Capitolo 7

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Lascio Connor a casa e mi incammino nuovamente ma questa volta verso la fermata del bus. Una volta arrivata aspetto che arrivi e incomincio a pensare a Chris. Perchè quando ho fatto lui la domanda sul da quando abitava lì è diventato all'improvviso freddo e distaccato, liquidandomi e lasciandomi perplessa? E' un ragazzo che, anche se essendo scontroso e introverso, ha qualcosa alle sue spalle di molto profondo e difficile da raccontare, visto la sua improvvisa espressione di "spavento" non appena ho fatto quella famosa domanda. Vorrei parlarne con qualcuno, vorrei condividere questa scarica di emozioni che sto provando tutte insieme non appena ho visto lui, peccato che non ho nessuno. Chris è il solito "cattivo ragazzo" che se presentassi ai miei genitori sverrebbero non appena varca la soglia di casa. Ha uno stile molto particolare, che ai miei sicuramente non piacerebbe. Secondo loro io dovrei fidanzarmi con Sabastian, ovvero, il figlio del collega di papà. Solo a vederlo, mi viene la nausea. E' troppo "nerd" oppure "perfettino. Chris invece è diverso, si distingue da quelli della mia scuola, i suoi capelli tutti scompigliati, i suoi tatuaggi sulle mani, i suoi occhi piccoli ma allo stesso tempo spruzzano una luce verde smeraldo che ti abbaglia letteralmente facendoti rimanere completamente estasiata. L'unica pecca del ragazzo è il fatto di fumare, però tutti hanno i loro problemi, molti li sfogano in sport, studio eccetera mentre altri come Chris lo sfogano nel fumo. L'improvvisa frenata dell'autobus davanti ai miei occhi mi fa sobblazare per lo spavento ma riporta alla realtà il mio cervello. Salgo e sorrido gentilmente all'autista per poi prendere posto sui sedili azzurri. Poggio la testa contro il finestrino osservando il panorama. Abito in periferia, non molto lontana dal centro, saranno si e no una ventina di minuti. Da piccola ci venivo spesso in centro, poichè Olga, la nostra domestica nonchè "baby-sitter" di tutti noi, ci portava per fare la spesa e per farci sgranchire un po' le gambe portandoci al parco giochi. Amsterdam è davvero una città bellissima. I palazzi sono pochi bensì è occupata per la maggior parte da casette, attaccate una affianco all'altra, ognuna con il proprio ingresso e giardino sul retro. Il bello di questa città è il contrasto tra natura e città equilibrato alla perfezione grazie agli immensi giardini verdeggianti e ai bellissimi corsi d'acqua che attraversano la città. Non appena sento pronunciare la fermata dove devo scendere, mi rimetto il cappotto e mi alzo lasciando il mio comodo sedile azzurro. Non appena l'autista si ferma, scendo e mi incammino verso piazza Dam. E' una delle piazze più belle della città, lì mi aspetta la mia migliore amica. <<Judith>> esclamo io sorridendo avvicinandomi. <<hey, buongiorno>> risponde lei notandomi e abbracciandomi, ovviamente io ricambio. <<allora, di cosa volevi parlarmi?>> chiedo io incuriosita. <<bhè, volevo continuare il discorso che abbiamo interrotto ieri>> continua lei abbassando il capo. <<intendi quello su te e mio fratello?>> domando io sospirando. Lei annuisce ma prima di iniziare a parlare, il cameriere si avvicina e ci chiede cosa prendiamo. Dopo aver ordinato, finalemnte Judith incomincia il suo discorso. <<Jasmijn, lo so che tu consideri tuo fratello Richard un ragazzo arrogante, fanatico e anitpatico, a volta può essere anche odioso>> incomincia. Solo a volte? <<però non so, c'è qualcosa in lui che mi fa impazzire totalmente. Non appena lo vedo quella piccola parte razionale che c'è nel nostro cervello scompare, va in tilt. I suoi occhi azzurri come il mare, i suoi capelli biondo scuro, i suoi lineamenti delicati.....è così.....perfetto>> esclama stupita ma allo stesso tempo con gli occhi a cuoricino. Io dico, ma tra tante persone, Judith si deve innamorare proprio di mio fratello? <<so che per te potrà sembrarti strano o addirittura irreale, ma purtroppo è così....sono innamorata di tuo fratello>> continua lei spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio. La guardo e sorrido. A questo punto non posso far altro che accettare come stanno le cose. Prima che possa rispondere, arriva il cameriere che genitlmente ci porge i due frullati. <<che dire>> dico io bevendo un sorso dalla cannuccia. <<sono felice che tu sia innamorata di mio fratello. Oltre ad essere migliori amiche, se le cose funzioneranno, saremo anche cognate>> continuo sorridendo. <<davvero?>> risponde lei sorpresa. Io annuisco e lei mi abbraccia talmente forte da farmi mancare il respiro. Subito dopo l'abbraccio ci alziamo e cominciamo a camminare per le strade di Amsterdam. Penso e ripenso a Chris e all'improvviso cambio espressione. <<Ja, che che hai fatto?>> mi domanda lei poggiando una mano sulla mia spalla. <<no tranquilla, niente, ero solo sovrappensiero>> rispondo io. <<non è vero, sei strana ultimamente, ti conosco ed è successo qualcosa>> dice lei guardandomi in attesa di una risposta. E adesso? Racconto lei di Chris? Di quello che provo per lui? <<in effetti hai ragione. C'è qualcosa che mi turba>> affermo io. Lei mi guarda preoccupata. <<vedi......Judith........quando è venuto Chris qui a scuola.......>> dico io soffermandomi. <<che cosa? Chris ti ha fatto qualcosa? Giuro che lo ammazzo>> dice lei allarmata. <<no, tranquilla, non mi ha fatto assolutamente niente.....è solo che penso di essermi.........essermi innamorata di lui>> affermo tutto d'un fiato.

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