Capitolo 29

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<<te la senti davvero Judith?>> domando io. Lei alza lo sguardo afflitto, triste e stanco verso di me e <<si, davvero, nonostante la mia giovane età mi sento pronta ad affrontare questa situazione. Mi prenderò tutte le responsabilità che servono, ma non voglio che lui paghi per questo>> risponde lei sicura. Le sorrido e le accarezzo la guancia. <<e tu? Cosa pensi di fare?>> mi domanda lei visto che entrambe siamo nella stessa situazione. Abbasso lo sguardo verso l'oggetto che ho in mano e lo guardo di nuovo. E' incredibile come due semplici segnetti rossi possano stravolgerti completamente la vita. Il giorni prima giocavo con il mio bambolotto Alex e il giorno dopo mi ritrovo invece ad assumermi una responsabilità più grossa di me. <<non lo so Judy, davvero>> esclamo io scoppiando in lacrime proprio come prima. Judy si avvicina e mi abbraccia accarezzandomi la schiena. Sono passate due settimane, due settimane da quella festa e da quando la mia migliore amica è stata violentata. Sono state due settimane di fuoco per entrambi. Continui capogiri, gonfiore e per non parlare delle nausee che venivano non appena sentivi parlare di cibo. Così, ad entrambe si è accesa una specie di allarme che ci ha fatto capire ciò che ci stava succedendo. Per sicurezza abbiamo comprato dei test per vedere se eravamo incinte ed il problema è che entrambi sono risultati positivi. Qualche minuto fa, questi due bastoncini hanno cambiato totalmente la nostra vita. Si, è incredibile ma purtroppo è così, e adesso io non so cosa fare. Io e Chris siamo stai un po' incoscienti, però io lo ammetto. Il problema si pone quando lo dirò a Chris. <<però di sicuro non abortirò, lo terrò anche a costo di crescerlo da sola, andando contro tutto e tutti se necessario>> affermo io sicura. Ho sbagliato e lo ammetto. Sono stata superficiale e imprudente. Adesso devo prendermi le mie responsabilità e crescere non significa anche questo? <<tranquilla, e poi chi lo ha detto che sei da sola, hai sempre la tua migliore amica>> mi rassicura Judith e ridiamo insieme come non facevamo da settimane. Adesso si sta riprendendo piano piano. Sarà l'arrivo di questa improvvisa notizia che ci ha stravolto la vita, però almeno adesso siamo felici. <<quando glielo dirai a Chris?>> domanda lei ritornando in camera insieme a me. <di sicuro non adesso, voglio aspettare un po'. Lo so che è sbagliato ma non me la sento, proprio come dirlo ai miei genitori>> dico io abbassando il capo. <<si, hai ragione. Non ho la più pallida idea di come dirlo ai miei>> rispondo lei. Rimaniamo in silenzio riflettendo, almeno fino a quando Judith non comincia a parlare <<adesso allontaniamo questi pensieri dalla testa e concentriamoci sui nostri figli>> dice lei contenta. Sorrido e la invoglio a continuare <<allora, adesso che abbiamo scoperto di essere incinte sicuramente dobbiamo fare degli accertamenti precisi su come sta il feto>> esclama lei gesticolando con le mani. <<e quindi dobbiamo andare dal ginecologo>> rispondo io ovvia. <<esatto>> dice puntandomi il dito contro. <<secondo te dobbiamo andare su appuntamento?>> chiede grattandosi il mento la mia migliore amica. <<secondo me si>> dico io. <<però non ne conosciamo uno, e se andassimo a quello dell'ospedale?>> domanda lei. Io faccio spallucce in segno di approvazione e così proviamo a telefonare per fissare un appuntamento dal ginecologo. Sarà strano perché comunque è la prima volta che vado da quest'ultimo, però sono anche euforica all'idea di vedere per la prima volta il mio piccolino. L'idea di diventare mamma mi rende felice ma mi terrorizza anche. Insomma, il mestiere del genitore è uno di quelli più difficili, anzi, forse l'unico e solo. Non sai mai se stai facendo la cosa giusta. Non sai come comportarti. Hai paura di non farcela e di fallire, però di una cosa sono certa. Le soddisfazione che ti da l'arrivo di un figlio sono uniche e rare, soddisfazioni che ti riempiono il cuore di gioia e di felicità. Se non sai cosa significhi "amare", con l'arrivo di tuo figlio capisci il vero significato della parola. Diventare mamma a quest'età probabilmente sarà una delle cose più difficili che un'adolescente possa affrontare, poiché oltre che a crescere tu stessa, devi crescere anche un bambini. Non sarà per niente facile, però, saper di avere già l'appoggio della mia migliore amica mi da una marcia in più per prendere i lati positivi di questa situazione. E' incredibile come un momento prima ero distrutta mentre adesso non vedo l'ora di avere tra le braccia mio figlio/a. E pensare che mancano ancora nove mesi. <<secondo te sarà maschio o femmina?>> mi domanda Judy riportandomi alla realtà. <<sinceramente non lo so. Preferirei un maschietto come primo figlio, però anche una femminuccia non mi dispiacerebbe, lascerò fare al destino>> affermo io facendo spallucce.<<e tu invece?>> continuo io affondando il cucchiaino nell'enorme barattolo di nutella. Siamo incinte di circa una settimana e le voglie già si fanno sentire. <<io nemmeno, insomma, come dicevamo in terza media anche io vorrei prima un maschietto e rimarrei leggermente delusa di avere una femminuccia, però è anche vero che le femminucce ti riempiono di baci e abbracci>> dice lei con la bocca piena. <<certo che è davvero incredibile come i piani che vengono progettati prima e che cercano di essere realizzati possano essere stravolti completamente. Prendi noi due come esempio. Io e te praticamente siamo nate e cresciute insieme, avevamo dei progetti come sposarci e poi fare figli, ed invece adesso ci ritroviamo incinte a sedici anni, tu perché sei stata violentata e dio perché sono stata un incosciente>> dico io riflettendo davvero sulle parole appena dette. <<però vedi il lato positivo, i nostri progetti non sono stati cambiati totalmente, noi due siamo ancora migliori amiche, no?>>

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