"Quindi ci andrai alla partita domani sera?"
"Certo che no" disse Noah bevendo il suo frullato di frutta. Lui ed Aidan dopo le lezioni avevano fatto sosta Chichi's il loro chiosco preferito a New York.
"Mi sembra palese che lui ti abbia invitato ad andarlo a vedere"
"Mhh...farà così con chiunque" fece spallucce " e poi poco mi importa di una partita di football"
"Dovresti andare. Anzi dovremmo sai i ragazzi in classe ci vanno quasi tutti e mi hanno chiesto se ci andavo. Dicono che sia la partita decisiva alle qualificazioni"
"Bene, passerai sicuramente una buona serata in compagnia"
"Andiamo Noah, lasciati un po' andare a nuove conoscenze"
"Sto bene per conto mio"
"Hai ancora in testa quel tizio?"
"No...."
"Noah ti conosco bene, dimmi che non hai preso una sbandata per quel tizio, sai che non è una persona sulla quale fare affidamento e poi è quel tipo di persona alla quale piace solo divertirsi con le persone"
"Aidan....non sono assolutamente preso da nessuno."
"Noah ...." il biondo sospirò per l'ennesima volta, non voleva prendersela con il suo migliore amico per colpa del suo umore nero che lo perseguitava da giorni. Ma forse l'amico aveva ragione aveva bisogno di svagarsi un po' e di lasciarsi andare.
"Aidan davvero sto bene. Verrò a quella stupida per te" sorrise.————————————————————
Davvero una pessima idea quella di venire a quella stupida partita. C'era moltissima gente e non solo facente parte del suo istituto.
Gente che spingeva da ogni parte. Il campo di football della scuola non era molto grande ma nemmeno molto piccolo. Fortunatamente riuscirono a trovare posto sugli spalti quasi vicino al campo, visto che un intera sezione era riservata agli studenti dell'istituto.
"Non mi aspettavo tutta questa gente"
"Nemmeno io a dirla tutta"
"Se questo tizio mi spinge di nuovo lo uccido" disse Noah riferendosi al ragazzo che di fianco a lui si agitava e sbraitava.
I giocatori entrarono in campo acclamati da tutti i tifosi. Inquadrò in campo Jason in perfetta forma nella sua uniforme blu notte.
Jason si girò per poco e incrociò gli occhi del più piccolo, salutandolo con un cenno. Noah distolse lo sguardo.
"Sbaglio o ti ha salutato"
"Sbagli"
Il fischio diede inizio alla partita. Che Noah seguì cercando di capire come funzionassero le dinamiche del gioco.
La partita finì con la vittoria dei Panthers, la squadra di Jason. Dopo aver salutato i tifosi i giocatori rientrarono negli spogliatoi. Le persone man mano stavano andando via, Noah stava aspettando Aidan che si era fermato a parlare con alcuni amici.
"Noah ti dispiace farmi compagnia fuori gli spogliatoi, devo aspettare una persona"
"È la persona con la quale ti stai vedendo ultimamente" ma l'altro sorrise maliziosamente.
"Non proprio uscendo, l'abbiamo proprio saltata quella fase"
"Quando è che uscirai seriamente con una persona? " sospirò il più piccolo
"Ci sarà tempo per quello. Su andiamo".
Dovettero aspettare un ora intera visto che i giocatori erano stati assaliti dalle ragazzine della sua scuola .
Vide Aidan salutare un ragazzo, molto carino forse quello doveva essere il tizio di cui gli aveva parlato. Subito dopo di lui uscì Jason che nel frattempo era impegnato a parlare con dei compagni. Quando poi lo vide salutò i ragazzi e gli si avvicinò sorridendo.
"Non dirmi che mi stavi aspettando"
"Facevo compagnia ad un amico". Aidan era impegnato nella conversazione con il ragazzo e sapeva che sarebbe stato inutile aspettarlo. Avrebbe fatto un po' di strada da solo.
"Devo andare a casa"
"Ti accompagno"
"Non credo succederà"
"È solo un passaggio"
"Posso tornare da solo a casa"
"Non accetto un no" Noah rassegnato accettò l'invito dopo aver salutato Aidan.
"Quasi dimenticavo, sbaglio o se avessimo vinto la partita avresti dovuto dirmi il tuo nome"
"Non ho stretto nessun accordo"
"Non è carino non presentarsi"
"Sai che mi importa" Jason rise di gusto.
"Sei proprio uno spasso"
Il viaggio in macchina fu silenzioso, Jason canticchiava qualche canzone che davano alla radio. I capelli del moro erano sparpagliati in tutte le direzioni a causa del vento e questo fece sorridere Noah, non solo per il vento ma anche perché era terribilmente stonato.
"Finalmente ti vedo sorridere"
"Guarda che non sono una persona senza emozioni" rispose acido.
"Non l'ho pensato"
"Mi chiamo Noah.....comunque"
"Mi piace"
Arrivarono sotto casa sua poco dopo. Jason si offrì di accompagnarlo fino sotto all'entrata.
"Non c'era bisogno"
"Mi da piacere"
Ma ad aspettarlo sulle scale , c'era Shane che stava fumando.
"Shane..." sussurrò il biondo. Shane alzò lo sguardo sorridendo.
"Ma guarda un po' chi si rivede, il mio caro fratellino"

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SAVAGE
Roman d'amourDue facce della stessa medaglia. Apparentemente diversi. Noah Woods pian piano riuscirà a stravolgere la vita di Shane Anderson l'affascinante proprietario del Lagoon _boyxboy