Un paio di giorni passarono e il sabato Jin si svegliò esattamente come tutte le altre mattine nel suo letto matrimoniale. Aprì gli occhi molto lentamente, sentì il profumo delle sue lenzuola bianche e la familiarità del calore del suo materasso, ma appena si girò non trovò Namjoon dormire accanto a sé. Il posto era vuoto come nelle mattine precedenti e Jin allungò la mano per appoggiarla su quel lato del letto che era ancora intatto. Si ricordò che Namjoon riusciva a sfilare persino il cuscino dalla fodera per quanto si muovesse nel sonno e quell'immagine gli fece stringere forte la stoffa del lenzuolo. Gli restava ancora difficile accettare il fatto che Namjoon avesse deciso di dormire nella stanza degli ospiti. Non c'era mai stato giorno né notte in cui Jin si fosse svegliato senza guardare il volto dormiente del suo ragazzo. La pigrizia di quest'ultimo era ormai rinomata, quindi il maggiore era sempre il primo a svegliarsi e fermarsi a guardarlo come se fosse stata la mattina dopo la loro prima volta.
Jin si mise seduto sul lato del letto e si stiracchiò la schiena per poi alzarsi definitivamente e dirigersi verso il corridoio. Passò vicino alla stanza degli ospiti e ci si fermò davanti. La porta di legno bianco era chiusa, all'interno non si sentiva alcun suono, dunque probabilmente Namjoon stava ancora dormendo profondamente. Jin ebbe la tentazione di svegliarlo, ma si limitò solo a far scivolare il palmo della mano lungo tutta la porta per poi fermarsi alla maniglia. Si disse che forse era meglio lasciarlo dormire un po' di più e fargli trovare la colazione pronta, anche se in quegli ultimi tempi era solito a saltarla bellamente. Il ragazzo sfilò la mano dalla maniglia di ferro e si incamminò verso la cucina, all'interno della quale cominciò a scaldare una torta al cioccolato che aveva fatto la sera prima. Quando ebbe finito, riempì due tazze di latte macchiato e lasciò il vassoio sopra il tavolo della cucina. Mentre si stava dirigendo nuovamente verso la stanza del minore, però, qualcosa dentro di lui lo fermò. Gli ultimi giorni erano stati caratterizzati solo da delusioni. Quando Jin preparava il pranzo, Namjoon usciva e se lo andava a comprare prima; ed era lo stesso con tutti gli altri pasti della giornata. Molto di frequente il minore era solito mangiare qualsiasi schifezza gli capitasse tra le mani nelle ore fra i pasti, ma in quegli ultimi tempi digiunava spesso e faceva poche refezioni al giorno, fatto che stava preoccupando seriamente Jin. Fu forse quel timore di essere di nuovo deluso che lo fece indugiare, quella inverosimile ma presente paura che, una volta sveglio, Namjoon non fosse più il ragazzo che aveva sempre conosciuto e che si fosse trasformato completamente in un'altra persona.
Accese la televisione con questo pensiero e iniziò a fare zapping tra i vari canali che mettevano in onda finti reality show oppure alcuni noiosissimi film vecchi di vent'anni e solo dopo altri vani tentativi il ragazzo si decise ad accendere Netflix e finire di guardare una serie tv che lui e Namjoon adoravano, anche se quest'ultimo non era con lui in quel momento.
Per pranzo mangió solamente un pezzo di torta e si rimise sedentario nel suo divano, riprendendo a guardare episodi su episodi di varie altre serie.
Era normale che delle volte Namjoon dormisse fino all'ora di pranzo o anche oltre, ma quello che risultava strano era che scoccate le tre del pomeriggio non fosse uscito nemmeno per andare in bagno. Jin pensò se fosse bene o meno irrompere nella sua camera per vedere anche solo se il suo stato fosse vegetativo o se fosse, in tutto e per tutto, ancora vivo. Si alzò di malavoglia dal divano e si incamminò lungo il corridoio verso la stanza degli ospiti, l'agitazione non mancava, ma era colui che conosceva da sei anni e non poteva certo essere ancora così nervoso.Bussò alla porta per tre volte. Aspettò una risposta che non arrivò mai.
"Joon, sono Jin, ti senti bene?" Udì solo il silenzio. "Joon, posso entrare?" Altrettanto silenzio.
Jin cominciò ad innervosirsi e avvolse la mano sulla maniglia con sullo stomaco un'agitazione che lo opprimeva. Un presentimento orribile gli solcò la mente tanto da fargli scuotere la testa per mandarlo definitivamente via e tutto quello che sentì fu lo schiocco della serratura che si apriva e poi il fruscio della porta che egli stesso stava spalancando.
Appena diede una prima occhiata alla stanza, sentì un peso terribile lacerargli il petto, alla seconda le sue mani cominciarono a tremare e il respiro si interruppe violentemente. In quel letto non c'era segno di Namjoon.
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♔ velvet & silk ♔ yoonmin, vkook, namjin
Fanfiction"Comunque, credo che le stelle possano influire nell'animo degli uomini. Se ci pensi, quando guardiamo le stelle, esse si riflettono nei nostri occhi e più questi ultimi sono lucidi, più stelle possono contenere. Quando piangiamo, i nostri occhi div...