Capitolo 3

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Sento qualcuno strofinarsi verso il mio viso. Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo di fronte quegli occhi blu bellissimi del mio cagnolino. <<Connor>> esclamo io sorridendo con gli occhi mezzi chiusi accarezzandole il pelo morbido e liscio. Lui abbaia silenziosamente per poi scendere dal letto e scendere in cucina. Mi siedo e stropiccio gli occhi. Mamma mia che sonno, Connor è la mia sveglia personale. Alle sette in punto mi viene a svegliare per poi farmi le feste e ritornare in cucina. Mi alzo definitivamente dal letto e vado in bagno. Mi guardo allo specchio e...oh mio Dio. Mortisia della famiglia Adams si è impossessata dello specchio. Non posso di certo andare in queste condizioni a scuola. Così, faccio un restyling completo. Un po' di correttore sotto gli occhi e un filo di mascara possono bastare per coprire il mio aspetto alquanto orribile. Sono sempre stata una ragazzina "nature", semplice e che non ama truccarsi, o almeno leggermente, diciamo non truccarsi in modo esagerato come fanno molte ragazze della mia età. Una volta indossata la divisa, pettino i miei lunghi capelli rossi e vado al piano di sotto. <<buongiorno>> esclama Olga sorridendo. Ricambio il saluto aggiungendo <<no, questa mattina non ho molto appetito, grazie lo stesso Olga>>. Lei sorride comprensiva e continua a preparare ciò che stava facendo. Così, usciamo di casa andando a scuola. Leonard è già uscito con i nostri genitori, solo io, Rich e Sahnoon prendiamo il bus della scuola. <<non vedo l'ora di conoscere il nuovo arrivato, anche se viene in classe tua>> esclama mio fratello euforico. Nuovo arrivato? In classe mia?. <<scusami, ma di cosa stai parlando?>> chiedo io incredula. <<ma come, non lo sai? Questa notizia ha fatto scalpore in tutta la scuola. Ja, devi connetterti sul nostro pianeta e abbandonare il tuo>> risponde lui arrogante. Giro la faccia indifferente, facendo finta di non aver ascoltato ciò che ha detto. Finalmente arriviamo a scuola e ci dividiamo andando ognuno dai propri amici. Intravedo Judith da lontano, seduta sul muretto a leggere come suo solito fare. <<buongiorno>> esclamo io sedendomi accanto a lei. <<giorno>> risponde abbracciandomi. <<dai, entriamo, non vedo l'ora di conoscere il nuovo arrivato>> continua lei battendo le mani. <<non ci posso credere, anche tu fissata con questo fatto? E' un semplice ragazzo che viene nella nostra scuola. Non capisco cosa ci sia di così importante>> sbotto io entrando nella scuola con il caffè in mano preso appena al bar dirigendomi verso il mio armadietto ma, nella fretta, mi scontro contro qualcuno facendo cadere tutto il caffè sui vestiti del ragazzo. <<oh mio dio, scusami tanto>> rispondo io correndo via, rossa in viso a causa della vergogna. Prendo i libri necessari per la prima ora ed entro in classe. Mi siedo al primo banco con i gomiti su di esso e la testa poggiata sui polsi. Mi sento in colpa, povero ragazzo, non l'ho nemmeno visto in faccia. Che figuraccia. <<eccoti>> esclama Judy entrando in classe. Io non rispondo bensì rimango a testa bassa. <<si può sapere che cosa ti è preso? Sei corsa via senza dire una parola>> continua lei sedendosi accanto a me. <<hai ragione, scusa. E' solo che ho appena fatto una figuraccia. Avevo appena preso il caffè al bar, peccato che ho scontrato qualcuno e il caffè è finito totalmente sul ragazzo>> spiego poggiando la testa sul banco disperata. <<era un ragazzo?>> domanda lei sbalordita.<<ma che ne so, non l'ho nemmeno visto in faccia, ho solamente chiesto lui scusa....mi sento uno schifo>> continuo. Lei mi abbraccia e mi rassicura mentre l'aula si riempe del resto degli studenti. Ed ecco che poi arriva Mrs. Brouwer, insegnante di letteratura. Si siede alla cattedra con l'aria impettita, con gli occhiali sulla punta del naso sottile e all'insù con gli occhi semichiusi e sguardo severo che esaminano ognuno di noi. Prima che iniziasse a fare l'appello, bussano alla porta. <<avanti>> risponde con aria arrogante. Entra la preside Smits. Ci alziamo tutti in piedi per rispetto e salutiamo cordialmente la donna. <<cari studenti, questo è un nuovo ragazzo che ha deciso di frequentare la nostra scuola, Christian Doyle>> esclama la preside tenendo le mani chiuse una dentro l'altra all'altezza del bacino per poi slacciarle ed indicare il nuovo arrivato. Dalla porta vediamo entrare un ragazzo, alto, con un ciuffo che cade giusto all'altezza della fronte. Non riesco a vederlo bene proprio perchè resta a testa bassa, ma l'occhio cade su un'enorme chiazza di caffè che ha sulla giacca della divisa. Oh mio Dio, non mi dire che lui è il ragazzo su cui ho versato l'intera tazza di caffè. Spero solo che Mrs Brouwer non lo faccia sedere accanto a me. <<buona lezione>> esclama la preside lasciando l'aula. <<bene, allora, signor Doyle, si può sedere...>>. Dentro di me prego, anche perchè non posso far altro. <<vicino alla signorina Jansen>> esclama. Strizzo gli occhi e....come non detto. Il ragazzo alza la testa e cavolo, che ragazzo. I suoi occhi sono verdi acqua marina, qualcosa di eccezionale, e poi il suo sguardo è serio. Vengo travolta da un'ondata di brividi mai provati finora. Mi sento strana ma allo stesso tempo felice. Cosa sta succedendo?

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