Ho sempre dato la colpa a me.
Mi sono sempre incolpata
Del fatto che le persone mi lasciassero,
Mi mollassero per cercare qualcuno migliore di me.
Pensavo che non potesse essere possibile
Che ogni santa volta che mi affezionavo a qualcuno,
Quella persona puntualmente mi abbandonasse.
Ma poi mi sono perdonata,
Perché ho capito
Che non avrei potuto fare nulla di più.
Ho capito
Che avevo dato troppo,
Troppo amore,
Troppa disponibilità,
Troppo tempo,
Troppo me stessa.
E allora ho iniziato a volermi bene.
Ma con il passare dei giorni,
Sono cambiata io,
Ma gli altri sono rimasti gli stessi.
Quando smettevo di servirgli,
Quando valevo poco più di una moneta da un centesimo,
Mi buttavano via.
Non mi preoccupavo più di tanto,
Ormai mi ci ero abituata
A subire,
A cadere e rialzarmi.
Insomma,
Nulla che non avessi già vissuto.
Solo che poi,
Quando mi chiedono perché non esco più con gli amici,
E io gli spiego tutto,
Mi rispondono che,
Magari è colpa mia,
Magari sono io quella che non va.
Ma io, cosa posso farci?
Cosa posso fare se a tutti piace sbattere porte
Incuranti del chiasso che fanno?
Cosa posso fare se a tutti piace andarsene
Senza neanche spiegare,
Senza neanche salutare?
Cosa posso fare se il mio cuore
Sembra tanto il Colosseo
Dove le porte non si chiudono mai
E ognuno entra ed esce quando vuole?
Dicono che volere è potere,
Ma a fare come fanno tutti,
Quanta indifferenza si deve volere?
STAI LEGGENDO
Parole come uragani
PoesiaLe parole che nessuno dice, quelle che da leggera brezza si trasformano in uragani.