Ricordo che una volta,
Credo di aver avuto più o meno sei anni,
Ho chiesto a mia nonna i soldi per il gelato,
Ma lei non me li ha voluti dare
Perché le facevo sempre i dispetti.
Ricordo come se fosse ieri
Le rughe profonde che le si formavano un fronte
Ogni qual volta mi urlava di smetterla di fare i capricci.
Devo ammettere che la facevo proprio disperare,
Ma mi divertiva parecchio.
Quella volta ho insistito molto,
Tanto da costringerla a nascondere il portafoglio.
All'inizio mi sono seduta per terra
Con le braccia conserte,
Aspettando che cedesse,
Ma poi ho deciso di mettermi all'opera.
Dieci minuti dopo l'avevo trovato
Nascosto in una scatola
Incastrata sotto il pavimento.
Mia nonna è rimasta molto sorpresa,
Mentre io sorridevo trionfante.
Allora mi ricordo come se fosse ieri
Che mi si è avvicinata sorridendo timidamente,
Mi ha accarezzato la guancia e mi ha detto:
"Sei troppo intelligente per questo mondo".
Allora l'ho orecchie come un grande complimento,
In realtà l'unico che mi avesse mai fatto.
Ma oggi mi rendo conto
Che non è affatto bello essere troppo intelligente,
Capire così tante cose.
Non è affatto bello
Soffrire perché nessuno ti ascolta,
Perché nessuno si ferma mai a conoscerti,
Perché nessuno va oltre le apparenze.
A scuola ci insegnano
Che ciò che conosciamo
Non può ucciderci;
Ma io più scopro questo mondo
E più da ogni viaggio
Torno distrutta,
Inevitabilmente compromessa.
Certe volte avrei voluto essere meno responsabile,
Molto più incosciente
E libera dalle mie aspettative troppo alte.
Certe volte avrei voluto essere meno dura con me,
Avrei voluto volermi bene
E sentirmi più sicura ogni volta che mi trovavo davanti allo specchio,
Ogni volta che qualcuno mi guardava
E io mi coprivo con la mano
Perché non mi sentivo all'altezza degli altri.
Avrei voluto essere abbastanza per questo mondo,
Avrei voluto sentirmi parte di esso.
Ma credo che mia nonna avesse ragione,
Perché mi sento davvero di troppo
In mezzo a tutta questa monotonia.
Forse è vero che sono troppo intelligente,
Ma avrei preferito essere più viva,
Anziché sentirmi ogni giorno soltanto una banale sopravvissuta.
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Parole come uragani
PoetryLe parole che nessuno dice, quelle che da leggera brezza si trasformano in uragani.