Cap 1

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Se dovessero descrivere la vita di Noah Woods con un aggettivo sarebbe perfetta. Il padre  direttore di una delle banche più importanti d'America, la madre famosa designer d'interni a Los Angeles. Viveva all'ultimo piano di uno dei grattacieli più famosi di New York. Eppure nonostante quella vita agiata. Noah sentiva che mancasse qualcosa. Iniziando  il liceo aveva conosciuto Aidan, in lui aveva trovato un amico, un confidente, il fratello che non aveva mai avuto.
Solo un piccolo particolare stonava in quella vita perfetta, Noah era gay. Probabilmente l'aveva scoperto quando all'età di 10 anni, Beth Fenning  gli diede il suo primo bacio. Noah capí di non essere per niente attratto dal genere femminile. Al liceo aveva avuto un ragazzo Jake, erano stati insieme per un anno. Per Noah era stato il suo primo in tutto. Ma si erano lasciati perché forse quella non era la sua storia. Noah cercava l'amore, bramava quest'ultimo. Era un eterno romantico. Sapeva che la sua anima gemella era lì fuori da qualche parte
"Noah ....ehi Noah sei ancora tra noi?"
"Cos...oh si scusami Aidan"
"Amico, ti stavo raccontando di come Mark Ruitz si sia fatto scopare. Alla
faccia dell'etero dichiarato ".
"Scusami, è che stavo pensando alla verifica di oggi, era davvero difficile, ed oltretutto sono stanchissimo, ho fatto tardi questa notte per ripetere"
"Oh, sarà andata sicuramente benissimo, sei un asso in geometria". Di certo non poteva dargli torto. Non che Noah fosse un secchione. È che amava molto studiare.
"Ora devo proprio andare, ho due ore di letteratura, ci vediamo fuori scuola?"
"Oh si , certo" fece Noah guardando poi l'amico sparire oltre la mensa. In tutta onestà è possibile che Noah abbia avuto una piccola cotta per Aidan, ma solo all'inizio prima di scoprire che quello che li legava era solo amore fraterno, niente di più. Aidan era un bel ragazzo, estroverso con un fisico da urlo e piaceva a tutti, a volte faticava a capire come mai uno come Aidan volesse essere suo amico. Ma l' amico gli ripeteva costantemente che lui era il suo piccolo fratellino da proteggere, anche se avevano la  stessa età. Visti  da fuori Aidan sembrava molto più grande di Noah.
Decise  che era il momento di alzarsi e andare a seguire l'ultima lezione della giornata.
Si sentiva sempre così in imbarazzo quando camminava fra la gente, come se loro guardandolo sapessero tutto di lui, si sistemò meglio la cravatta della divisa, avviandosi verso l'aula. Un altra cosa che odiava erano quelle orrende divise.
Stanco e spossato da quei pensieri aprí l'aula della professoressa Banks, che stranamente era in ritardo e prese posto al banco sotto la finestra, pronto a sorbissi le ultime due ore di geografia.


La cosa che più amava del weekend era lo stare due giorni interi a non far niente, guardando i suoi film preferiti con Aidan. L'amico però non era dello stesso avviso quando il sabato mattina si presentò alla sua porta, svegliandolo dal suo meritato sonno. Aidan era un terribile mattiniero,ed era la cosa che forse Noah odiava. Il campanello non cessava a smettere e in casa ovviamente non c'era nessuno.
"Arrivo...arrivo" fece alzandosi.
"Aidan davvero...credo ti ucciderò" urlò scendendo le scale. Aprì la porta, ad un sorridente Aidan che si fece strada nell'appartamento
"Sono le 10 di sabato mattina cosa c'è di tanto importante da svegliarmi".
" Noah non ti avevo mai visto con questo pigiama così...cosí carino, si sei proprio carino" ovviamente arrossì per l'imbarazzo era solo un pigiama azzurro con un semplice orsacchiotto disegnato sopra che gli era stato regalato.
"Non sei venuto qui per parlare del mio pigiama, perciò sputa il rospo" addentrandosi nell' enorme cucina per prepararsi il suo tea mattutino.
"Vuoi un po' di tea?"
"Oh si grazie, fuori si congela"
"Togli la giacca ci sono i riscaldamenti"
Aidan ovviamente da disordinato qual era non se lo fece ripetere due volte e lanciò la giacca su una delle poltroncine stravaccandosi poi su un altra.
"Festa"
"Come scusa ?" fece Noah versando il tea nelle tazze
"Mio cugino mi ha detto che questa sera ci sarà una festa al Lagoon"
"Il Lagoon? " disse porgendogli la tazza
"È un locale, si trova poco più che vicino al Bronx. Si dice che è uno dei locali più famosi. Ci vanno quasi tutte le persone di New York."
"Non capisco perché mi abbia detto....oohhh ....assolutamente no"
"Andiamo Noah, cosa farai tutto il weekend qui da solo"
"Non da solo, contavo che ci fossi stato anche tu"
"E ci sarei stato, ma andiamo quando ci capita un occasione del genere"
"Io nemmeno la cercavo quest' occasione " fece sorseggiando il suo amato tea "oltretutto non metterò piede nel Bronx, sai come la pensano su quelli come noi"
"Oh avanti Noah, lo sai anche tu che non siamo come questi smorfiosetti con la puzza sotto il naso" beh su questo non poteva dargli torto. Anche  se ricchi loro due non erano come gli altri.
"Prometto che stanotte dormirò qui, e domani vedremo tutti i film che più ti piacciono ". Quello stronzo sapeva essere maledettamente convincente.
"Ok". Disse dubbiosamente.
"Infondo  che cosa  può mai succedere". Disse Aidan.
Come mai quelle gli parvero come le ultime parole famose

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