38.Perdonami🚫

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Infilò la sua lingua con violenza nella mia bocca, approfondendo il bacio.
«Massimo?» Dissi gemendo. Non si fermò, anzi, mi tolse la maglietta. Mi spostai, e lo tirai, alzandomi, verso la mia stanza. Lo lanciai sul letto, e mi misi a cavalcioni su di lui.
Continuammo a baciarci, interrompendoci solo per prendere fiato.
Decisi di amplificare il suo piacere, facendo cozzare di tanto in tanto i nostri bacini. Smisi di baciarlo per vederlo mugolare, ansimare, con la testa gettata all'indietro. Aumentai il ritmo e lo vidi stringere le mie lenzuola, come una troia.
Gli tolsi i vestiti di corsa.
Mi fermai sui suoi boxer. Quando mi abbassai sulla stoffa, che ancora ricopriva la possente erezione, e baciai la punta, lo sentì quasi urlare. Ricominciai con le spinte, ora che c'erano meno strati tra di noi, era più eccitante. Ma non bastava.
Non mi bastava.
Mi spogliai velocemente mentre gli baciavo il collo. Tolsi ad entrambi i boxer, e lo feci piegare di fronte a me, quando ormai, non gemeva più.
«Oddio, Giorgio. Aspetta!»
«Cosa?» Mi fermò, si girò e si mise in modo tale, da essere esattamente all'altezza del mio cazzo. Sospirai, quando sentii la sua bocca avvolgere, umida,  il mio membro. Lo leccò, manco fosse un gelato. Iniziai a gemere. Lo riprese in bocca, e lo succhiò. Forte, tanto forte. Senza troppi convenevoli, gli venni in bocca. Si pulì la bocca, e ingoiò.
Alzò lo sguardo, e prese con i baci, a salire, dalla mia erezione, alla mia bocca. Mentre mi baciava il collo, sotto i miei gemiti, mi disse:
«Minchia, bro. Hai un sapore!» La cosa mi eccitò ancora di più.
Mi sedetti e iniziai a segarmi sotto i suoi occhi eccitati.
C'era una differenza enorme tra il fare sesso con Giulio, e farlo con Massimo.
Quando stavo con Giulio, per la mia testa, passavano solo aggettivi dolci. Invece, farlo con Massimo, era come farlo con una puttana.
Dopo essere venuto, decisi di ripiegarlo dinnanzi a me. Appoggiai la mia punta sul suo ano, e mi spinsi dentro. Gli avevo fatto male, da come lo avevo sentito urlare. Mi fermai.
«Stai bene?» Da come lo sentì gemere, quando mi mossi dentro di lui, capì che era un sì.
Inziai a muovermi dentro di lui per farlo abituare, poi iniziai a spingere.
Ero così preso, che non notai la porta aperta.

@LowLowofficial
“Praticamente, Giorgio è incazzato con me. Quindi: Road to Giorgio's house. Giò, Tu Oggi Mi Perdoni.”

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*Allora, popolane, mi state odiando?
Praticamente, in questo capitolo, Giorgio ha trattato il poor NickSick, come una prostituta.
Comunque, fa stranissimo scrivere di Giorgio che fa robe con un altro.
E ora mi devo tirare il sangue. R.I.P*

 Twitter; MoslowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora