Mi giro di colpo verso la porta e vedo mia madre con le braccia incrociate all'altezza del petto mentre picchietta il suo tacco a spillo sul pavimento. Ha uno sguardo trucido verso i miei confronti mentre la sua bocca è arricciata e scommetto che sta stringendo i denti per il nervoso. Rimango a bocca aperta non sapendo cosa dire. <<chi è costui?>> mi domanda avanzando verso la finestra puntando il dito dritto verso Chris. <<lui è.....Christian, un mio compagno di scuola>> rispondo esitante. <<e che cosa ci fa qui?>> continua lei arrogante. Mentre sto rispondendo, Chris mi precede. <<sono venuto qui perché doveva passarmi degli appunti di storia dell'arte, ma oggi pomeriggio Jasmijn mi ha detto che eravate impegnate così ho pensato di venire adesso, però non volevo disturbarvi visto l'orario e sono passato dalla finestra>>. Lo guardo stupita per le sue parole e lo ringrazio mentalmente. <<bene, adesso puoi andare>> esclama lei scorbutica. Chris la saluta gentilmente mentre a me fa un semplice cenno di mano dispiaciuto. Questa era l'ultima serata in cui potevamo stare insieme visto che domani parto. Lascia la casa e mia madre subito inizia con i suoi discorsi che durano tre anni. <<quante volte ti ho detto che queste persone non devono entrare in casa?>> inizia lei. <<scusa, ma queste persone come?>> domando io irritata. <<queste persone così.....così trasandate e......malvestite>> esclama lei con charme. Cosa? Spero stia scherzando. <<stai dicendo sul serio?>> chiedo io sbalordita. Lei annuisce. Non ci posso credere, non lo accetta e non lo accetterebbe mai. C'è poco da capire. I miei genitori sono ottusi, chiusi di mente. Non riesco a capire perché siano così. <<vabbè, buonanotte. Ho sonno e domani dobbiamo svegliarci presto>> esclamo io mettendomi sotto le coperte. Lei gira i tacchi e se ne va. Dopo poco sento bussare alla porta. Mi alzo e trovo Olga. <<ciao>> esclama lei entrando. Le sorrido e la faccio sedere accanto a me. <<allora, com'è andata con Chris?>> domanda lei. <<questa mattina bene, ma questa sera no>> dico triste. Nemmeno un bacio ci siamo potuti dare per colpa di mia madre. <<questa sera? Perché?>>. Sospiro e comincio a raccontare tutto. <<si, poco fa è venuto a salutarmi. Ha fatto davvero un gesto carinissimo.- Mi ha aspettato fuori la finestra e poi siamo stati a guardare la luna fuori. E' stata una cosa bellissima, finchè non arriva il mostro chiamato "Monique". Mi chiama con il mio nome intero, e già li volevo sotterrarmi, poi incomincia a fare domande su chi è Chris, io le rispondo dicendo di essere un mio compagno di scuola però lei insiste nel sapere il perché era qui. Mentre le rispondo, interviene il mio ragazzo dicendo che era venuto qui ma io gli avevo detto che avevamo ospiti così lui è passato di sera per dei semplici appunti di storia>> chiudo il discorso e vedo la faccia di Olga leggermente nebulosa. <<quindi tua madre vi ha visti insieme>> esclama lei aggiungendo con il tono di voce un punto interrogativo alla frase. <<si>> dico io triste. <<comunque grazie>> aggiungo sorridendo. <<grazie di cosa?>> chiede lei. <<grazie per avermi cresciuta e per sopportarmi ogni volta. Ma soprattutto grazie di mantenere i miei segreti>>. Lei sorride ed io la stringo in un forte abbraccio, un abbraccio pieno di amore che per fortuna lei ci ha dato e che ci ha fatto capire cos'è. <<adesso però è meglio se vai a letto visto che domani ti aspetta un lungo viaggio>> esclama lei accarezzandomi un viaggio. Mi aspetta? Cosa? Lei non viene? <<aspetta. Tu non vieni?>> chiedo aggrottando le ciglia. <<certo che non vengo, chi baderebbe a Connor se voi siete fuori città?>> aggiunge lei sorridendo. <<ma non è giusto. Tu fai parte della nostra famiglia ormai. Hai lasciato tutti e tutto per venire qua in questa casa. Ci hai cresciuti e il fatto di non passare il Natale con noi non si può sentire>> urlo irritata. <<Jasmijn, ti prego, non è semplice>> continua lei con quel tono dolce e calmo che ha sempre. <<no, è semplicissima la cosa, io adesso vado a parlare con i miei genitori>>. Così mi alzo dal letto ma Olga mi ferma tenendo con la mano il mio braccio. <<no, non farlo. Loro hanno deciso così e io non voglio che si crei scompiglio da parte mia. E poi non me la sentirei di venire con voi al lago. Ti prego, lascia stare>> dice lei ed io non posso che arrendermi, in fondo è ciò che vuole e non posso andare contro la sua volontà. <<se è questo quello che vuoi>> sospiro io. All'improvviso è come se una lampadina nel mio cervello si fosse accesa. <<e perché invece di venire da noi non torni a casa?>> esclamo euforica io. <<a casa dove?>> chiede lei dubbiosa. <<in Russia a Novosirbik>>. <<sarebbe bello ma non posso>> dice lei. <<nessun problema. Lascia che paghiamo noi il viaggio, in fondo te lo meriti. In tutti questi anni hai lavorato sodo, hai dimostrato di essere una ragazza seria e precisa nelle cose che fa, è il minimo che possiamo fare per te, e poi puoi prenderlo come regalo di Natale, che ne pensi?>> dico facendo l'occhiolino. Ci pensa un po' su prima di dire <<non so, non credo che i tuoi accetterebbero mai e poi domani dovete partire e questo è solamente un altro peso e>> la fermo e aggiungo <<no, noi ti faremo questo regalo>> dico io decisa. <<vieni con me>> la prendo per mano e scendiamo le scale, trovando cos' i miei genitori nel loro studio. <<mamma, papà, visto che Olga lavora da tanti anni qui con noi e non ci h mai lasciato, vorrei che lei passasse le sue vacanze natalizie a Novosirbik, il suo Paese d'origine, insieme alla sua famiglia visto che sono più di sedici anni che no la vede>> dico sicura e decisa. Loro guardano prima me e poi Olga. <<e cosa vuoi che noi facciamo per lei?>> chiede mio padre. <<un viaggio in Russia così da poter trascorrere le sue vacanze li. Ovviamente dobbiamo pagarle il viaggio sottoforma di regalo di Natale>>. Ci pensano un po' su prima che mio padre prenda carta e penna scrivendo il so assegno. Lo consegna ad Olga e quasi lei piange. Ringrazia dieci mila volta i miei genitori ed anche io prima di rientrare nella mia stanza e cadere in un profondo sonno.
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Welcome To My Life
RomanceJasmijn è una ragazza olandese di buona famiglia, i genitori la educano in una dei migliori istituti superiori di Amsterdam, però lei vorrebbe essere solamente libera e come mezzo usa la sue immensa e irrefrenabile fantasia. Non vorrebbe mai crescer...