Capitolo 25

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Alcuni mesi dopo......

<<oh mio dio tesoro, sei proprio bellissima>> esclama Judy smettendosi di limare le unghie rosa e dirigendosi verso di me con la bocca spalancata. <<sei sicura?>> chiedo io incerta alzando leggermente i lembi del vestitino azzurro pastello appena indossato. <<che cosa? Ma stai scherzando? Fari un figurone con questo, adesso siediti>> dice lei facendomi accasciare sullo sgabello di fronte la specchiera e incominciando a truccare i miei occhi. <<Judy.....mi spieghi che cosa stai facendo?>> riesco a pronunciare mentre sputacchio la polvere appena entrata nella bocca a causa del probabile ombretto che sta mettendo sulle mie "pietre azzurre" come le chiama nonno. <<tranquilla, ti fidi di me?>> chiede lei mentre continua il suo lavoro. Annuisco stufata e lei continua senza nemmeno fermarsi un minuto. <<ecco fatto>> esclama euforica lei battendo le mani. Mi avvicino allo specchio e....cavolo. Non pensavo fosse davvero così brava a truccare. <<Judy.......sei bravissima, grazie>> rispondo io sorridendola e abbracciandola. Ha fatto davvero un ottimo lavoro. Il trucco è "nature" e rispecchia il mio carattere timido e a volte insicuro. Non mi stravolto completamente la faccia facendomi diventare un'altra persona bensì ha messo in risalto i miei punti forti del viso quale gli occhi. <<farai un figurone, i genitori di Chris rimarranno stupefatti>> mi rassicura la mia migliore amica mentre mi accompagna alla porta d'ingresso. <<e se però non dovessi piacere loro e dicono che non posso vedermi più con Christian? E se non mi accet->> vengo interrotta da Judy che mi blocca dicendo <<Jasmijn, ti prego, mi stai facendo venire il mal di testa con tutte queste domande. Andrà benissimo tesoro, ne sono più sicura. Adesso vai che Chris ti starà già aspettando>> conclude lei sorridendo e stampandomi un bacio sulla guancia così esco dal portone e trovo lui. Bello come non mai. Con un mano in tasca e l'altra che si aggiusta il ciuffo biondo. Non appena si accorge del rumore della porta, si volta e non appena mi vede, stampa un mega sorriso sulle labbra proprio come me. Si avvicina e mi prende la mano aiutandomi a scendere le scale. Poggia entrambi le mani sulle mie guance. Ci guardiamo per infiniti secondi negli occhi fino a quando non li chiudiamo e ci avviciniamo uno all'altro facendo scontrare le nostre labbra. Cinque mesi. Cinque mesi che coltiviamo insieme l'amore che proviamo uno per l'altro. Cinque mesi che sono passati dall'inizio dell'anno. Oggi è un giorno speciale. Un giorno speciale che mi rende nervosa ma allo stesso tempo felice. Per la prima volta conoscerò i genitori di Chris. Infatti, adesso stiamo appunto andando a casa sua visto che la sua famiglia mi ha invitato a pranzo. Camminiamo tra le strade illuminate dai raggi fiochi del sole. Camminiamo tra i giardini riempiti da fiori sbocciati grazie all'arrivo della primavera. Camminiamo tra gli alberi alti e dalle foglie lunghe e verdeggianti fino a quando non ci ritroviamo di fronte casa. Una villa grande, dalle pareti esterne beige e dal portone d'ingresso marrone scuro, preceduto da una serie di mattoncini che appunto ti portano a quest'ultimo. Li percorriamo e, una volta arrivati, il mio fidanzato preme il pulsante suonando così il campanello. Ho le mani sudate e le gambe che tremano. Sono nervosissima e infatti Chris se ne accorge così mi guarda, mi sorride e mi stringe la mano, facendomi capire che devo stare tranquilla. Ci provo e dopo qualche secondo vediamo la porta aprirsi mostrando la figura di una coppia giovane che ci sorride. <<oh, ciao ragazzi, prego, entrate>> dicono loro cortesemente spostandosi e permettendoci l'ingresso. <<tu devi essere Jasmijn, giusto?>> chiede gentilmente la mamma di Chris, una donna dai capelli neri e lunghi e gli occhi verdi come due smeraldi. <<si, piacere di conoscervi>> rispondo io sorridendo e stringendo le mani dei due genitori. <<io sono Lisa e lui è mio marito Carlos, è un piacere conoscerti, Christian, perché non fai vedere la casa alla tua ragazza mentre io finisco di preparare il pranzo?>> chiede Lisa. Chris annuisce e così mi porta in giro per casa. E' grande e spaziosa, ma non dispersiva. Lo spazio all'interno è stato adoperato bene. Al piano terra ci sono cucina, salotto e una spaziosa sala da pranzo che ricorda vagamente quella della mia nonnina. <<vieni, ti faccio vedere la mia stanza>> esclama Chris prendendomi per mano trascinandomi per le scale facendomi infine vedere la sua camera. <<cavolo, non pensavo fossi così ordinato....devo dire che sei quasi più ordinato di me>> dico rimanendo allibita alla vista di tutto quell'ordine. <<tranquilla, l'ho sistemata questa mattina sapendo che dovevi venire tu>> risponde lui ridendo facendo girare su un dito il pallone da basket. Rido anche io e prendo il suo pallone, ma Christian mi prende per i fianchi ed inciampa sul tappeto e cadiamo entrambi sul letto e scoppiamo a ridere, fino a quando non comincio a sentire una strana musica. Aggrotto le ciglia. <<che c'è?>> domanda Chris vedendo la mia strana espressione in viso. <<la senti anche tu questa musica?>> chiedo io convinta di essere pazza. <<oddio si, è quel cretino di mio fratello Jason>> esclama lui alzandosi sbuffando. <<fratello?>> chiedo io inarcando un sopracciglio. <<si, qualche anno dopo che i miei genitori mi hanno adottato, mia madre è rimasta incinta di Jason, e adesso eccolo qua>> spiega lui semplicemente. <<davvero? Perché non me lo hai detto?>> chiedo io. <<perché non l'ho mai considerato tale. Hanno sempre considerato lui come il vero figlio e non me. Lo hanno sempre viziato e questa cosa mi ha fatto soffrire>> si irrita Chris buttandosi accanto a me. Non appena sto per rispondergli, sentiamo la voce di sua madre pronunciare la solita frase <<ragazzi scendete che è pronto il pranzo>>. Cos' ci alziamo e usciamo dalla camera ma ci scontriamo con Jason. <<hey, ciao>> esclama lui. <<ciao>> rispondo io. <<sei Jasmijn vero? Ho sentito molto parlare di te, ovviamente solo cose buone>> risponde lui incominciando a ridere ma io e Chris rimaniamo alquanto seri e allibiti. Scendiamo le scale e prendiamo posto a tavola dove il pranzo prosegue tranquillo e sereno.

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