Due facce della stessa medaglia. Apparentemente diversi. Noah Woods pian piano riuscirà a stravolgere la vita di Shane Anderson l'affascinante proprietario del Lagoon
_boyxboy
Quella mattina Noah vagava per i corridoi della scuola. Aveva saltato storia dell'arte moderna, quella giornata non gli andava per niente di seguire quella matta della Hale. Aidan aveva una verifica e quindi non poteva fargli compagnia, così aveva deciso di riposarsi per le prossime due ore sotto il pino che padroneggiava l'enorme giardino dell'istituto. Quella mattina non faceva freddissimo, il sole splendeva nel cielo, ed il leggero vento creava una sensazione di calma molto piacevole. Noah estrasse dalla borsa il libro che gli aveva consigliato la Smith la sua professoressa di letteratura, che ammirava moltissimo. Aveva sempre adorato leggere, e sopratutto amava leggere in posti che particolarmente lo ispiravano. Solo che nell'ultimo periodo era stato distratto da altre cose, o meglio da qualcuno. Shane occupava la maggior parte dei suoi pensieri. Era assorto nei suoi pensieri quando qualcosa di molto forte lo colpì in pieno. Cercò di capire cosa stesse succedendo intorno a lui ma gli doleva la testa. "Merda....stai bene ?" Riconobbe una voce maschile che si faceva più vicina. Cercò di mettere a fuoco la figura del ragazzo che aveva difronte. "Ehi...tutto ok?" "Si...mi gira solo un poco la testa" "Vuoi andare in infermeria?" "No, tra poco mi passa. Ma che cazzo non vedi se intorno a te ci sono persone" "Non ti avevo visto" sorrise quello che riconobbe essere Jason Donovan il capitano della squadra di football. Il ragazzo più ambito di tutta la scuola. Anche se a detta di Aidan il capitano preferiva di più portarsi a letto i ragazzi che le ragazze. "Beh fai più attenzione con quella cosa." Gli disse. Che era un bel ragazzo questo non lo metteva in dubbio. Forse molto più che un bel ragazzo, Donovan era proprio sexy adesso capiva perché tutti gli andavano dietro. L'aveva visto poche volte a mensa ma non si era soffermato più di tanto visto che era sempre circondato da persone che lo idolatravano. "Di solito sul campo sono molto più attento" "Ma se vi scannate come animali" l'altro rise di gusto, sedendosi di fianco a lui. "Fa parte del gioco....avvolte" "Cosa ci facevi qui da solo, le lezioni sono iniziate da un bel pezzo" "Non mi andava di seguire la Hale" "allora hai fatto benissimo. Oh che stupido non mi sono presentato sono Jason" "So chi sei. Chi non ti conosce...." disse Noah guardando di fronte a sè. "Non mi dirai il tuo nome?" "Non sono costretto a farlo....". Ma l'altro rise sonoramente passandosi una mano tra i capelli castani, sistemandoli. "Mi trovi così divertente?" Disse Noah. "Oh no....è che non mi aspettavo fossi così uno spasso." "Me ne vado." Noah raccattò le sue cose, ma l'altro lo afferrò prima che potesse alzarsi. "No aspetta. Sul serio non volevo deriderti è che non mi aspettavo questo caratterino, da un viso così angelico." "Non sei per niente convincente con le parole, te l'hanno mai detto?" "Qualcuno...allora me lo dici come ti chiami?" "Che ti importa se ti dico il mio nome" "Così che io possa scusarmi meglio per l'accaduto di prima". Disse facendo sorridere Noah per la sfrontatezza di quel ragazzo. "Mi sa che gli allenamenti sono iniziati." Disse Jaoson alzandosi. Noah era ancora seduto ed aveva ripreso il suo libro. "Sicuro che non ti faccia nessun male." "Si tranquillo" "Domani sera c'è la partita....dovresti venirla a vedere." "Troppo caos, non mi piace il football" "Non è così male alla fine" sorrise "dovresti provare. Magari se vinciamo mi dici il tuo nome" fece prima di andarsene. Noah era rimasto con il libro in mano e lo sguardo verso il ragazzo che si allontanava. Quello era stato l'incontro più strano della sua vita.
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