Capitolo 42: Piccoli Passi

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Oggi era piuttosto ventilato. Al punto che mi venne l'ansia mentre ci trovavamo sul taxi-elicottero. Stavamo andando ad un ristorante di cui Yoongi aveva sentito parlare online. Entrambi eravamo un po' annoiati di continuare a guardare film, e dopo ieri Yoongi non si fidava neanche a lasciarmi entrare nella piscina insieme a lui. Insomma, era una piscina privata sul mare, tutta nostra. Avrebbe potuto nuotare al mio fianco e io non sarei sparita nell'oceano. Era tutto bloccato.

Yoongi aveva letto di un ristorante strano ma interessante. Praticamente si mangiava in un grande acquario. Da quello che avevamo visto nelle foto, il soffitto era fatto di vetro e ospitava varie specie di pesci e altre creature marine. In una foto c'era persino uno squalo. Il pensiero di mangiare sotto uno squalo mi preoccupava, ma era in una vasca, quindi non sarebbe potuto venire da noi.

Afferrai la mano di Yoongi quando l'elicottero cominciò ad atterrare. Chiusi gli occhi mentre le sue dita si stringevano intorno alle mie. Gemetti in preda all'ansia quando atterrammo sull'acqua. Cazzo, odiavo volare.

Scendemmo dall'elicottero senza difficoltà, ma con più ansia da parte mia, e ci incamminammo verso quello che sembrava un acquario. Non appena entrammo, i miei occhi fissarono il soffitto. Pesci di molte specie diverse nuotavano lungo l'arco ricurvo del soffitto. Il cameriere ci guidò verso il nostro tavolo che era coperto da una tovaglia bianca. Le pareti erano fatte di qualcosa che sembrava scoglio di mare. Era davvero sorprendente. Mi sembrava di essere un'umana che camminava sott'acqua.

Era così figo!

Quando il posto smise finalmente di ipnotizzarmi, mi accorsi che Yoongi stava sogghignando. Arrossii ma non dissi niente.

Il cameriere ci portò le nostre bevande, grazie a Yoongi che aveva studiato l'inglese. Dopo un momento, cominciai a guardare il menù.

Cazzo, era tutto in inglese. Non sapevo leggere l'inglese – per niente. "Uh... Yoongi? Cosa diavolo sto leggendo?"

Lui sogghignò. "Parole, Inglese. È una lingua."

"Questo l'ho capito. Intendo-"

"Ordino io per te. I miei genitori mangiano qui ogni volta che vengono alle Maldive e conoscono bene il menù. E ormai sono piuttosto sicuro di sapere cosa ti piace."

Beh, ormai, io sono sicura che mi piaci tu. Dio, perché stavo pensando a queste cose? La mia faccia si stava scaldando. Bevvi un sorso d'acqua prima che potesse accorgersene. Anche se ero sicura al novantanove percento che lo avesse già fatto. Stava sogghignando di nuovo. Distolsi lo sguardo per evitare che le mie guance diventassero ancora più rosse. Odiavo quando sogghignava in quel modo. Era come se riuscisse a leggermi la mente, e un Min Yoongi telepatico era pericoloso.

"Perché sei così rossa, Hyemi? Stai pensando troppo? Mi domando a cosa."

Non mi fidavo della mia voce. Scrollai le spalle.

Per mia fortuna, il cameriere venne a prendere la nostra ordinazione. Fu abbastanza gentile da lasciarci un cestino di grissini. Dato che conoscevo mio marito più di chiunque altro, mi riempii la bocca con i grissini. Sapevo che non avrebbe sorvolato sul perché fossi arrossita. E lui sapeva che ero il tipo di persona che si rifiutava di parlare quando aveva la bocca piena.

"Prima o poi lo manderai giù," disse.

Deglutii il grissino. "Sei sicuro di non essere telepatico?"

"Oh, quindi stai pensando a qualcosa?" Sogghignò, e la mia faccia andò di nuovo in fiamme. Non che fossi imbarazzata. Il fatto è che solo il suo sogghigno era sufficiente a farmi svenire.

M'infilai un altro grissino in bocca guardandolo dritto negli occhi. Una sua leggera risatina mi fece arrossire ancora di più mentre quel suono smuoveva le farfalle nel mio stomaco. Dio lo aveva reso troppo bello.

ɴᴇʟ ʙᴇɴᴇ ᴇ ɴᴇʟ ᴍᴀʟᴇ || ᴍ.ʏᴏᴏɴɢɪ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora