fissi su qualcun altro. Un attimo prima di salire sull'autobus aveva pensato di tirarsi indietro, inventare una scusa per tornare a casa, e in quel momento rimpianse amaramente la decisione di non averlo fatto.
All'improvviso la porta del bagno, in cui era rannicchiata, si aprì e subito Melany tirò un sospiro di sollievo sperando che Risa avesse trovato qualcosa che potesse farla sentir meglio, ma alzando lo sguardo andò in apnea.
«Ma... cosa...?» farfugliò, riacquistando la posizione eretta appoggiandosi al muro.
«Che cos'hai? Stai male?» le chiese Ren seriamente preoccupato.
Melany sentì gli occhi inumidirsi e bruciare. Perché era lì? Perché doveva vederla così? Si sentiva troppo emotivamente instabile per affrontarlo e a costo di sentirsi male davanti a tutti doveva andar via, subito.
«Non sono affari tuoi e vedi di uscire: questo è il bagno delle donne!» dichiarò rivolgendo lo sguardo verso la porta, ma mentre mosse qualche passo per uscire da lì, sentì delle ragazze entrare nell'androne della toilette.
Senza indugio Ren chiuse la porta con il chiavistello, si avvicinò a Melany, le mise una mano sulla bocca e, posando l'indice sulle labbra, le indicò di fare silenzio. La ragazza spalancò gli occhi e osservò il suo profilo intendo a fissare la porta. Sentì il volto andare in fiamme e il cuore battere frenetico. Il petto di Ren era a pochissimi centimetri dal suo, tanto da riuscire a distinguere con quanta irregolarità si espandesse e contraesse, nonostante la felpa, e la mano sulla sua bocca inebriava le narici del suo profumo. Inconsciamente schiuse le labbra e quel movimento sul palmo del ragazzo lo fece voltare verso di lei, incastrando gli occhi nei suoi, poi, lentamente, spostò la mano, che la ragazza seguì con lo sguardo.
Ren, con una mano appoggiata al muro, osservava Melany rapito da quella vicinanza: i leggings aderivano perfettamente alle sue gambe snelle, la maglia rossa esaltava il suo seno e i suoi capelli, un po' cresciuti, le accarezzavano il petto che si muoveva veloce. Senza pensare, ne prese una ciocca fra le dita ricordando quanto gli piacesse la lunghezza che portava prima, ma Melany voltò il capo per impedire che continuasse a toccarla, nonostante dentro di sé stesse morendo dal desiderio che fra loro accadesse qualcosa di più. Non era il luogo adatto, per nulla romantico, eppure non riusciva a smettere di guardarlo e di desiderarlo.
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Come una farfalla [Completa]
RomanceUn incontro inaspettato attende Melany Rose nella nuova scuola. Nessuno dovrebbe conoscerla, eppure lui sa il suo nome. Ma chi è? Ha degli amici, poco raccomandabili, ma preferisce star solo; non torna a casa dopo la fine delle lezioni; passa il tem...