Capitolo 1

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La neve cade piano piano dal cielo depositandosi sui mattoni rossi del cortile della scuola. Sono l'unica ragazza in questa classe ad essere girata completamente verso la finestra bianca non ascoltando nemmeno una parola sulla trigonometria che spiega ininterrottamente Mr De Vries. E' talmente bella che potrei rimanere giorni e giorni ad osservarla. Riesco a vedere io con i miei fratelli giocare spensieratamente a palle di neve, o magari costruire un bel pupazzo di neve, proprio come hanno fatto Elsa e Anna creando il bellissimo Olaf. Amo quel film, a dire la verità è uno dei miei preferiti. So che alla mia età è un po' imbarazzante dire che ancora vedi i cartoni della Walt Disney, ma che posso farci, sono i miei preferiti e non sono ancora pronta a lasciarli. <<signorina Jansen>> pronuncia il professore. Mi giro completamente verso di lui togliendo i gomiti dal banco e di conseguenza alzando la testa. <<s visto che è stata così attenta, può dirmi cos'è l'algoritmo di prostaferesi?>>. Sbarro gli occhi e spalanco la bocca. L'algoritmo di che? Nemmeno so come si chiama figuriamoci la definizione. Madonna mia, se prendo un'altra F i miei genitori mi puniranno a vita. <<professore, posso rispondere io?>> chiede Judith alzando cortesemente la mano e sorridendomi comprensiva. <<e va bene, ma solo per questa volta. stia più attenta signorina Jansen>>. Annuisco sorridendo leggermente mentre ringrazio mentalmente la mia migliore amica.

<<te la sei vista brutta prima>> esclama Judith sedendosi accanto a me. <<si, e comunque grazie mille, mi hai salvato, se prendevo un'altra insufficienza ero morta>> dico io con fare drammatico. Lei ride come una pazza. <<ma dai, addirittura così esagerata>> continua lei. <<lo sia come sono fatti i miei>> dico io facendo spallucce. Una volta finito il pranzo, ritorniamo ognuno nella propria classe, finendo le ultime due ore di lezione ed uscendo finalmente da quell'inferno che i miei genitori chiamano "istruzione", quando per me è solamente una rottura di scatole. <<sono a casa>> esclamo sbattendo la porta di casa. I miei piedi sono zuppi d'acqua visto che non avevo le scarpe adatte poichè fuori c'è tantissima neve. Tolgo le scarpe lasciandole all'ingresso e cammino fino alla cucina. Connor mi corre incontro saltandomi addosso. E' così dolce con il suo pelo tutto nero e i suoi occhioni azzurri. Lo so, è un caso molto strano, avere un cane dal pelo scuro e occhi chiari è raro, ma per fortuna siamo stati fortunati. <<Jasmijn>> mi accoglie Camille abbracciandomi. E' così dolce. Le accarezzo i capelli biondi, quasi bianchi. <<hai visto? C'è tantissima neve fuori!>> esclama lei euforica affacciandosi al grande finestrone che si trova all'entrata. Questa scena mi sa molto di "Holly e Hobbie" oppure di "Sarah Kay" quando si affacciano alla finestra e guardano il panorama. <<andiamo a fare un pupazzo di neve? Ti prego>> chiede lei inginocchiandosi praticamente ai miei piedi, chiudendo il suo mento in un'espressione talmente dolce e carina a cui nessuno sarebbe riuscito a d evitare. <<e va bene, però non è meglio aspettare che arrivino gli latri?>> domando io mettendomi alla sua altezza ma lei incrocia le braccia e con il muso imbronciato scuote la testa. <<dai, adesso noi ci prepariamo, sarà questione di minuti e vedi che arriveranno anche gli latri e poi, se siamo di più, il pupazzo viene anche meglio>> dico io sorridendo e facendole il solletico. Ride come un pazza per poi cedere. Porta le sue braccia dietro il mio collo, segno di volersi far prendere in braccio, e così faccio, andiamo al piano di sopra per indossare qualcosa di pesante ma soprattutto impermeabile. Sono sempre stata una ragazza dolce, super sensibile ed affettuosa anche perchè volevo che i miei fratelli e sorelle crescessero con amore e non con quella malizia che ci hanno insegnato i nostri genitori quando eravamo più piccoli a me e mio fratello Richard. Purtroppo ci postiamo un solo anno di differenza, perciò eravamo ancora troppo piccoli per insegnarci qualcosa l'un col l'altro o semplicemente scambiarci l'affetto. Ma crescendo lo abbiamo capito, e so anche che se io e Rich ci saremmo portati un po' più di anni, anche se non lo vuole ammettere perchè è arrogante, si sarebbe comportato proprio come io mi sto comportando con Leonard, Shanoon e Camille.

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