Capitolo 14

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<<forse ha ragione lui>> dico continuando a dondolare sull'altalena. <<su che cosa?>> chiede Judy. <<sul fatto che non posso rinunciare a ciò che mi fa star bene per colpa dei miei genitori. A me piace Chris,e pure tanto. Vorrei tanto stare con lui però è anche vero che dovremmo avere una specie di relazione segreta perché i miei genitori non l'accetteranno mai>> dico io continuando a pensare alle sue bellissime parole. <<e sei pronta a questo?>> mi domanda Judy. Sono davvero pronta a mettere da parte la mia famiglia, se così può essere chiamata, per stare con la persone che mi fa sentire bene? <<si>> esclamo io sicura per la prima volta nella mia vita. <<e allora non rimanere qui, vai da lui e diglielo>> mi consiglia Judy sorridendo. Così le stampo un bacio sulla guancia e corro via verso casa di Chris. Una volta arrivata busso impaziente il campanello. Mi apre una signora giovane, dalla pelle chiara e dagli occhi chiari. <<si, mi dica>> esclama lei con voce calma. <<cercavo Christian, per caso è in casa?>> chiedo io timida. <<oh no cara, è uscito poco fa, ma vuoi entrare?>> mi domanda la signora cordiale. <<non no grazie e scusi per il disturbo.....arrivederci>> saluto io scappando via. E adesso? Dove sarà andato? E lo so io dove sei. Corro verso il posto in cui siamo stati ieri, pronta a confessarli la mia decisione e quando arrivo lo trovo lì, poggiato al cornicione osservando il panorama. <<Chris>> urlo io andandogli incontro. Lui si gira e, non appena mi vede, allarga le braccia ed io mi fiondo letteralmente su di lui, stringendo le braccia al suo collo mentre lui dietro la mia schiena. Rimaniamo abbracciati finchè non ci guardiamo negli occhi. Ci sorridiamo a vicenda sapendo già cosa vuole l'un dall'altro, così chiudiamo le palpebre, ci avviciniamo lentamente fino a quando le nostre labbra non si scontrano. E così, il vento si scatena provocando un sibilio rilassante che alza le poche rimaste sugli alberi facendole danzare sulle sue note mentre lui circola tra i nostri corpi uniti dalle nostre labbra. Ci teniamo l'un stretto all'altro mentre, attraverso un bacio, ci scambiamo il bene che ci ha fatto innamorare. Quando ci allontaniamo, sorridiamo entrambi e continuiamo a goderci il panorama in silenzio, abbracciati e felici.

Entro in casa e mi appoggio con la schiena sulla porta, con un sorriso da ebete stampato sulle labbra e con la testa fra le nuvole. Cammino verso la mia camera e mi ci chiudo dentro. Mi tolgo il cappotto pensando ancora al mio primo bacio. Quel bacio che non scorderò mai e poi bensì ricorderò per tutta la vita. Prendo il telefono dalla tasca del giubbotto e vedo ben ventuno messaggi da parte di Judy. Cosa? Le ha dato di volta il cervello? Non appena sto per rispondergli, mi arriva una sua telefonata. <<Judy, ma ti sei impazzita? Ventuno messaggi tutti insieme?>> chiedo io sbalordita. <<certo, sono le sei di sera e tu ancora non mi hai fatto sapere niente>>. <<su che cosa?>> chiedo io. <<su te e Chris, allora? Com'è andata? Ci siete baciati?>> insiste lei. <<si, ci siamo baciati. E' stato bellissimo>> rispondo io felicissima. La sento urlare dall'altra parte del telefono tanto che devo spostarlo dall'orecchio. <<lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo>> dice lei urlacchiando. <<ed è stato bello? Quanto è durato? >>. <<dio Judy, ma che domande fai, certo che è stato bello ma non so quanto è durato. Per me un'eternità, spero che anche il bacio tra te e Rich possa essere così bello>> dico sospirando e sorridendo allo stesso tempo. <<si, come no. Tra me e tuo fratello è scientificamente provato che una relazione non durerebbe più di un giorno. Pazienza. Dovrò farmene una ragione>>. La sento sospirare. <<no, ma che dici, sono sicura che tra te e mio fratello c'è del feeling. Sarà che oggi vedo e penso positivo>> dico io. <<considererei più la tua seconda affermazione, adesso devo andare che abbiamo degli ospiti>> dice lei. <<chi?>> domando io. <<i signori Smits, portano anche James>> dice lei. <<chi, quello che ha l'alito peggio di mio fratello quando si sveglia al mattino?>> domando io disgustata. <<Jasmijn, tuo fratello ha un ottimo profumo e adoro sentire quell'aroma di menta che sa sempre in bocca>>dice lei. <<e grazie, se lo spruzza prima di entrare in casa tua>> esclamo ridendo. <<e dai Jasmijn, tuo fratello è la persona più pulita che io conosca>>. <<sarà>>. <<comunque sì, è lui James, quello che ha l'alito peggio della cipolla, al solo pensiero mi viene da piangere>> dice lei con voce strozzata dal disgusto. <<allora buona fortuna, anche io vado perché sono arrivati i miei genitori, ciao tesoro, ci sentiamo, baci>> così riattacco e metto il cellulare sotto carica notando un messaggio da "Chrisilbono" così lo apro e "spero che ti sia piaciuto il bacio, per me è stato fantastico. Spero sia il primo di tanti altri. Notte piccola" con tanto di cuore rosso. Mi ha chiamato "piccola" oh mio dio. Cerco di essere normale ma dentro di me sta succedendo la terza guerra mondiale. Mi devo riprendere. Faccio un bel respiro e scendo di sotto dove trovo i miei genitori più il resto della famiglia. <<ciao a tutti>> esclamo sorridendo e prendendo posto a tavola. <<ciao Jasmijn, com'è così felice?>> domanda mio padre. <<ho preso una C al compito di matematica>> dico io. Oggi doppia felicità. <<cosa? Stai scherzando vero? Una C?>> domanda mio padre infuriato. <<si, una C>> affermo io. <<ti rendi conto Monique? Prende una C e lei è contenta. Se non arrivi ad una A, non riuscirai mai a recuperare tutte le materie, rischi di perdere l'anno Jasmijn>> urla infuriato lui diventando rosso come il fazzolettino di stoffa che ho sulle mie gambe. Con le lacrime agli occhi, mi alzo da tavola e scappo di sopra. <<dove vai? Non abbiamo ancora finito di parlare>> continua lui. Mi rinchiudo nella mia stanza e mi butto sul letto scoppiando a piangere. Perché, perchè se procedo per scalini e ne salgo uno alla volta loro si devono infuriare pretendendo di salirne quattro tutti insieme? Perché non gioiscono insieme a me di ogni piccolo traguardo? Perché non posso avere dei genitori che mi vogliano davvero bene?

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