Cap 16

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Shane si chiuse la porta dell'ufficio alle spalle non prima di dare un ultima occhiata al suo interno dove Noah dormiva beatamente sul divano coperto dalla sua giacca.
Non gli aveva nemmeno dato il tempo di rispondergli che il biondo già si era addormentato.
"Signor Anderson il locale è quasi vuoto."
"Perfetto. Quando avete finito tutto portami il registro degli incassi di questa sera."
"Si signore"
Shane si accese una sigaretta nel tragitto verso il bar dove c'era Kyle che puliva. Dovette però interrompere la sua camminata perché gli si parò dinanzi l'amico che si portava sempre appresso Noah.
"Tu sei Shane Anderson"
"In persona"
"Dove è Noah?"
"Posso sapere con chi sto parlando?"
"Senti. Ho accettato di accompagnarlo qui stasera ma sappi che non mi va a genio questa cosa. Non so che intenzioni hai con lui ma lascialo in pace"
"Non mi sembra di aver costretto nessuno"
"Voglio sapere dov'è". Aidan minaccioso si avvicinò a lui
"Sta dormendo di sopra. E sta bene non c'è bisogno di fare queste scenate. Lo riaccompagno io domani" gli disse Shane
"Non lo lascerò qui con te"
Shane sospirò oramai stanco di quel siparietto che si era venuto a creare. Gettò la sigaretta finita del tutto e si avvicinò al ragazzo.
"Puoi dormire sogni tranquilli stanotte, il tuo amico d'altronde è stato il primo stasera a venirmi a cercare, credo che gli faccia molto più che piacere"
"Lo rivoglio a casa domani mattina alle nove"
Shane tirò un sospiro di sollievo quando quel ragazzo se ne andò. Si avvicinò al bancone
"Kylie, un brandy grazie"
"Problemi con il biondino"
"Tu come lo conosci"
"Quel faccino angelico non passa di certo inosservato."
"Già..."
Dopo che ebbe finito di bere e di aver scambiato quattro chiacchiere con il barman. Aspettò che tutto fosse messo apposto nel locale, salutò i suoi dipendenti e chiuse il locale. Si incamminò verso il piano di sopra chiudendosi la porta alle spalle. Aveva deciso di vivere lì quando prese in gestione il Lagoon, era più comodo vivere lì . Di spazio c'è ne era molto per costruirci un grande appartamento.
Oltrepassò l'ufficio dove c'era Noah che dormiva, dolcemente lo prese in braccio e salì un altra rampa di scale che portavano all'ampio appartamento in stile moderno. Si diresse verso la camera da letto che era illuminata dalla fioca luce che proveniva dalla strada. Adagiò delicatamente il più piccolo sull'enorme letto che padroneggiava la stanza. Si fermò ad osservarlo e non poté non dare torto al barman, quel ragazzino aveva un cazzo di volto angelico che avrebbe fottuto chiunque. Stanco si incamminò verso il bagno, la doccia prima di andare a dormire lo rilassava sempre.

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