Cap 21

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Quella mattina Noah si svegliò rilassato ed appagato come non mai. Il tepore delle coperte lo fecero tentennare prima di aprire gli occhi del tutto. Allungò il braccio sperando di trovare il corpo caldo che la notte precedente l'aveva posseduto ma trovò il posto vuoto. Aprì gli occhi e mise a fuoco la stanza. Di Shane non c'era nessuna traccia forse se ne era andato proprio la notte. Il pensiero rattristò un po' Noah, ma infondo doveva aspettarselo.
"Scusami ti ho svegliato" dinanzi al suo campo visivo comparì il moro, fresco di doccia e con indosso un asciugamano.
"No....non mi hai svegliato" deglutì, la sua erezione mattutina era molto contenta di vedere quel ben di dio.
"Ne ho approfittato per fare una doccia. Non amo restare a letto fino a tardi"
"Tranquillo" disse guardando altrove. Non voleva fare la figura del ragazzino arrapato. Solo che quel corpo emanava una certa carica erotica.
"Perché non mi guardi?"
"Non credo"
"Sei eccitato?" Gli disse alzandogli il mento.
"No. Credo andrò a fare una doccia"
"Eppure ieri sera non mi sembravi così timido mentre mi succhiavi il cazzo" Noah se possibile arrossì ancora di più.
"Magari potremmo rifare la stessa cosa sotto la doccia"
"Preferisco farla da solo"
"Cosa? Una sega?"
"Shane" quasi urlò , mentre l'altro rise. Quello stronzo amava vederlo in difficoltà. Noah lo spinse leggermente lontano da lui e si alzò, cercando di coprirsi alla meglio visto che era nudo.
"Guarda che ho già visto tutto. È inutile che ti copri"
"Smettila". Ma Shane non demorse e si avvicinò al più piccolo, e lo baciò stringendolo a se.
"Dio guarda come me lo fai venire duro" gli sussurrò sulle labbra.
Noah semplicemente si lasciò andare a quella passione nuovamente.

"I tuoi genitori sono spesso via?" Gli chiese Shane. Erano nella cucina a fare colazione. Noah aveva provato a cucinare qualcosa di commestibile, ma alla fine aveva ceduto il posto a Shane che si era rivelato un ottimo cuoco in cucina.
"Si, ma ormai ci sono abituato. Aidan mi fa spesso compagnia, o molte volte mi trasferisco da lui. Stare in una casa così grande da solo è tremendamente noioso e stressante."
"Capisco."
"La tua famiglia invece ?". Noah si accorse troppo tardi aver fatto la domanda sbagliata. L'espressione di Shane cambiò improvvisamente facendosi rabbiosa e spenta. Sfiorò con le dita la piccola collanina d'oro che aveva al collo.
"Devo andare" si alzò.
"Shane...scusami ho fatto una domand.."
"No. Solo devo andare, anche se è domenica dobbiamo preparare tutto per stasera"
"Si....ok" sussurrò. Non voleva assolutamente che Shane se ne andasse, pensava che avrebbero passato quella giornata insieme.
"Ci si vede" disse prima di andare. Noah rimase fermo in cucina con ancora la sua tazza di tè.
Si stava affezionando a quell'uomo, più ci pensava e più se ne rendeva conto. Sapeva perfettamente che Shane non gli avrebbe mai potuto dare quel sentimento che lui tanto amava. Shane era il suo opposto, amava il divertimento il sentirsi libero da ogni legame, Shane era un uomo, e lui soltanto un ragazzino che era caduto nella sua trappola. Probabilmente chissà quanti altri come lui aveva avuto.

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