48.Please

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Ci guardammo negli occhi io e Massimo.
«Perchè tu e Massimo vi stavate picchiando?»
«Ha esagerato col piccolo.» Risposi con Giulio che dopo un pò si era addormentato, in braccio. Macchecarino! Ora lo stupro! No, non posso. Ma è troppo bello!
«Piccolo? Ha ventiquattro anni!» disse acido Nick.
«È il mio piccolo e non mi rompere il cazzo, Ok?» Dissi scazzato.
«Cosa fate voi due, ora?»
«Yosh voglio stare con Giulio, però Massimo è il mio migliore amico.» risposi confusamente facendo capire a Massimo, che m'importava un pò di lui.
«Ma... Giò, hai mai provato qualcosa per me?»Mi chiese calmo guardandomi negli occhi per ottenere più verità. Non volevo rispondere. Manco per il cazzo, ma dovevo.
«Io non- non  ne ho la più pallida idea.» Cercai di dire titubante. Lo conoscevo da troppo, e gli volevo davvero bene.
«Rispondi.» Asserì.
«I-Io, no.» Mi guardò deluso, per quella che credo sia l'ultima volta.
«Bene, io sì. Con me hai chiuso. Fotti il tuo ‹piccolo›.» Se ne andò sbattendo la porta.
«Vado da lui. Tu stai con Giù, quando si sveglia, parlagli.»
Se andò pure lui ed io andai a prendere lo zainetto di Giulio. Presi il suo telefono, e presi il dito del piccolo e lo poggiai sul sensore per sbloccare il dispositivo. Prima però sistemai Lollo sul letto cercando di non svegliarlo.
Sapevo che non mi avrebbe perdonato facilmente. Lui si era fermato ad un pompino. Io avevo scopato con Massimo, più e più di una volta.
Scrissi OVUNQUE potevo, sul suo telefono frasi per farmi perdonare nell'eventualità il piano che avevo appena pensato, non avesse funzionato:
-Sai che sei il mio piccolo, e che ti amo? Scusa Piccolo.-

-Per favore, baciami, mi mancano le tue labbra. Perdonami.-

-Se ti tocco, come in stranger things, mi sento sottosopra. Come lo facciamo sotto o sopra?-

-Perdonami, ti faccio toppare a vita.-

-Sei speciale e mi dispiace.-

Mi fermai dopo qualche minuto. Sentiì Lollo mugolare e posai il suo telefono nello zaino.
Era ora di mettere in atto il mio piano.

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*Sarò sincera, gli ultimi capitoli, insieme a quelli che ancora non ho pubblicato, fanno cagare al cazzo pure a me, ma, seriamente in questo periodo, non ho le idee, cioè, io so già che succederà, come finisce e tutto, solo che non riesco a scriverlo. Sorratemi, seriamente.*

 Twitter; MoslowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora