<<che cosa?>> urla lei scattando in piedi come una molla. Abbasso il capo. Rimaniamo entrambe in silezio. Si sentono solo le urla di felicità dei bamibini che scorrazzano per il parco oppure giocano con la sabbia. <<tu non puoi esserti innamorata di lui.....non devi.......e che cosa diranno i tuoi genitori? Che cosa ne penseranno? Non lo accetteranno mai uno così>> continua lei mettendosi le mani tra i capelli. <<e poi non capisco che ci trovi di bello in lui. E' scorbutico, schivo......e poi non è nemmeno una persona "per bene">> dice lei. <<okay, vabbene, basta adesso, lo sapevo che non dovevo dirtelo perchè già immaginavo la tua reazione>> sbotto io irritata. <<e comunque non c'era bisogno che mi dicessi anche tu che Christian non stava bene ai mei genitori perchè tanto già lo sapevo>> continuo io. Mi risiedo accanto a lei e nessuno delle due fiata. Continuamo a guardare altrove pur di evitare di guardarci. Forse sono stata un po' troppo aggressiva con Judith, in fondo nemmeno io l'ho presa bene la notizia che la mia migliore amica è innamorata di mio fratello. <<scusami>> diciamo in coro prima di ridere. <<sono stata troppo aggressiva con te, perdonami>> dico io sorridendole. <<tranquilla, sono stata io poichè non dovevo dire quelle cose, mi dispicae tanto>> dice lei ed io l'abbraccio. <<fa niente>> affermo facendo spallucce. <<però, in effetti, se vi immagino insieme non siete niente male>> dice lei mentre camminiamo andando verso l'autobus. <<dai>> scherzo io. <<comunque, Judith, le cose che ti ho detto devono rimanere solo tra me e te, chiaro?>> chiarisco io. Lei annuisce e sorride. <<trasparente>> afferma per poi salire sull'autobus seguita da me. Prendiamo posto e <<questa mattina l'ho visto>> dico io. <<chi? Chris?>> domanda lei stupita. <<si, abita nel nostro quartiere, però non appena gli ho chiesto da quanto mi ha liquidato andandosene>> continuo io ripensando alla scena accaduta poche ore fa. <<davvero? Chissà perchè. Comunque un tipo strano c'è......senza offesa>> dice alzando le mani. Io sorrido e continuiamo a chiacchierare fin quando l'autista si ferma di nuovo e scendiamo per andare ognuna a casa propria. Apro la porta ed appendo come sempre il giubbetto sull'appendi abiti. <<Jasmijn, sei ancora conciata così?>> domanda mia mamma nel suo splendido completo azzurro e bianco di seta cucito da una delle migliori sarte che esistano al mondo. Non so se è vero, ma lei dice sempre così. <<perchè, cos'ho che non va?>> chiedo io stupita. <<cara, oggi vengono i signori Suzanne e Marcel, non sei contenta? Verranno anche Sebastian e Nathalie>> dice lei sorridendo. <<felicissima>> esclamo io con un sorriso falso. Odio quei due, soprattutto Sebastian. <<ah, comunque Suzanne mi ha detto che Sebastian vuole conoscerti meglio>> continua lei eufiorica. Cosa? No, no e no. non volgio passare tutto il pranzo con quel verme affianco. Oggi sarà una lunga giornata. Afflitta salgo le scale e mi rintano come sempre nella mia camera. Questo posto è l'unico che mi fa sentire veramente a mio agio. La mia cameretta è qualcosa di unico........di raro......di speciale. Ogni volta che la guardo me ne innamoro sempre di più. Ha dei colori così tenui e belli che si sposano perfettamente insieme. Dopo il momento di trans, vado nel bagno della mia camera e mi immergo nella vasca da bagno, rilassandomi completamente. Poggio la testa contro le mattonelle azzurrine che ricoprono la partete e chiudo gli occhi. Mi chiedo come mai abbia una mamma così. Così fredda e distaccata. Fin da bambina, mi sono chiesta questo, ma non ho mai trovato una risposta. Forse perchè non gliel'ho mai chiesto. Ma anche se lo avessi fatto non mi avrebbe comunque risposta. Eppure da piccola sognavo di diventare come lei, sia fisicamente che caratterialmente. Volevo il suo viso dai lineamenti dolci e semplici, i suoi occhi azzurri sempre brillanti e i suoi capelli rossi fuoco sempre sciolti sulle spalle ondulati. Per il carattere ero ancora troppo piccola, non ruscivo a capire chi fosse davvero mia madre, ma con il tempo l'ho capito. Una persona che pensa solamente ai suoi interessi, fregandosene della sua famiglia, ma soprattutto dei suoi figli. Le uniche persone a volermi veramente bene erano i mei nonni materni. Loro si che mi amavano davvero. Erano gli unici ad appoggiare la mia passione per la danza. Peccato che due anni fa, prima che mamma potesse mettere al mondo la piccola Camille, loro sono venuti a mancare. Sono stata malissimo, e ancora quando ci ripenso, il cuore si stringe per il forte dolore. Esco dalla vasca da bagno e torno in camera per vestirmi. Una volta preparata, pettino i miei lughi capelli rossi lasciandoli sulle spalle, non amo legarli. <<Jasmijn>> sento dire da qualcuno e girandomi vedo che è Shanoon. <<hey, è successo qualcosa?>> chiedo io sorridendo. <<puoi farmi la treccia? Mamma è impegnata ad aggiustare la tavola mentre Olga sta preparando il pranzo>> risponde guardandomi con quel visino dolce ricoperto da lentiggini. <<certo, vieni>> dico io facendola accomodare sulla sedia della mia specchiera. Salterellando si siede ed io comincio ad intrecciare i suoi capelli anch'essi rossi. I suoi sono davvero bellissimi. Sono diversi dai miei e da quelli di mamma. Sono proprio color rame. <<ecco fatto>> esclamo chiudendo la mia opera d'arte con l'elastico nero. <<grazie mille, sei la migliore>> dice abbracciandomi. Sorrido e insieme usciamo dalla stanza. Subito mi viene incontro Camille che allunga le braccia verso di me, segno che vuole farsi prendere in braccio. Così la prendo e scendiamo le scale. Sembra una fatina con questo vestini rosa chiaro. <<ragazzi, venite su, sono arrivati>> dice mamma spingendoci verso l'ingresso. John apre la porta e si fanno spazio i componenti della famiglia Visser. <<Monique>> esclama Suzanne andando verso mia madre baciandole le guancie, con quel cappello in testa bianco ampio da stare attento perchè può accecarti. <<ciao ragazzi, oh, ciao Jasmijn>> esclama dinuovo la signora fiondandosi su di me e quindi abbracciandomi. Ricambio l'abbraccio anche se leggermente infastidita. <<Sebastian, avanti, c'è Jasmijn>> esclama lei e la maledico mentalemnte. A quel punto faccio spuntare il sorriso più falso che abbia mai fatto sulle mie labbra. <<ciao Sebastian>>
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Welcome To My Life
RomanceJasmijn è una ragazza olandese di buona famiglia, i genitori la educano in una dei migliori istituti superiori di Amsterdam, però lei vorrebbe essere solamente libera e come mezzo usa la sue immensa e irrefrenabile fantasia. Non vorrebbe mai crescer...