Capitolo 5: Il Piccolo Abito Nero

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Quella mattina feci l'enorme errore di rispondere alla porta. Anche se non è che la madre di Yoongi mi avesse lasciato scelta. E nemmeno lui. Yoongi mi aveva chiaramente detto che dovevo fare qualunque cosa lei mi chiedesse, non importava quanto fosse irritante, anche se alcune volte si era arrabbiato con me per essere andata al parco o a pranzo insieme a lei. Non gli piaceva che me ne andassi in giro senza di lui. Tuttavia aprii la porta per lasciarla entrare.

Stava parlando al telefono quando si bloccò per guardarmi. Indossavo una t-shirt larga e dei pantaloncini. Le sue sopracciglia si sollevarono in disaccordo.

"Ti richiamo." Ripose il telefono nella borsa. Poi sospirò mentre cominciava a girarmi intorno. Mi sentivo a disagio. "Tesoro, dove sono i vestiti che ho scelto per te? Sai, quelli che ho fatto mandare qui?"

Anche se sapeva che suo marito era il Leader di una Gang, non potevo dirle che suo figlio mi aveva buttato via i vestiti, non sapendo che fossero i miei. O così aveva dichiarato. Ancora mi domandavo se li avesse buttati via per farmi capire quale fosse la mia posizione in quella casa. Mi leccai le labbra, sovrappensiero.

"C'è stato... un fraintendimento."

Lei assottigliò gli occhi. "Che tipo di fraintendimento?" Inclinò la testa all'indietro mentre incrociava le braccia. "Yoongi ha buttato via i tuoi vestiti?"

"..." Pensai ad una scusa, "Lui-"

"Non ci sono scuse. Andrò a-"

"No!" dissi troppo velocemente, troppo ad alta voce. Dannazione. Per colpa della mia boccaccia Yoongi mi avrebbe ucciso. "Per favore. N-Non voglio che Yoongi pensi che ho fatto la spia con sua madre. Non voglio che lei si arrabbi con lui." Non era vero. Volevo che gli insegnasse un po' di buone maniere. Ma non importava quante volte ci provavo, la Sig.ra Min non aveva intenzione di cedere. Allora tentai un altro tipo di approccio. "Eomma, voglio risolvere personalmente le cose con Yoongi."

Il suo viso s'illuminò all'istante. Solo grazie a quel suffisso. Strinse le mani. "Vai a metterti dei vestiti adatti. Ti porterò a fare shopping e poi andremo a pranzo. Dato che ti ha buttato via tutto, immagino che tu non abbia niente da metterti per la cena di stasera."

"Cena?"

"La cena con tutte le Gang di Seoul, ovviamente. Ci sarà tutta gente importante. Quest'anno verrà organizzata dalle famiglie dei Bangtan. Credo che mio marito stia affittando l'intero ristorante per la serata! Ti comprerò un sacco di vestiti. E i gioielli? Lui ha anche cercato di-"

Scossi la testa. Lei sbuffò e mi fece cenno di andare verso il corridoio. "Vai. Cambiati. Ti aspetto di sotto. Il mio autista ci sta aspettando."

***

La Sig.ra Min rise mentre entrava nel negozio con me al seguito. Avevamo passato il pomeriggio a cercare un vestito per la cena. Avevamo optato per un vestito blu scuro con una leggera scollatura che non mi andava proprio a genio. Avevo insistito per qualcosa di non troppo appariscente. Conoscendo il mio stupido marito, di certo avrebbe provato a farmi rinsavire a suon di schiaffi. E avrebbe vinto. Ma avevo perso la battaglia con sua madre. Continuava ad insistere che suo figlio sarebbe rimasto a bocca aperta. Non sapeva che la bocca aperta sarebbe stata la mia, ma solo perché me l'avrebbe spaccata.

"Troviamo qualche gioiello da abbinare a quel tuo bel vestito. Che ne pensi di questi?" Picchiettò la vetrina dei gioielli, al cui interno c'erano i diamanti più costosi di tutto il negozio.

Scossi velocemente la testa. "Non posso accettarli, Sig.ra Min." Lei mi guardò. "Eomma," mi corressi. "La prego, se insiste nel comprarmi anche dei gioielli, almeno scelga qualcosa di un po' meno costoso."

ɴᴇʟ ʙᴇɴᴇ ᴇ ɴᴇʟ ᴍᴀʟᴇ || ᴍ.ʏᴏᴏɴɢɪ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora