18.Basta.

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Io e Giulio, riuscimmo a scrivere una strofa, ci eravamo davvero divertiti.
«Giulio, seriamente, smettiamola con sta storia del sesso.»Dissi mentre lo salutavo. Accettò titubante.
« Ci vediamo la prossima volta, la settimana prossima? » Mi chiese. Annuì.
«Alla stessa ora?» Annuì ancora.
«Alla prossima! » Mi disse felice.
«Che ne dici di un gelato?» Si girò poi, prima che chiudessi la porta.
«Certo.» Dissi chiudendomi la porta alle spalle.
Il bar di fronte era aperto, infatti, erano solamente le nove. Non avevo preso nemmeno un giacchetto, e, ammetto, per essere settembre, c'era un vento umido.

«Spiegami, nano, non ti fanno piacere le ragazze che scrivono che ti vogliono stuprare.»
«Sono gay, non mi fanno nessun effetto. »
«Oh.»
«Giorgio, ma che cazzo sei?»
«Un uomo? Forse, eh. Credo di sbagliarmi. D'altronde sono una persona, e persona è femminile. Sono confuso.» Dissi sarcastico, mormorando l'ultima parte.
«Intendo: Gay, bisessuale, pansessuale? O, cisgender?»
«Non lo so, sinceramente» Iniziai ordinando il mio gelato al cacao.
«A me, piace la fica. Però, non so.» continuai mordendo prima il cono sotto, mentre Giulio mi fissava, aspettando continuassi. Sinceramente mi aspettavo qualche sua battutina.
«Non sai...?» Mi incitò
«Se vedo quella ragazza- indicai una figa da paura- me la voglio scopare, se vedo te, è lo stesso. Però posso pure vedere mister universo, non mi farebbe niente. Sei tu che mi spingi.»
«Oh, capito. No, non è una frase fatta. Capisco davvero.»
«Aspe, fermo. Che cazzo vuol dire cisgender?»
«Boh, lo sapevo, un tempo.»
«Fantastico.»

@LowLowofficial
“Basta pare, basta essere me.”

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* lodiononhaunantidoto volevi che lo facessero, eh? 😊
E invece no!*

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