Capitolo 39: Nel Bene e Nel Male

8.2K 425 166
                                    

[Avviso: in teoria questo dovrebbe essere l'ultimo capitolo, ma l'autrice ha poi deciso di continuare la storia di Yoongi e Hyemi con uno spin-off, perciò dopo questo ci saranno altri capitoli che in realtà appartengono a "Ritiro in Luna di Miele". Buona lettura!]

***

Mi svegliai a causa di qualcuno che stava giocherellando con i miei capelli. I miei occhi ripercorsero il volto di un Min Yoongi addormentato. O almeno, se non stesse giocando con i miei capelli, avrei dato per scontato che fosse addormentato. Era sempre così tranquillo quando dormiva. Come se niente al mondo potesse ferirlo.

Ancora stanca, non mi mossi. Tuttavia gli sorrisi.

"Mi stai fissando di nuovo," mormorò lui. Spalancò un occhio.

"Buongiorno anche a te."

Spalancò l'altro occhio. "E a te, bellissima."

Il mio cuore fece una capriola. Non ero abituata a uno Yoongi così dolce. Non che mi stessi lamentando. Dovevo solo abituarmi all'uomo che aveva fatto crollare i suoi muri, e a cui era rimasta solo una recinzione fatta di filo spinato. Era abbastanza per permettermi di entrare se avessi provato a scavalcarla, ma mi faceva anche capire che stava ancora sulla difensiva. Anche se desideravo abbattere tutto, mi andava bene anche così.

"Dovremmo alzarci. Ho promesso di portarti a vedere Jungkook."

Mostrai un sorriso. "Dicevi sul serio?"

"Ho mai infranto una promessa che ti ho fatto?"

Sul momento non me ne venne in mente nessuna. "Voglio davvero vedere Jungkook, ma possiamo rimanere così ancora un altro po'?"

L'espressione di Yoongi si addolcì completamente. Si spostò in modo da sedersi contro una pila di cuscini, poi mi tirò contro il suo petto. Dopo un po' rotolai per stendermi sopra di lui. Incrociai le braccia sopra il suo petto e vi poggiai il mento. Poi lo guardai. Lui ricambiò lo sguardo.

Min Yoongi era sicuramente la cosa più bella che avessi mai visto in vita mia. Il piccolo neo sopra il suo occhio, il modo in cui le sue gengive si mostravano insieme a quei denti perfettamente dritti. Non aveva mai avuto un apparecchio, a detta di sua madre. I suoi bellissimi capelli neri che facevano risplendere la sua pelle come una perla nell'acqua dell'oceano. Amavo tutto.

Amavo persino il suo lato irascibile, l'oscurità. Perché era ciò che lo rendeva Suga, e ogni sua parte, anche lo Suga dei Bangtan, era parte di mio marito. Non potevo cambiarlo e sicuramente non volevo provarci. Volevo solo che mi amasse. Anche se non aveva mai detto le parole precise, conoscevo il suo cuore.

Dopotutto, giaceva nel palmo della mia mano.

Sussultai quando mi baciò dolcemente la fronte. Era ancora dolorante per la testata che avevo dato a Jeonghan. Come un'idiota. Non avrei più tirato una testata a nessuno, qualunque fossero state le circostanze. Quando lo avevo fatto, pensavo che Minki mi dicesse che mi si era aperta la testa nell'impatto.

"L'hai conciata proprio male questa testa."

Sbuffai. "Vero? Non ho mai avuto un'emicrania simile. Almeno non per aver sbattuto la mia testa contro quella di qualcun altro." Poi cominciai a pensare di nuovo al nostro matrimonio. Come sarebbe stata la nostra vita se non mi avesse mai odiato. Come sarebbe stata la mia vita se non mi avesse mai comprata? Probabilmente sarei stata ancora una schiava o mi avrebbero venduta a qualche mostro dimenticato da Dio.

"Beh, ora non devi più preoccupartene."

Scrollai le spalle. "Non ho mai dovuto farlo. Ti piace picchiare quelli che fanno i prepotenti con me. Bullo che non sei altro."

ɴᴇʟ ʙᴇɴᴇ ᴇ ɴᴇʟ ᴍᴀʟᴇ || ᴍ.ʏᴏᴏɴɢɪ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora