Capitolo 23

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Non posso crederci. E' già passato un anno. Un anno pieno di alti e bassi, un anno per certi versi orribile mentre per altri magnifico. Probabilmente questo è stato l'anno più bello di tutta la mia giovane vita visto che una persona molto importante è entrata in quest'ultima. Christian. Dal primo momento che l'ho guardato qualcosa è scattato in me, qualcosa che in qualche modo mi ha fatto capire che quella strana sensazione che provavo quando passava accanto a me o quando mi stava vicino, era ed è ancora, amore. Certo, parlare di amore a questa età è un po' prematuro, però stiamo capendo insieme cosa significhi visto che io non l'ho mai provato davvero avendo due genitori freddi e distaccati. Ma sono pronta a dire addio a quest'anno? E se quello successivo fosse peggiore di questo? E se le cose tra me e Chris peggioreranno? Tutte queste domando arrivano come uragani nel mio cervello riempiendolo di domande assurde a cui faccio fatica a rispondere. Così l'agitazione cresce in me. Mi alzo dal letto su cui ero seduta, mi massaggio le tempie, chiudo lentamente gli occhi e incomincio a muovermi sulle punte dei piedi aggraziatamente. Sento la musica nelle mie orecchie. Mi muovo a ritmo di essa. Saltelli e piroette perfettamente a tempo con il ritmo della melodia, almeno fino a quando non sento bussare alla porta. Mi fermo all'improvviso e vedo mio fratello Richard affacciato alla porta che mi guarda come se avessi commesso un omicidio. <<cosa ci fai tu qui?>> chiedo io burbera. Lui entra e si avvicina a me con una strana espressione in viso. <<non ti ho detto di entrare>> continuo io ma ci rinuncio vedendolo sdraiarsi sotto le coperte del mio letto. Rimango a guardarlo stranita. Che diavolo sta facendo? <<ti prego Ja, non farmi domande, voglio solo stare un po' con te>> esclama lui di punto in bianco con una voce strana rispetto alla solita e allarga le braccia. Così sorrido leggermente e mi rintano nelle sue braccia. Appoggio la testa al suo petto e lui sulla mio testa. Nessuno parla più bensì regna la quiete. <<Jasmijn>> sento chiamarmi. <<si?>> chiedo io. <<tu che cosa faresti se ti troveresti in un bel e grande guaio?>> domanda lui alzando la testa e guardandomi fisso negli occhi. Aggrotto le ciglia e <<che cosa hai combinato Richard?>> ribatto io tranquillamente. <<oddio Jasmijn, era solo per dire, sembra che in questa famiglia ogni cosa che chieda per informazione o consiglio, debba per forza combinare qualcosa. Non si può proprio parlare con voi>> urla lui furioso diventando rosso in viso prima di alzarsi e andarsene dalla mia stanza e lasciandomi sul letto come da sola senza nemmeno una spiegazione. Rimango a dir poco allibita. Non capisco perché reagisca così ogni volta che provo a parlargli. E' da un po' di tempo che lo vedo strano, però non riesco a capire il perché. E se gli fosse davvero successo qualcosa? E se si fosse davvero cacciato nei guai? Devo parlargli faccia a faccia per chiarire questa faccenda, anche se la vedo difficile. Non appena arriveremo a casa affronteremo la questione, ma per adesso voglio godermi questo bellissimo ultimo giorno dell'anno. Prendo il cellulare per guardarne l'orario. Sono appena le sette e mezzo del mattino, ma non avendo sonno, scendo giù in cucina silenziosamente per non disturbare il sonno degl'altri. Non appena varco la soglia della porta, mi avvicino allo scaffale e da quest'ultimo tiro fuori un barattolo di nutella mentre i toast si stanno scaldando nel forno. <<buongiorno>>. Mi giro di colpo mentre i battiti del cuore arrivano a mille. <<oddio nonna, mi hai fatto prendere un colpo, per poco non mi facevi cadere il barattolo a terra>> dico io respirando profondamente cercando di calmarmi. <<scusami tesoro, non volevo spaventarti>> risponde lei avvolgendo attorno al suo esile corpo una vestaglia azzurro pastello. <<tranquilla>> la rassicuro io sorridendole e stampandole un bacio sulla rugosa guancia. Sorride a sua volta e mette il the nella teiera per farlo riscaldare. Prendiamo il tutto e lo mettiamo a tavola, sedendoci una di fronte all'altra. Un silenzio rilassante arieggia nell'atmosfera riscaldata dal piccolo camino accanto al tavolo. Il rumore dei cucchiaini che si scontrano con le tazze di coccio gialle canarino è l'unico che si sente. Porto alla bocca la tazza sorseggiandone un po' di the. <<allora, non abbiamo più parlato dell'altra mattina. Chi era quel ragazzo?>> domanda nonna facendomi l'occhiolino. <<è un mio compagno di scuola arrivato qualche settimana fa. Ci siamo conosciuti e diciamo che ci siamo presi una bella cotta l'uno per l'altra. Adesso siamo fidanzati>> dico io diventando tutta rossa. Vedo mia nonna sorridere come non mia. <<davvero? E perché non me ne hai mai parlato prima?>> domanda lei euforica. <<perché non ne ho mai avuto il tempo. Richard è furioso perché lo è venuto a sapere mentre io e lui parlavamo al telefono l'altra sera e mamma e papà ovviamente non lo sanno, altrimenti mi impedirebbero di vederlo troncando la nostra relazione>> dico io bevendo un altro sorso di the. <<sono felice per tesoro, davvero>> risponde nonna prendendomi la mano stringendola nella sua. Sorrido e continuiamo a chiacchierare nel salotto riguardo il mio fidanzato.

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