Capitolo 5

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<<scendi immediatamente in sala>> continua lei furiosa. Alzo gli occhi al cielo e scendo le scale per poi entrare nella stanza. Vedo lei seduta al tavolo, con il suo completo azzurro perfettamente ordinato mentre papà siede al suo fianco anche lui con l'espressione seria in viso e le mani conserte. <<si mamma>> dico io sorridendo falsamente. Mi punta il dito contro per poi spostarlo sulla sedia, segno che devo stare difronte a loro. Sbuffo e faccio ciò che mi ordina. <<questa mattina è arrivata la tua pagella e quella di tuo fratello>> esclama lei. <<e com'è andata?>> chiedo io curiosa. <<malissimo, ecco come è andata. Hai tutte insufficenze tranne ad educazione fisica. Mi spieghi perchè?>> urla lei contro di me sgranando gli occhi che per poco non gli escono fuori dalle orbite. Adesso sono cavoli. <<non lo so mamma, mi dispiace, vi prometto che recupererò>>. <<è facile a parole Jasmijn noi ormai vogliamo i fatti>> dice mio padre mantenendo la calma. <<adesso voglio sapere che cosa dico questa sera ai nostri amici, ti rendi conto che così ci stai rovinando?>> sbraita lei come un leone alzando il foglio in alto. Abbasso la testa non per la vergogna ma per una risata nervosa che sta salendo i me. <<prendi esempio da tuo fratello. Nella sua pagella non c'è nemmeno una sola isufficenza. Voglio proprio sapere da chi hai preso, adesso va a cambiarti che tra un po' dobbiamo andare a casa di Judith>> dice lei disperata sedendosi sulla poltrona dalla forma cubica in pelle bianca regalatasi dalla nostra bisnonna. Mi alzo e vado nella mia camera chiudendomi dentro. Apro l'armadio e trovo già il bellissimo vestito scelto da Olga per questa sera, ma, nel prenderlo, cade una scatola. Poggio l'abito sul letto e raccolgo la scatola. Aprendola, la prima cosa che trovo, sono le mie scarpette rosa da ballo. Le tolgo dalla carta che le arrotola e le poggio sul tappeto ai piedi del letto. Un sorriso spontaneo sorge sulla mia bocca. La danza è sempre stata una parte di me. Fin dall'età di tre anni ho scoperto questo mondo magico, fatto di passi leggeri e salti nell'aria. Questi'ultimi mi facenvano sentire così libera e spensiarata. Quando danzavo mi isolavo dal mondo esterno, pensando solo alla musiche che rieccheggiava nell'aria e ai passi che costituivano il balletto finale. Già, praticavo danza a livello agonistico. Ero una tra le più brave, peccato che tre anni fa ho dovuto lasciare a causa della pessima pagella che portai a casa nel primo anno delle "superiori". Da li i miei genitori trassero conclusioni totalmente false e perciò lasciai la danza, ma non capirono e capiscono he così non hanno fatto altro che peggiorare le cose. Con la danza riuscivo ad esprimere la vera Jasmijn, mi rendeva una persona migliore e soprattutto una bambina e ragazzina felice. Il mio sogno è sempre stato quello di diventare una ballerina professionista a livello mondiale. Dopo gli studi avrei voluto frequentare la "Julliard School" di New York. E' sempre stato il mio sogno più grande ma so che non potrò mai raggiungerlo. Dovrò proiettare sul ramo economico oppure su quello medico a favore dei miei genitori. Lunedì a scuola comincerà un corso di danza classica. Mi piacerebbe frequentarlo ma se i miei genitori lo venissero a sapere sarebbero cavoli amari. Secondo loro dopo aver finito l'Università dovrei frquentare il college per poi immettermi nel campo lavorativo. Dopo aver fatto un tuffo nel passato, riavvolgo le scarpette rosa nella carta e le riposo nella scatola preparandomi per l'allegrissima cena che mi aspetta. Per fortuna c'è Judith. Indosso il vestito e pettino i miei lunghi capelli rossi per poi truccarmi leggermente. Una volta pronta scendo le scale e aspetto che scendano gli altri. Nell'attesa, faccio un po' di coccole a Connor. Lui è l'unico che mi sa consolare e apprezzare. <<che bella pagella hai avuto, sai, se fossi in te sprofonderei questa sera quando i genitori della tua amica ti chiederanno l'esito del tuo andamento scolastico>> esclama Richard posizionandosi esattamente davanti lo specchio dell'atrio per aggiustare i suoi preziosi capelli biondo scuro. Lo ignoro completamente, non mi farò rovinare la serata da lui. Poi si avvicina Leonard. povero bambino, sembra un'adulto per come è vestito. Cerca di aggiustarsi la cravattina che ha sulla camicia ma sta peggiorando le cose. <<vieni qui che ti aiuto>> dico io allungando le braccia. Lui sorride e corre verso di me. Lo sistemo per bene e poi arrivano gli altri e finalmente siamo pronti per andare a casa della mia amica. <<buonasera e ben arrivati>> ci accoglie sorridendo la signora Maggie, mamma di Judy, nonchè moglie del signor Steve, fedele amico di mio padre. <<buonasera>> esclamiamo noi in coro. <<Ja>> dice Judy correndomi incontro ed abbracciandomi. <<Judith Charlotte Madison, ma che modi sono questi?>> rimprovera sua mamma. <<scusami, è l'euforia>> risponde lei per poi scoppiare in una risata seguita da me. <<dai, vieni con me>> dice lei prendendomi per mano portandomi nella sua camera. Chiude la porta e <<Jasmijn, devo farti una confessione>> dice lei seria. <<dimmi>>. <<promentti che non ti arrabbi?>> domanda lei storcendo il viso in una smorfia di tristezza. <<si, ma è qualcosa di grave?>> domando io preoccupata. <<no no......mi sono innamorata di tuo fratello>> dice tutto d'un fiato. Non appena afferma questa frase io scoppio a ridere come una pazza, ma visto che non sta ridendo nemmeno lei che non sta scherzando. <<è uno scherzo vero?>> chiedo ancora morendo dal ridere. Lei scuote la testa mimando il "no". Spalanco la bocca sedendomi sul letto. <<cioè, tu davvero ti sei innamorata di Richard? Richard mio fratello?>> continuo io allibita. Lei annuisce. <<mi dici cosa ti piace di lui? E' idiota, antipatico, arrogante, non c'è nemmeno una cosa positiva del suo carattere>> dico io urlando come una pazza. Lei fa sengno di abbassare la voce e quando vedo la sua espressione triste in volto allora mi rendo conto di star esagerando. <<scusami>> dico io sedendomi accanto a lei. <<tranquilla>> dice lei abbracciandomi. <<però alla fine non è così malvagio, potresti diventare mia cognata e la cosa non mi dispiace affatto>> continuo io sorridendo mentre Judith scoppia a ridere. Le nostre calorose risate sono interrotte dal richiamo delle nostre madri che urlano "la cena è pronta". Così, affamate, scendiamo le scale e ci sediamo a tavola. Incominciamo a mangiare e il discorso alla fine finisce sempre sul tema della scuola. <<come sono andate le pagelle ragazzi?>> domanda Maggie a me e Richard. <<benissimo>> esclama lui guardomi con sgurado di sfida. <<a te Jasmijn?>>. <<abbastanza bene, potevano andare meglio>> affermo continuando a magiare il tacchino preparatosi. La serata continua tra Judith che guarda incantata mio fratello, Shanoon e Camille che giocano alla mano di papà e con me e Leo che ci coccoliamo a vicenda. Per fortuna i miei si accorgono che siamo abbastanza stanchi e ce ne andiamo subito dopo il caffè, non ce la facevo a subire il discorso sulla politica di mio padre. Lasciamo casa di Judy e torniamo nella nostra. Mi metto a letto subito dopo aver indossato il pigiama ma non appena mi ribocco le coperte e poggio la testa sul cuscino sento Connor che si lamenta. Mi giro e lo vedo guardarmi come se volesse dirmi qualcosa. Capisco al volo e così mi rialzo e lui balza accanto a me. Si accuccia sulle mie gambe in modo tale che io riesca ad accerezzarlo. E' così morbido e liscio, il suo pelo è fantastico. Lo adoro. Finisce per addormentarsi ai piedi del letto e così crollo anche io nelle braccia di Morfeo.

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