Cap 30

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Noah fu il primo ad entrare in casa di Aidan. Nonostante le continue insistenze dell'amico di recarsi in ospedale , non ne aveva voluto sapere nulla.
"Dovevamo andarci"
"Dio Aidan sto bene"
"No che non stai bene. La spalla potrebbe essere slogata. E credimi domani .....ti sta già comparendo un livido" disse preoccupato
"Prenderò un anti dolorifico. Piuttosto Jason come ti senti"
"Tranquillo sto bene" disse il moro.
"Vado a prenderti qualcosa per medicare il naso" disse Aidan prima di scomparire dal salone. Noah prese posto accanto al capitano, si sentiva così in colpa per quello che era successo che non si sarebbe perdonato così facilmente.
"Mi dispiace" sussurrò, ma prontamente Jason gli alzò il viso costringendolo a guardare negli occhi.
"Noah non è stata colpa tua. Adesso ti rendi conto di cosa è capace". Noah a malincuore annuì.
"Anzi dovrei essere io a scusarmi per averti baciato improvvisamente"
"No...è ok davvero..." accennò un sorriso il più piccolo.
Quando Aidan ebbe finito di medicare Jason, questo se ne andò dicendo che si sarebbero visti domani a scuola.
"Ancora non ci credo che quei due siano fratelli" disse Aidan dal letto mentre aspettava il biondo che si cambiasse.
"Ehi Noah tutto apposto?" Ma non ebbe risposta "Noah?". Il moro preoccupato si diresse nel bagno, trovandolo con indosso solo un accappatoio, rannicchiato a terra che piangeva.
"Ehi....piccolo" gli si avvicinò sedendosi anche lui, accarezzandogli i suoi capelli morbidi.
"Aidan....."
"Ti prego non piangere Noah"
"Perché nonostante quello che ha fatto io lo amo ancora?"
"Perché ne sei innamorato. Ma vedrai passerà con il tempo"
"È stato tutto così veloce e così intenso.....che...che non mi sono reso conto dei sentimenti che stavo provando. Mi sento a pezzi"
"Lo so" gli disse abbracciandolo " adesso andiamo a letto, ti aspetto di là, va bene ?"ricevendo dal biondo un si fioco.
Quella notte Aidan lo strinse forte a se, come a fargli capire anche se non a parole che lui c'era, e si sarebbe preso anche il suo dolore.
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Le successive due settimane furono molto intense. La fine della scuola si avvicinava e con essa anche i test per l'ammissione ai college. Noah non era molto preoccupato perché era sempre stato un ottimo studente e con voti molto alti. Ma era ancora molto indeciso per il college, come anche Aidan. Non voleva separarsi dal suo migliore amico, iniziare un nuovo capitolo della sua vita senza di lui lo portava a stare in ansia. In quelle due settimane aveva pensato a Shane inutile negarlo, sapeva che non sarebbe passata così in fretta. Ma aveva stretto un ottimo rapporto con Jason, nonostante avesse messo in chiaro che il suo cuore era altrove e che non avrebbe potuto esserci più di una semplice amicizia.
"Verrai a vedere la finale domani?"
"Nonostante io odi il football, verrò....ma sappi che lo faccio solo perché siamo amici"
"Oh, il mio piccolo Noah" disse il capitano abbracciandolo.
"Smettila di chiamarmi così. Abbiamo la stessa età" disse incrociando le braccia e mettendo su il suo solito broncio.
"Quando ti metti così sei proprio un bambino" rise, facendo ridere anche il biondo.
"Stronzo" .
Era molto contento di aver trovato un amico come Jason. Lui e Aidan però erano sempre così protettivi nei suoi confronti, dovuto sopratutto agli ultimi avvenimenti. Nonostante questo però lo facevano stare bene, lo aiutavano a non pensare costantemente a Shane.
Aveva salutato Jason, si sarebbero visti quella sera insieme ad Aidan per andare a mangiare.
Doveva consegnare la sua ultima relazione di storia alla professoressa, si fermò agli armadietti quando un gruppo di ragazze che sostavano difronte a lui, stavano parlando.
"Dici davvero?"
"Nemmeno io ci credevo, ma la mia amica mi ha detto che il Lagoon è momentaneamente chiuso"
"Ho sentito questa cosa  anche la settimana scorsa"
"Chissà perché...Avevo voglia di andare a ballare questo fine settimana. Spero davvero sia una cosa momentanea"
"Già..."
Noah che aveva sentito tutto, rimase fermò davanti all'armadietto. Il Lagoon è uno dei locali più gettonati, la sua momentanea chiusura risultava strana. Che fosse successo qualcosa? O che fosse successo qualcosa a Shane?. Noah  incominciò a formulare un migliaio di ipotesi, che lo portarono ad essere sempre più preoccupato.
"Merda" sussurrò chiudendo l'armadietto, lasciando la scuola.

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