Capitolo 27

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<<Jasmijn, sbrigati che siamo in ritardo>> mi ricorda Judy mentre si finisce di appendere alle sue orecchie gli orecchini rosa regalatasi da me il Natale scorso. <<eccomi, ho fatto>> dico io infilandomi saltellando il tacco beige mentre prendo la borsetta. Ci guardiamo per l'ultima volta davanti lo specchio, scattiamo una foto-ricordo come le chiamiamo noi e scendiamo lentamente le scale per non farci sentire dai miei genitori. Una volta arrivati all'ingresso, apriamo piano la porta e fuggiamo via. <<sono le otto e tra mezz'ora dobbiamo essere dall'altra parte dall'altra parte del quartiere. Pensi che possiamo farcela?>> domanda lei guardando l'orologio. <<no, però proviamoci>> affermo io prima di incamminarci verso la nostra meta, ovvero, la casa di Kayle Smits. E' uno dei ragazzi più popolari della scuola. E' il tipico ragazzo che va in palestra e ci rimane dentro per ore pur di far crescere sempre di più i suoi muscoli. Sarà che io considero quest'ultimi degli idioti totali. Si, li vedo come persone senza cervello che vogliono solo sfoggiare il loro lavoro inutile per gonfiare i bicipiti. Non appena arriviamo davanti l'ingresso, una musica che stona le orecchie solo da fuori entra nei timpani violentemente e, la puzza di alcool e fumo ci fa socchiudere gli occhi per quanto è forte. Apriamo la porta e vediamo il totale macello. Gente che si bacia appassionatamente in tutti gli angoli della casa, altri che sono seduti sui tavoli a farsi non so cosa, altri che invece sono sbattuti sul bancone e bevono di tutto come se non ci fosse un domani. La gente più normale forse è quella che balla in pista ma non è che riesco a vedere tanto visto che mi è tutto nebuloso a causa del troppo fumo. All'improvviso sento solo due mani che si poggiano sulle mie palpebre e non ci metto niente a capire che quelle mani sono di Chris. Mi giro e lo vedo in tutta la sua bellezza. Mi sorride e si avvicina baciandomi. Mi invita a bere qualcosa ed io accetto purchè non sia alcool ma a quanto pare qui hanno solo questo, così bevo qualcosa di molto forte che mi fa strizzare gli occhi per quanto brucia. <<ti va di ballare>> mi sussurra Chris nell'orecchio prendendomi per mano e trascinandomi letteralmente in pista. Mi scateno come non mai ed anche io rimango sorpresa di me stessa. Avrò bevuto un tantino troppo. Anche Jason e Judith si divertono sulla pista. Sono felice per loro due. Continuiamo così per alcune ore. All'improvviso mi ritrovo solo le labbra di Christian sulle mie. Andiamo in un posto ma non mi ricordo dove, siamo presi l'uno dall'altra. Respiriamo faticosamente senza mai staccare le labbra. All'improvviso cadiamo all'indietro penso sul materasso. Lui è sopra di me. Quel fuoco provato qualche mese prima ci invade nuovamente. Avrò bevuto un tantino su rispetto alla norma, ma questo lo ricordo. Cominciamo a levarci i vestiti di dosso. Sento le labbra di Chris vagare per tutto il corpo fino a quando non si ricongiungono con le mie e continuiamo a baciarci come non mai. Ci teniamo la testa l'uno dell'altro fino a quando non veniamo interrotti dalla suoneria del mio cellulare. Mi stacco dalle labbra di Chris e lui rimane un po' irritato da questo. Rispondo e <<Jasmijn>> sento solo singhiozzare dall'altro capo del cellulare. <<Judith, che cosa è successo?>> chiedo io allarmata. Il mio cuore batte a mille. <<Jasmijn, ti prego, vieni a prendermi>> risponde lei continuando a piangere disperata. <<Judith, dove sei?>> chiedo io cercando di mantenere la calma ma dentro di me stava arrivando l'uragano Harvey. <<vicino casa di Kyle, ti prego, vieni>> continua lei singhiozzando. <<arrivo>> esclamo io riattaccando il cellulare e cominciando a raccogliere i vestiti da terra. <<che cos'è successo?>> domanda Chris preoccupato vedendomi così. <<non lo so, Judith sta male, ha detto che si trova da queste parti, devo trovarla>> esclamo io mettendomi la maglia. <<ti accompagno>> dice lui alzandosi e una volta pronti, usciamo da quella casa e andiamo alla ricerca di Judy. E' notte fonda, non si vede quasi niente. Chiamiamo più volte il suo nome, fino a quando non la troviamo rannicchiata su se stessa in un angolino che dava inizio ad un vicolo completamente buio. Corro incontro a lei e l'abbraccio piangendo. Io e Chris l'aiutiamo a rialzarsi e decidiamo di portarla in ospedale. L'ansia e l'angoscia mi percorrono tutto il corpo. Chris mi stringe la mano rassicurandomi che andrà tutto bene. <<no Chris, è colpa mia se è in questa situazione. Non dovevo lasciarla da sola>> dico io scoppiando a piangere sulla sua spalla. Lui mi accarezza i capelli e mi tiene stretta a se. <<non è colpa tua, tu non potevi sapere che se ne fosse andata, ma in fondo non sappiamo nemmeno cos'è successo>> mi rassicura Chris. <<siete i parenti della signorina Torres?>> domanda un medico avvicinandosi. <<no, però sono la sua migliore amica, come sta? Che cose le è successo?>> chiedo io in preda al panico. <<bhè, la signorina è stata violentata>> esclama il medico. Io porto le mani alla bocca e comincio nuovamente a lacrimare. Chris mi abbraccia da dietro e mi stampa un bacio sulla testa. <<possiamo vederla?>> chiedo io singhiozzando. Il medico annuisce prima di andare via. Corro seguita dal mio ragazzo nella stanza della mia migliore amica ma, non appena sono sulla soglia della porta mi fermo all'instante. 

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