Capitolo 28

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Mi fermo sull'orlo della porta e mi giro verso Chris. <<forse è meglio che entri solo io>> dico io bloccandolo. <<ne sei sicura?>> domanda lui. Annuisco mentre lui mi stampa un bacio sulla fronte. Poggio la mano sulla maniglia nera in plastica e la giro in modo tale da entrare nella stanza. Un letto è al centro di quest'ultima con la mia migliore amica sopra. Ha l'espressione in viso sconvolta. Delle forte e evidenti occhiaie marcano i suoi occhi verdi ormai spenti e rossi dal pianto. Il suo sguardo è fisso nel vuoto, le sue mani sono incrociate l'una nell'altra. <<ciao Judy>> esclamo con voce ferma ma strozzata dalle lacrime che minacciano di uscire. Lei volta lo sguardo verso il mio e sussurra un lieve "ciao" con un piccolo e forzato sorriso. Mi siedo accanto a lei sul letto e le stringo le mani. <<mi dispiace>> dico io mentre le lacrime cominciano ad uscire lentamente dai miei ed i suoi occhi. <<mi dispiace, non avrei dovuto lasciarti da sola alla festa, ma perché non mi hai detto che te ne saresti andata?>> domando io con tono comprensivo. <<non volevo disturbarti, mi dispiace, sono stata una stupida>> risponde lei. <<ma che disturbo, sai che puoi chiamarmi a qualsiasi ora in cui tu hai bisogno di parlare, anche se sono fidanzata con Chris, il rapporto tra me e te non cambierà mai>> dico io abbracciandola mentre lei mi ringrazia. <<Jasmijn, devo chiederti una cosa>> dice lei. <<dimmi>>. <<non dirlo ai miei genitori, ti prego, vorrei parlarci io>> esclama lei. Io annuisco. <<ma il medico ti ha detto quando puoi uscire?>> chiedo io. <<si, questa sera>> esclama lei da una parte felice. Le sorrido e le stampo un bacio sulla guancia. L'aiuto ad alzarsi e a prepararsi per uscire. <<senti Jasmijn, non è che per questa notte potrei venire a dormire da te?Non me la sento di ritornare a casa in queste condizioni>> dice la mia migliore amica. Io annuisco confermandole che non c'è nessun problema e tralaltro i miei genitori sono anche fuori per lavoro. Così usciamo dalla stanza e <<oddio Judith, cose ti è successo? Come stai?>> domanda Jason preoccupato. <<bhè, sono stata violentata, però scusate ragazzi ma io vorrei tanto ritornare a casa, non ho voglia di parlarne ora, scusate>> dice lei andandosene ed io la seguo. <<aspettate ragazze, possiamo almeno darvi un passaggio?>> chiede gentilmente il mio fidanzato. Noi accettiamo e così ci danno uno strappo con la macchina. Il tragitto è silenzioso e quieto. Judith si è appoggiata alla mia spalla e ogni tanto singhiozza ma è normale. Sarà difficile superare il trauma che ha appena vissuto. Questa notte sarà davvero travagliata ma non mi importa, in questo momento Judith ha bisogno più che mai del mio appoggio in tutto e per tutto. Le starò vicino e l'aiuterò a passare questo momento così terribile e quasi inquietante della sua vita. Arrivati a casa, scendiamo dall'auto e, non appena saliamo i tre scalini, sento la voce di Chris chiamarmi. Io e Ju ci giriamo contemporaneamente. <<senti tesoro, tu incomincia ad andare dentro, io ti raggiungo subito>> dico io a Judy che "obbedisce" ed entra in casa mentre io mi fermo a parlare con Chris. <<allora ci vediamo domani?>> domanda lui sorridendo. <<non so e non penso. Judith adesso ha bisogno di me, magari ci sentiamo e ti faccio sapere io>> rispondo io e lui sorride comprensivo. <<e allora buonanotte>> dice lui stampandomi un bacio sulle labbra. <<ti amo>> sussurra su quest'ultime ed io non posso far altro che rispondere <<anche io, tanto>> così lo ribacio ed entro in casa. Raggiungo Judy che è in camera, seduta sul letto. <<hey, se vuoi puoi farti un bagno caldo>> dico io andandole vicino. <<si, è quello che ci vuole>> dice lei mostrando un mezzo sorriso, così lei va in bagno ed io le prendo un pigiama, mentre lo indosso anche io. Non appena esce ci mettiamo sotto le coperte del letto e <<grazie ditutto quello che stai facendo Jasmijn>> esclama Judith riconoscente. <<ma figurati, sei la mia migliore amica ed è questo che fanno le migliori amiche. Si aiutano nei momenti di difficoltà, o no?>> chiedo io. <<hai perfettamente ragione>> dice lei abbracciandomi ma subito la sua espressione in viso cambia. <<Judy, ti senti bene?>> le chiedo io drizzandomi sul letto. Non fa in tempo a rispondere che corre in bagno a vomitare. La raggiungo e l'aiuto a tenersi i capelli. <<ti senti meglio?>> le chiedo io porgendole una tazza di the. Lei annuisce mentre sorseggia quest'ultima. <<deve essere lo stress>> dice lei poggiandosi la mano sulla testa. <<adesso però riposati>> le consiglio io. <<non ce la faccio Ja, non appena chiudo gli occhi vedo quel mostro che mi fa del male.....mi tocca da tutte le parti ed io che non posso fare niente>> dice lei con le lacrime agli occhi. <<senti, lo so che è un pochino difficile, ma se vuoi puoi raccontarmi, magari parlarne con qualcuno ti aiuta>> dico io incoraggiandola. Lei sospira ed annuisce. <<allora, ero appena uscita da casa di Kyle per prendere una boccata d'aria, quando qualcuno si avvicina a me e mi prende per i fianchi sbattendomi contro il muro del vialetto dove mi avete trovato. Poi incomincia a toccarmi da tutte le parti. Io ero spaventata e piangevo, volevo urlare aiuto ma poi lui mi ha tappato la bocca con una sua mano e poi......>> racconta lei in lacrime. Io l'abbraccio e le accarezzo la schiena per conforto. <<mi dispiace tanto, davvero>> esclamo io. La mattinata continua con racconti positivi e incoraggiamenti vari. 

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