Dopo aver visto quella macchina, iniziai a correre più velocemente, ma come ovvio che sia, la macchina era già arrivata. Cercai il telefono per provare a chiamare Giulio, ma i pantaloni che avevo addosso erano i suoi e non c'era il suo telefono nelle tasche.
Pregai iddio che si fosse rivestito. O nascosto.
Passai per il retro, non c'era Giulio. Però vedevo i vestiti e le coperte per terra.
Guardai l'albero. Nulla.
Guardai la piscina. Nulla.
Guardai lo sgabuzzino. Nulla.
Guardai una siepe vicina. Eccolo.
Porco due. Era ancora nudo.
Chiusi gli occhi cercando un piano per uscire da quella situazione. Inspirai profondamente. Ma venni bruscamente interrotto da un urlo, appena dietro di me. Mi girai spaventato, per vedere, poi, una bambina guardarmi spaventata.
«Mamma, mamma! C'è un tipo qui.» Urlò, le tappai la bocca, e le intimai con fare spaventoso, di calmarsi. No, Giorgio, non si fa così.
«Ciao, piccola, io sono Giorgio. Non sono cattivo. Sono qui con il mio principe azzurro. Voglio solo andarmene. Non ti farò niente. Calma.» la ragazzina alle mie parole si calmò. Sentì però dei passi dietro di me.
«Se la tua mammina ci scopre, ci farà lasciare. E io senza il mio Giulio, non vivo.» Dissi per farmi aiutare.
«C-come posso aiutarti?»
«Li vedi quei vestiti? Me li puoi portare?» Chiesi indicandoglieli. Mi avvicinai al riccio lentamente. Gli toccai la spalla, lui tirò un urletto virile che però ovattai con la mia mano.
«Giò, ma che cazzo succede?»
«Non lo so. Tu calmati, una bambina ci aiuterà.»
Stava per inveirmi contro, così lo zittii. Vidi la bambina avvicinarsi, così, mi sedetti su Giulio per non traumatizzarla.
«Tieni.» Dissi porgendole una caramella dal pantalone di Giulio.
Mi ringraziò e scappò via.
Scoppiammo a ridere e ci baciammo.
«Ora ti vesti. E poi ce ne andiamo.» Lo vidi vestirsi velocemente impigliandosi più volte, nei suoi stessi vestiti.
Giulio mi sorrise. Mi baciò, però si staccò poco dopo, quando vedemmo un'ombra dietro noi. Era una donna.
«Chi cazzo siete?» Disse, quella che credo fosse la madre di quella piccola.
Non rispondemmo.
«Chi di voi è Giorgio? » Alzai il braccio.
« Ma voi lo sapete che vi posso denunciare?» Deglutemmo.
«Ma non lo farò.» Asserì.
«Johanna mi ha spiegato che state insieme. »
«Sì.» Rispose Giulio prendendomi per mano. Lo guardai negli occhi e lo baciai.
«Sì, ve ne andate?»Chiese impaziente.
«Certo.» Dissi camminando verso la staccionata, seguito da Giulio.@LowLowofficial
“Non fidatevi di illmostro💥. ”

STAI LEGGENDO
Twitter; Moslow
FanfictionTwitter, uno dei social network più usato al mondo, pieno page su barzellette e profili privati. È proprio lì, che i due rapper, Giulio Elia e Giorgio, in arte LowLow e Mostro, si incontrano, ed è proprio lì che nasce una qualcosa, che non finirà ma...