Cap 11

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Erano ormai quasi le nove e alcuni degli inviati erano già arrivati. Sua madre aveva fatto un ottimo lavoro, rendendo il salone impeccabile. Lei e suo padre stavamo salutando gli ospiti. Mentre lui era in cucina ad addentare di nascosto dalla cuoca le tartine che presto sarebbero state servite. Aveva indossato un completo nero di Armani, aveva acconciato i capelli con il gel, sua madre gli aveva categoricamente vietato di presentarsi con i capelli sfatti. Odiava essere vestito di tutto punto per quanto amasse quel completo avrebbe sempre preferito dei vestiti più comodi.
"Potevi dirmi che eri in cucina ad ingozzarti di tartine, ti avrei dato una mano." Rise Aidan. Era semplicemente perfetto il suo migliore amico quella sera, vestito anche lui con un completo nero. Il suo ciuffo ribelle era tenuto a bada dal gel. Ma il tutto lo rendeva stupendo. Aidan era bellissimo e sicuro di se, avrebbe fatto conquiste quella sera.
"Scusami, morivo dalla voglia di mangiare queste delizie."
Alla fine la sala si era riempita, non c'erano molte persone, ma ve ne erano comunque abbastanza.
Aidan e Noah erano seduti sul divano a sorseggiare dello champagne.
"Sei già al secondo Noah, sai quanto poco reggi queste cose."
"Oh andiamo Aidan sono a casa mia posso o non posso fare quello che voglio." Disse sorridendo.
"Ehm Noah ...ma quello non è Shane Anderson"
"Aidan lo champagne deve esserti andato al cervello."
"Reggo fin troppo bene. Vicino all'entrata guarda."
"cazzo....cosa ci fa qui ?"
"Ed io che ne so."
Shane Anderson era a pochi metri da lui, nel suo completo blu notte, sexy da morire che aveva appena portato alle labbra il calice di champagne. Quest'ultimo dovette notare il suo sguardo su di lui, e sorrise maliziosamente.
"Oh dio...." Noah temette di svenire.
"Beh ...vai muoviti."
"Cosa...no"
"Sei il padrone di casa. Perciò vai..."
Noah odiò profondamente il suo amico che se la rideva dietro di lui. Lo avrebbe ucciso.
Più si avvicinava a Shane è più desiderava di scappare.
"Ehi..." puntò i suoi occhi azzurri nei suoi verdi.
"Ehi"
"Cosa ci fai qui ?"
"Ho sentito parlare di questa grande festa che si sarebbe tenuta nell'attico dei Woods e così ho voluto dare un occhiata." Non gli aveva nemmeno fiorato l'idea a quell'uomo di essere buttato fuori
"E poi avresti garantito tu per me, Noah" sorrise.
Ma che stronzo.
"Beh mi sembri più che contento di rivedermi."
"Assolutamente no......". Non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura che gli piacesse il fatto che lui fosse lì.
"Noah tuo padre ti cerca." Aidan comparì di fianco a lui.
"Digli che arrivo."
Nella cucina c'era suo padre che lo stava aspettando con una faccia molto strana.
"È successo qualcosa ?" Chiese.
"Non lo so , dimmelo tu .."
"Non capisco..."
". Noah ti ho sempre appoggiato in tutto ma non passerò su questo."
"Continuo a non capire."
"Stai uscendo con lui? Non credevo che frequentassi questo tipo di persone. Ha dieci anni in più a te Noah."
"Io non frequento proprio nessuno."
"E come mi spieghi la sua presenza qui. Sai la reputazione che ha quell'uomo."
Oltre agli altri adesso ci si metteva anche suo padre.
"Non sono più un bambino. So quello che sto facendo la dovete smettere di trattarmi come uno sprovveduto." Disse furente, non voleva litigare con suo padre ma davvero non ne poteva più. Furioso lasciò la cucina. Ritornando nel salone cercò Shane con lo sguardo ma non lo trovò da nessuna parte forse se ne era andato.
"Stasera non riesco a togliermi dalla testa l'immagine di te in questo completo." Sobbalzò a sentire quella voce che gli sussurrò all'orecchio quelle parole. Parole che gli provocarono una miriade di brividi lungo la schiena. Il desiderio di avere quella bocca su ogni parte del suo corpo si fece largo nella sua testa. Sarà stato colpa dello champagne o della lucidità che aveva perso, assecondò Shane quando lo afferrò per un braccio e lo condusse su per le scale.
"Dove è la tua camera?"
"Infondo a destra."
.

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