Cap 31

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Noah era fermo fuori al Lagoon da non sapeva nemmeno lui quanto. Il gesto che aveva fatto era stato puramente istintivo, adesso che si trovava lì fuori le cose erano leggermente cambiate. Ma orami era lì , tornare indietro non avrebbe avuto senso. Tirò un respiro profondo e si incamminò verso l'entrata. Solo che quest'ultima era chiusa, si guardò intorno ma non c'era nessuno.
"Ehi Noah" si sentì chiamare
"Kyle" esclamò felice di vedere il barista.
"Che ci fai qui?"
"Io..."
"Se cercavi il grande capo, beh rinuncia non si fa vedere da giorni, è chiuso nel suo appartamento"
"Io ho bisogno di vederlo, puoi farmi entrare?"
"Non potrei....ma può essere che quell' imbecille ritorni in se"
"Ti ringrazio" gli sorrise Noah , seguendolo sul retro.
"Attraversa il corridoio, e troverai sulla tua destra delle scale"
"Va bene, sei un amico Kyle" .
Noah percorse il corridoio buio stando attento a non inciampare. Riconobbe le scale che portavano al piano di sopra dove vi era il loft di Shane.
Si ritrovò dinanzi alla porta dell'appartamento che trovò aperta. Quando entrò dentro Noah rimase immobile dal caos che regnava, cocci di vetro ovunque, bottiglie sparse sul tavolo, attentamente cercò di giungere alla camera da letto, senza farsi male. La situazione non era migliore rispetto al salone, la camera era piena di bottiglie sparse ovunque e tutte vuote. Temette davvero che fosse successo qualcosa a Shane, nel camminare calpestò qualcosa, si abbassò e riconobbe che quella era una cornice rotta, contenente dentro ancora una foto, la estrasse cercando di non farsi male, la foto ritraeva un bambino e una donna sorridenti.
"Noah" si sentì chiamare, si girò ritrovandosi Shane sull'uscio della porta, aveva indosso un asciugamano segno che fosse uscito appena dalla doccia.
"Che ci fai qui?"
"Io ero....venuto a vedere come stavi, sai che..."
"Vattene" gli disse
"Cos.."
"Ho detto vattene, sparisci".
Il cuore di Noah si spezzò in mille pezzi in quel momento. Era stata una pessima idea ritornare da lì. Non aveva ottenuto nulla, solo parole cattive.
Posò la foto sul comodino, lasciando la stanza. Ma quando fu davanti all'ingresso, decise che non poteva arrendersi non in quel modo, quella di Shane era solo una facciata, lo sapeva. Ritornò nella stanza trovando il più grande seduto ai piedi dell'enorme letto matrimoniale che padroneggiava la stanza. 
"Noah ti ho detto di andartene" disse
"No, non me ne vado. Puoi insultarmi quando vuoi." Fece parandosi difronte a lui, il moro non alzò nemmeno lo sguardo per guardarlo, ma si limitò a prendere una bottiglia che era poggiata per terra, che conteneva ancora un po' di alcool. 
"Dio smettila , guarda come ti sei ridotto" gli disse strappandogli di mano la bottiglia. Shane alzò di scatto la testa incrociando gli occhi del più piccolo.
"Noah" disse incazzato , ma il più piccolo si mise in ginocchio difronte al moro , e gli prese la testa fra le mani costringendolo a guardarlo.
"Guardami Shane, tu sei meglio di così"
"Tu non sai niente"
"No , hai ragione, ma per qualche assurdo motivo io mi sono innamorato di te, e ti amo Shane per me non è mai stato solo sesso"
"Noah....non posso" gli disse uscendo dalla presa del biondo. " ti ho fatto del male cazzo, dovresti odiarmi"
"Non era tua intenzione ferirmi, so che non l'avresti mai fatto"
"Io sono quella persona Noah"
"Non è vero, sei molto di più Shane ed io ti amo per questo, perché so che c'è molto di più. Permettimi di restare al tuo fianco"
"Non posso cazzo"
"Non me ne andrò , so che anche tu lo vuoi. Non ti lascio solo Shane" gli disse prima di prendere il viso del moro e baciarlo, lentamente , facendogli capire in quel bacio tutta la voglia e il desiderio di averlo. Shane lo strinse a se così forte che Noah temette di non respirare più. Ma andava bene così, il sentirlo così vicino a lui.

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