Capitolo 15

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Finalmente sono iniziate le vacanze natalizie. Eh si, da oggi sono ufficialmente in ferie. Basta infinite ore di scuola, basta interminabili ore in biblioteca, basta ascoltare le noiosissime ore di lezione. E quindi, adesso voglio solo pensare a preparare la valigia visto che domani partiremo per andare da nonna Agatha e nonno Gavin, ovvero, i genitori di mio padre. Quest'anno srà il Natale più bello di tutta la mia vita perché ciò che desideravo come regalo è arrivato in anticipo. Il bacio tra me e Chris è stato il regalo più bello di tutta la mia vita. Non faccio altro che pensarci, quel momento è fisso nella mia mente. E di conseguenza sono sempre più felice. Chiudo la valigia e la poggio contro il muro prendendo il cellulare dal comò. Noto un messaggio da parte di Chris. Lo apro e "buongiorno occhi azzurri.....va bene se ci vediamo alle nove e trenta ai giardinetti come la scorsa volta? Fammi sapere, Chris" . Rispondo lui che va bene così mi preparo per uscire. Sono un po' in pensiero. Ho paura che lui mi dica che tra noi non c'è niente. Però la scorsa volta mi ha confessato il suo amore; ha detto che farebbe di tutto pur di farsi accettare dai miei genitori. Non può mica dirmi una cosa del genere. Così scaccio via questi brutti pensieri dalla testa ed esco dal bagno per poi scendere le scale. Non appena sono davanti la porta di casa <<Jasmijn, dove stai andando?>> mi domanda facendomi fermare all'istante Olga. Mi giro verso di lei. <<Olga, buongiorno>> dico sorridendo nervosamente. <<perché esci così presto? Non è da te tesoro>> esclama lei aggrottando le ciglia. Adesso ho due opzioni. O scappo via di casa lasciandole gridare il mio nome per darle una spiegazione o le racconto tutto. Mi siedo sul divanetto dell'ingresso e poggio i gomiti sulle ginocchia e la faccia sulle mani. Olga si siede accanto a me, poggiando la tovaglia bianca sul tavolinetto davanti a noi. Sospiro e comincio a raccontare. <<allora, a scuola tre settimane fa è venuto questo nuovo ragazzo irlandese, Christian. Dal primo momento che l'ho visto qualcosa è scattato in me. Non sapevo cosa fosse ma più passava il tempo è più questa cosa cresceva dentro me fino a capire cos'era. Mi ero, e sono, presa una cotta per lui, ma una bella grande. Vedevo il suo viso dappertutto. Un giorno, non appena sono uscita dal corso di danza, lui mi ha aspettato fuori scuola e mi ha chiesto scusa per delle cose meschine che mi aveva detto così l'ho perdonato e siamo tornati a casa insieme. Quando ero arrivata stavamo per baciarci ma la suoneria del mio telefono ci ha interrotti così sono scappata dentro. Ancora una volta ci stavamo per baciare ma io sono scappata via in lacrime perché sapevo che i miei genitori non l'avrebbero mai accettato. Così lui mi ha detto che mi amava e che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di farsi accettare dalla mia famiglia e così, il giorno dopo, ovvero ieri, ci siamo baciati ed oggi vuole vedermi. Ecco perché stavo uscendo>>. Non appena finisco di parlare mi giro verso Olga e la vedo rimanere in silenzio. Le sue labbra chiare sono serrate, i suoi occhi azzurri misti al verde che caratterizzano la sua provenienza russa insieme ai bellissimi tratti del viso, sono spalancati. Ho paura. Ho paura che non possa accettare questa situazione. Per me il suo parere è molto importante. E' come una seconda madre, praticamente ha cresciuto sia me che Richard e adesso si sta prendendo cura di Shanoon, Leonard e Camille. <<sai Jasmijn, molte volte tu mi ricordi me qualche anno fa. Anche io, prima di lasciare Novosibirsk, mi ero innamorata di un ragazzo. Raoul. Ci eravamo incontrati in biblioteca e non appena ci scambiammo lo sguardo fu amore a prima vista. Così continuammo a vederci e a conoscerci, fino ad innamorarci l'un dell'altro. Eravamo follemente innamorati. Sembravamo la coppia perfetta. Peccato che un giorno, i miei genitori morirono, lasciandomi sola e abbandonata a me stessa. Ero al verde. La casa dei miei genitori mi era stata tolta mentre loro mi avevano lasciata piena di debiti. Non avevo soldi. Non sapevo cosa fare. Non chiesi aiuto a Raoul bensì decisi di partire a soli diciotto anni verso l'Olanda, lasciando tutto lì, compreso il mio grande e primo amore. Arrivai qui, ad Amsterdam e trovai lavoro presso la vostra famiglia. Richard aveva appena un anno e tu pochi mesi. Non appena vidi i vostri visi così piccoli e indifesi, con quegli occhi azzurri come il mare, mi innamorai subito e decisi di accettare il lavoro. Avevo poca esperienza ma voi mi avete insegnato tante cose ed io oggi voglio insegnarla una a te. Vai, vai da lui. Trascorriate più tempo possibile insieme, non litigate per le sciocchezze ma siate uniti e forti. Io sono assolutamente dalla vostra parte. Spero che questo sia l'uomo giusto per te Jasmijn>> dice Olga con le lacrime agli occhi e un mega sorriso sulle labbra abbracciandomi. <<grazie Olga, grazie mille. Non sapevo che tu avessi subito un passato così travagliato. Ma cosa ne è stato poi di Raoul?>> chiedo io una volta dopo sciolto l'abbraccio. <<non lo so....non ci siamo più ne visti ne sentiti e ormai sono passati diciassette anni>> dice lei triste. <<ma adesso basta con questo argomento, ne riparliamo questa sera, d'accordo? Ora vai da Chris e divertiti, a dopo tesoro>> continua lei stampandomi un bacio sulla fronte. E così esco di casa felice e spensierata dopo essere stata rassicurata dalle parole di supporto di Olga. Arrivo ai giardinetti e mi guardo intorno, ma a quanto pare di Chris non c'è nemmeno l'ombra. Decido di sedermi su una panchina ad aspettarlo. Sono intenta a scrivergli un messaggio ma non voglio essere ossessiva nei suoi confronti, in fondo siamo fidanzati da solo un giorno. Aspetta. Il fatto che ci siamo baciati non vuol dire che adesso stiamo insieme. E allora cosa siamo?


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