"Pronto?"
"Taehyung, la situazione è abbastanza complicata questa volta."
"Complicata? In che senso? È ovvio che abbia di nuovo copiato ogni cosa! Ha rubato le mie idee!"
"Lo so, é palese, ma le ha modificate. Non ci sono prove. Non so quanto potrò fare."
"La maggior parte delle maglie avevano le stesse scritte, i set avevano le stesse gamme di colori, ha imitato i tessuti e le cuciture seppur in modo mediocre."
"Lo sa anche lei quanto sono complicate queste faccende, Taehyung. Per confermare una cosa del genere, essendo stato un evento programmato, serve tanto tempo e pazienza."
"Mi ascolti, lo capisce che potrei rimetterci la faccia? Lo sa che potrei tornare al punto di partenza?! Potrei fallire."
"Lo so che è difficile per lei, ma io posso fare solo ciò che posso, non i miracoli. Lalisa ha presentato alcuni pezzi originali, alcuni ispirati e modificati. Mi dispiace Taehyung, ma avrà un risarcimento minimo questa volta e non posso far in modo che Lalisa ritiri la sua intera collezione. Capisce che è impossibile se lei stessa non confessa?"
"Parliamo a quattrocchi domani. Dopo pranzo."
"In realtà avrei un altro cliente, ma vedrò cosa posso fare. La richiamo."Prima di questa conversazione, Taehyung stava osservando il volto di Jungkook, mentre la voglia di baciarlo si faceva sempre più forte e volitiva nel suo corpo. Niente gli passava per la testa, perché si trattava di una di quelle voglie che non nascono nel cervello, bensí nel cuore; la senti bruciare nelle vene e far tremare i muscoli. Anche Jungkook lo guardava negli occhi, dentro di lui sentiva un fuoco crescente che solo le labbra del ragazzo di fronte a lui avrebbe saputo gestire. Le loro mani erano cinte insieme come se nessuno potesse vederli, come se le loro dira fossero state plasmate per l'uno e l'altro e la loro pelle assumesse una nuova sensibilità quando stavano assieme. Jungkook avvicinó le labbra delicate e caste a quelle di Taehyung, ma proprio in quel momento, con la luna che gravava su di loro e il giardino di rose che emetteva il suo alone di luce, il telefono dello stilista squillò. In un altro momento non avrebbe risposto, ma era il suo avvocato, che altro avrebbe potuto fare? Niente, se non staccare di nuovo il viso da quello del minore, discingere la mano dalla sua e afferrare il suo cellulare che si trovava in tasca. Jungkook rivolse lo sguardo altrove, ascoltando la conversazione e mordendosi l'interno della guancia. Lo faceva sempre quando era nervoso o straordinariamente felice. Quella sera non era certo di quale delle due fosse, ma probabilmente era una miscela di entrambe. Eppure, momento in cui i suoi occhi tornarono sul viso di Taehyung, sentí un tremito percorrergli il ventre. Stava assistendo al suo eroe che continuava a piegarsi sotto il peso del suo lavoro, della vita e del destino funesto che gli era aspettato. Jungkook non riusciva ad ascoltare, ma gli bastava vedere l'espressione distrutta ed incredula del ragazzo più prezioso che avesse mai incontrato. L'aveva già pensato, Taehyung sembrava anche più bello quando aveva toccato il fondo.
Desiderò confortarlo, accarezzarlo finché quel dolore magistralmente celato non fosse scivolato via dalla sua anima. Ecco cosa voleva fare Jungkook, voleva toccargli l'anima. Taehyung l'aveva fatto così tante volte che il moro aveva perso il conto, quel ragazzo era riuscito a sfiorarla, a travolgerla, a sconvolgerla totalmente e a coccolarla come mai aveva sentito prima. Chissà, si chiese, se lui c'era riuscito almeno una volta in quei mesi. Non fece in tempo a pensare alla risposta, che Taehyung ripose il cellulare in tasca, chiudendo gli occhi e sospirando con il viso rivolto al cielo. Jungkook gli poggiò una mano dietro la nuca, conducendo il suo viso verso il suo e facendo combaciare le loro fronti. "Ehy." Sussurrò, non avendo idea di cosa dire. Il vento mescolava il colore dei loro capelli, nero e cenere, sotto millemila luci artificiali e solamente una naturale."Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata in tutta la mia vita." Taehyung resse entrambe le mani sulle spalle del minore, come se egli potesse in qualche modo sorreggerlo da ciò che stava provando. Aprí finalmente gli occhi e si ritrovò quelli grandi di Jungkook al paro dei suoi. In quegli occhi poteva specchiarsi e vedersi migliore, ma, alla fine, erano solo dei semplici occhi.
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♔ velvet & silk ♔ yoonmin, vkook, namjin
Fanfiction"Comunque, credo che le stelle possano influire nell'animo degli uomini. Se ci pensi, quando guardiamo le stelle, esse si riflettono nei nostri occhi e più questi ultimi sono lucidi, più stelle possono contenere. Quando piangiamo, i nostri occhi div...