E voi come state?

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Io non capisco quella gente
Che pur vedendoti a pezzi,
Con gli occhi rossi,
E le mani che tremano,
Viene a chiederti come stai
E si accontenta di un banale "sto bene"
Per poi andarsene con la coscienza a posto.
Forse sono io quella diversa,
Ma io non mi accontento di una bugia,
Io insisto,
Ti sto attorno tutto il giorno,
Pur di capire cosa si cela
Dietro quello sguardo perso nel vuoto.
E alla fine,
Quando la gente si apre con me,
Io sto ad ascoltare,
Per ore e ore senza stancarmi mai.
Annuisco di tanto in tanto
Per far capire che ci sono,
Che sto ascoltando,
Sto capendo.
E quando lo sfogo finisce
Io sono pronta a offrire le mie parole,
I miei sorrisi,
Le mie rassicurazioni,
Che possono sembrare cose da nulla
Ma sono fondamentali.
Io sono sempre pronta a stare vicino a tutti,
A rinunciare a me stessa,
Per pensare agli altri.
Eppure mi sono accorta,
Che la cosa non è assolutamente reciproca.
All'inizio mi piaceva rispondere con sincerità
A questa domanda.
Quando sentivo che c'era qualcosa di strano,
Mi alzavo e andavo a dirlo agli altri.
Quando qualcuno mi chiedeva "come stai?"
Io rispondevo che non stavo per niente bene,
Che c'era qualcosa che mi turbava,
Che i pensieri mi offuscavano la testa come nebbia.
Una volta non mi creavo problemi
A rispondere "sto male, puoi aiutarmi?"
Però andando avanti nel tempo
Mi sono stancata
Di sentirmi dire
Ma fregatene, pensa ad altro.
Nessuno che mettesse a disposizione
una spalla su cui piangere,
Una mano per rialzarmi,
Un sorriso per tirarmi su di morale.
Niente di niente.
Mi ripetevano che non era nulla,
Che ero troppo drammatica,
Esagerata,
Senza fermarsi mai a capire
Che io non ce la facevo a voltare pagina,
Che io ci metto il cuore in qualsiasi cosa
E ci devo sbattere la testa almeno dieci volte
Per andare avanti.
Nessuno mi ha mai capita.
Nessuno mi è mai stato vicino,
Magari anche solo per guardarmi piangere,
Per sentirmi sospirare.
E allora ho iniziato a mentire,
A far finta che stessi bene,
A mostrare un sorriso
Anche quando dentro di me
Si scatenava una guerra.
Ho iniziato a rispondere sempre "tutto bene",
A piangere la notte in silenzio,
A farmi carico dei miei pensieri,
Dei mille casini dentro il mio cuore.
Ho imparato che in realtà,
A nessuno frega niente di come stai,
Di come vorresti stare.
Ho imparato che è solo una stupida domanda
Per mandare avanti conversazioni
Destinate a finire in modo imbarazzato
Senza avere più nulla da dire.
Ho imparato che non frega niente a nessuno
Di cosa ti passa per la testa,
Di cosa ti tormenta
Fino a farti perdere il sonno.
Ho imparato che come stai davvero
Alla fine lo sai solo tu.
E mi sono accorta di quanto una semplice
Domanda di circostanza
Possa essere così importante
Per qualcuno tanto fragile
Come me.

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