Cosa significa crescere? Crescere significa essere maturo, significa saper stare insieme agli altri e sostenere discorsi da adulti. Crescere significa non parlare a vanvera, crescere significa avere le prime delusioni in amore, in amicizia, litigare con i genitori e a volte ribellarsi. Peccato che io odia diventar grande. Io sono un po' come Wendy di Peter Pan, non voglio crescere. Voglio restare per sempre una bambina, voglio giocare per sempre con il mio bambolotto Alex, voglio credere ancora che l'inverno, l'estate, la primavera a l'autunno arrivino grazie a Iridessa, Argentea, Daina, Rosetta e Trilli. Voglio ancora credere alla magia nelle fiabe che racconto alle mie sorelline e al mio fratellino sotto la "tenda magica". Però purtroppo non si può, bisogna accettare la realtà e svegliarsi da quel mondo immaginario che si era creato. Sin da bambina io ho sempre avuto tanta immaginazione, forse perché quello era il modo per uscire dalla mia dura realtà, proprio in questo momento. Le noiosissime cene che organizzano mamma Monique e papà Vincent con i loro colleghi. E questa sera sono venuti proprio quelli che odio di più. La signora Suzanne con suo marito, il dottor Marcel Visser. Con mio grande dispiacere, ci sono anche i loro due figli, Nathalie, la figlia minore, che ha la mia stessa età, super viziata e maligna. Molte volte la paragono a Genoveffa, la sorellastra di Cenerentola, hanno lo stesso sguardo cattivo e la "puzza sotto il naso". Le cose non cambiano per suo fratello Sebastian, un ragazzo della stessa età di mio fratello Richard, solo molto, ma molto più arrogante. Lo odio, a lui invece lo paragono a Gaston di Bella e La Bestia. Quella è in assoluto la mia favola preferita e tralaltro, ogni volta che vedo il film, piango. All'improvviso sento toccarmi la spalla e vedo la piccola Camille guardarmi con quegli occhioni celesti e le sue guanciotte paffutelle. Si avvicina all'orecchio e sussurra. <<ho sonno, mi potresti raccontare una storia?>> mi chiede con quella vocina da bimba a cui nessuno sa resistere. Sorrido. Mi giro e vedo Shanoon che piano piano chiude gli occhi ma non appena la testa le cade, li spalanca subito, stessa cosa con il piccolo Leonard. Mi avvicino a mia mamma e le chiedo <<mamma, posso accompagnare Cami a dormire? E' molto stanca>> dico io facendole vedere mia sorella che sbadiglia e si stropiccia gli occhi. <<d'accordo, porta anche Shanoon e Leonard visto che si stanno addormentando in piedi>> io annuisco e faccio cenno ai due di ritirata. <<scusate, noi andiamo di sopra, è stata una bellissima cena, buonanotte>> dico io prendendo in braccio la mia sorellina che appoggia la testa sulla mia spalla. Loro ricambiano il saluto ed io salgo di sopra con tutti gli altri. Ci rintaniamo in cameretta e <<oddio, finalmente, non ce la facevo più a restare in quell'inferno>>. Loro annuiscono insieme a me. <<Ja, ci racconti una storia?>> mi chiede Leo con le mani a preghierina. <<d'accordo, venite>> ci infiliamo nella "tenda magica ed io comincio a raccontare loro la bellissima storia della Sirenetta. Non appena comincio a leggere il primo rigo, veniamo interrotti dall'arrivo di Richiard. <<posso unirmi a voi?>> domanda affacciandosi. Noi annuiamo e lui si accomoda affianco agli altri. Eh già, siamo ben cinque figli, ognuno con un carattere diverso, ma posso dire che siamo abbastanza affiatati. Voi mi chiederete perché leggo io la storia e non mia madre. Nostra madre non è mai stata presente nelle nostre vite. Noi siamo cresciuti con olga, la nostra domestica russa a cui siamo molto legati. Entrambi i nostri genitori hanno sempre messo al primo posto il lavoro che la famiglia. Mio padre è un ingegnere di successo, mentre mia mamma è una veterinaria. In casa abbiamo anche un cucciolo di labrator, Connor. I nostri genitori pensavano e ancora pensano, che la felicità si trovi nelle cose materiali. Siamo cresciuti con tantissimi regali al giorno. Volevi la macchinina, e la macchinina ti compravano pensando di farti felice. Ci hanno fatto frequentare le migliori scuole dell'Olanda, facendoci imparare le leggi del Galateo e facendoci credere fermamente nella nostra religione cattolica e di conseguenza andando ogni domenica in chiesa per sentire la Santa Messa. Però dopo sedici anni, anzi, diciassette (l'età di mio fratello), non hanno ancora capito che la felicità è l'affetto, l'amore dei genitori, e noi avevamo bisogno solamente di questo per crescere felici.
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Welcome To My Life
RomanceJasmijn è una ragazza olandese di buona famiglia, i genitori la educano in una dei migliori istituti superiori di Amsterdam, però lei vorrebbe essere solamente libera e come mezzo usa la sue immensa e irrefrenabile fantasia. Non vorrebbe mai crescer...