Tra gli eventi di quel giorno, era ormai arrivata la notte e le luci di Seoul cominciavano nuovamente ad accendersi. I ragazzi più giovani andavano già in giro per locali tra minigonne e giacche firmate, i più impegnati tornavano a casa a quella tarda ora e le famiglie erano già riunite davanti al televisore a godersi qualche film. Tra tutta quella sprizzante vitalità risiedeva l'appartamento di Jungkook, una bella villetta beige che svettava nel mezzo di un bel giardino curato. Il ragazzo era comodamente steso sul suo letto mentre scorreva i post di Instagram, senza nemmeno guardare di cosa trattassero, e intanto la sua mente cominciava ad essere invasa da pensieri confusi. Stava riflettendo su quel poco tempo che era rimasto solo con Taehyung ed egli gli aveva raccontato quella breve storia sulla seta. Aveva ancora in testa quelle parole, come se non avessero alcuna intenzione di svanire dalla sua memoria e rimanere come un marchio a fuoco. Tuttavia, non solo le parole lo turbavano. Si ricordava benissimo il momento in cui le cose si erano fatte più intime e lo stilista aveva cercato di avvicinarsi al suo volto. Le intenzioni di tale gesto gli erano sconosciute, ma il moro poteva benissimo immaginarle. «Andiamo, non devo costruirmi paranoie inutili.» Pensò, mentre si toglieva quell'idea dalla testa. Non era sicuro di nulla e, come sempre, preferì restare nel beneficio del dubbio, scartando tutte le opzioni e non sviluppandone altrettante. Il suo cuore, però, continuò ad essere oppresso da una volontà spiazzante di conoscere la verità, o almeno, di sentire un parere esterno su quello che era successo. Il moro controllò l'orario sullo schermo del cellulare e notò che erano già le 23 di sera.
Jimin era sicuramente ancora sveglio, ma Jungkook non voleva disturbarlo con i suoi discorsi senza senso. Eppure quella notte non sarebbe riuscito a chiudere occhio se non avesse chiesto niente all'amico, quindi decise di chiamarlo comunque. Dopo circa cinque squilli, durante i quali Jungkook aveva perso la speranza che il biondo gli rispondesse, riuscì finalmente ad udire la voce di quest'ultimo e un suono ripetitivo e fastidioso di sottofondo."Pronto Jungkook? Sono le undici, è successo qualcosa?" Chiese preoccupato, mentre il suono continuava ad infastidire il moro.
"No... non esattamente, ma dove sei? Cos'è questo rumore?" Chiese Jungkook, mentre aggrottava le sopracciglia. A quel punto gli venne in mente che forse quella non fosse la cosa più giusta da fare e che fosse inutile far preoccupare l'amico in quella maniera.
"È la stufa elettrica, stavo facendo la doccia e sai che odio il freddo mentre faccio la doccia." Rispose l'altro più tranquillo.
"Ma perché ti fai la doccia a notte fonda?" Chiese Jungkook a voce bassa e poi continuò. " Comunque niente, volevo... solo controllare come stessi." Aveva cambiato idea all'ultimo momento e si impose di tenere per sé quella storia, sebbene Jimin non fosse affatto d'accordo. "Jeon Jungkook ora mi dici cosa dovevi dirmi." Replicò il biondo, spegnendo la stufa.
"Va bene, sarò breve. Quando Taehyung mi ha chiamato nel suo ufficio oggi... ecco, diciamo che le cose si sono evolute e ha tentato di avvicinarsi a me. Intendo, avvicinarsi di molto.. avvicinarsi di molto alla mia faccia... vabbè hai capito." Disse Jungkook cercando di restare vago. Sentì il silenzio provenire dall'altro capo del cellulare e si pentì subito di ciò che aveva detto, ma dopo altrettanti secondi muti, improvvisamente, udì la vera reazione del biondo.
"Oh... OHOHOHO CHE? COME? SEI SERIO?" Chiese entusiasta Jimin, cercando di non svegliare tutto il vicinato. "CIOÈ, L' HAI GIÀ DETTO A TUO FRATELLO? HAI VERAMENTE BACIATO KIM TAEHYUNG? É QUESTO CHE CERCHI DI DIRMI, NON È VERO?"
"Jimin calmati, smettila di fare domande e non urlare, ok?" Cercò di tranquillizzarlo l'altro. "Allora, mettiamo in chiaro che no, non ci siamo baciati, non sono mica gay, e no che non lo racconto a mio fratello, Dio." Aggiunse. "E poi, dai, Taehyung non è omosessuale."
"Non dirmi che sei scappato dal suo ufficio, ti prego." Disse l'altro, mentre tutte le sue speranze andavano in pezzi.
"Beh, hai colto il punto." Rispose Jungkook, confermando i dubbi dell'amico. "Però ora non so più cosa pensare."
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♔ velvet & silk ♔ yoonmin, vkook, namjin
Fanfiction"Comunque, credo che le stelle possano influire nell'animo degli uomini. Se ci pensi, quando guardiamo le stelle, esse si riflettono nei nostri occhi e più questi ultimi sono lucidi, più stelle possono contenere. Quando piangiamo, i nostri occhi div...