VI. Perdono

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"Il perdono libera l'anima, rimuove la paura. È per questo che il perdono è un'arma potente"
-Nelson Mandela

Come le foglie in autunno, settembre volò via in un soffio. Da quella sera in biblioteca, Malfoy non si era più avvicinato a me.
Per lo meno si era limitato alle solite frecciatine, senza più toccarmi.
Niente di niente.
Non che mi dispiacesse, da quella sera mi serviva tempo per capire cosa realmente provavo per lui.
Inoltre quel sabato ci sarebbe stata anche la prima partita di Quidditch: Serpeverde contro Corvonero.
Ero in sala grande per colazione, insieme ai miei cugini e alle mie amiche.
In quel momento una ondata di gufi planò sopra i tavoli di tutte le casate, ognuno dei quali aveva delle lettere nelle zampe.
Uno bianco, come la neve, planò dritto sul mio porridge rovesciandolo.
-Perfetto- borbottai prendendo la lettera che mi porgeva -addio la mia colazione-
-Vuoi la mia?- chiese Camille con una nota di fastidio nella voce
-mi è improvvisamente passata la fame-
-Al fai altre conquiste?!- sentii urlare da mio fratello Hugo che guardava verso l'entrata della sala grande, dove Albus si stava sbaciucchiando con una ragazza di tassorosso compagna di Lucy.
Guardai Camille, con la fronte corrugata.
La scomparsa della fame era forse dovuta alla vista di Al che faceva il cascamorto con una ragazza?
Non è possibile, mi dissi, loro due non si sopportano, non si possono vedere senza battibeccare.
Sai Rosellina, anche tu e Scorpius vi odiavate ma ora non riuscite a vedervi senza desiderare di spogliarvi con gli occhi!
Spogliarlo con gli occhi? Ma per piacere, semmai desidero le sue labbra ma niente di più.
Finalmente hai confessato! Modestamente, sono una grande. Miseriaccia.
Dovevo finire di scavarmi la fossa da sola.
Ignorai i continui commenti
- scabrosi tra l'altro - di Hope sulla mia rivelazione ed aprii la lettera che avevo in mano.

Mi devi ancora una passeggiata, Rose.
Per favore incontriamoci questo pomeriggio davanti al Lago Nero, proprio dopo la fine delle lezioni.
Se ti va bene, guarda verso il tavolo dei corvonero e annuisci.

J.W.C.

A quanto pare quel pomeriggio avrei dovuto incontrare Justin, per far si che mi spiegasse cosa l'aveva portato a fare quello che aveva fatto durante il nostro quinto anno.
Questa era stata la sua condizione per lo scambio degli orari degli allenamenti di Quidditch.
Alzai lo sguardo ed incontrai il suo.
Annuii come richiesto e lui mi sorrise incoraggiante, poi scribacchiò qualcosa su un pezzo di carta e se lo infilò in tasca.
-Allora ragazzi- annunciò la preside McGranitt -devo farvi un annuncio-
Tutti ci zittimmo come al solito.
-Gli esami di materializzazione si terranno alla fine di questa settimana, mentre il campionato di Quidditch si concluderà alla fine del mese di ottobre, prima dell'elezione dei tre campioni del torneo TreMaghi- continuò.
Io istintivamente cercai lo sguardo di Malfoy e lo trovai a fissarmi.
-Ragazze io non sono pronta- dissi voltandomi a guardare le mie cugine -non supererò mai l'esame-
-Andiamo Rose- cominciò Domi
-Sei Rose Weasley e Rose Weasley passa ogni esame senza la minima difficoltà-
-Beh vorrà dire che per stare più tranquilla dovrai esercitarti di più- suggerì invece Camille.
-E questo comporta passare più tempo con Scorpius!- esclamò Lily.
Mai stata più d'accordo con tua cugina, Rosellina.
E ti pareva.
Sbuffai.
-Ciò che non ti uccide ti fortifica- citai.
-Inoltre- continuò la McGranitt
-questa sera arriveranno le delegazioni delle scuole straniere e spero vivamente le accogliate bene-
L'intera sala grande applaudì.
Molto probabilmente i ragazzi applaudirono perché non vedevano l'ora di vedere la bellezza delle ragazze francesi dell'accademia di Beauxbatons e le ragazze applaudirono perché non vedevano l'ora di vedere il fisico muscoloso dei ragazzi di Durmstrang.
-Per me- cominciò Camille -le francesi saranno delle oche e i Bulgari dei Troll di montagna-
Ed io mi trovai perfettamente d'accordo con lei.
-Io invece penso che i bulgari saranno dei veri pezzi di manzo- esclamò Lily con gli occhi a cuoricino.
-Io guarderei anche i francesi- dissi -ormai sono anni, precisamente dopo la fine della seconda guerra magica, che quelle scuole sono miste-
-Resta il fatto- aggiunse Hugo
-che le francesi saranno belle da mozzare il fiato-
-Oh andiamo- sbottò Rox -solo perché zia Fleur, Domi e Vicky sono bellissime significa che tutte le francesi lo siano! Non tutte hanno sangue Veela che scorre nelle vene-
-Beh sul fatto che siano oche- asseri Domi -non posso dissentire-
Ci voltammo guardandola interrogativi.
-Avete presente le mie cugine Adèle e Geneviève?-
Loro due erano le figlie della sorella di Fleur, Gabrielle Delacour.
-Non le sopporto- continuò la bionda -sono così superficiali!-
-Oh Domi- disse Louis come se si fosse appena ricordato di qualcosa -Geneviève non ha la tua età?-
Lei annuì.
-Questo significa che stasera arriverà qui ad Hogwarts- dissi.
-Ora mi ricordo- esclamò Lily infastidità -sono così altezzose. Tua cugina Adèle continuava a prendermi in giro perché non avevo mai dato il mio primo bacio mentre lei si e per giunta a tredici anni. E grazie al cavolo, io avevo solo otto anni allora!-
-Invece Geneviève continuava a prendermi in giro perché mi considerava un maschiaccio.
Beh se lo fossi stata come mi dipingeva lei... il bel faccino che si ritrova non ce lo avrebbe ora!- eaclamò Rox convinta.
Scoppiammo tutti a ridere, ma la voce della McGranitt ci mise a tacere.
-Inoltre- aggiunse -fra pochi istanti accoglieremo un vecchio studente diplomatosi solo l'anno scorso che è stato incaricato dalla Gazzetta del Profeta di intervistare e fare un servizio sul torneo-
Tutti ci guardammo chiedendoci chi fosse.
-È con mio immenso piacere annunciare- continuò la preside celando malamente il suo sarcasmo -che questo ragazzo, che per la cronaca ha chiesto lui stesso di fare questa presentazione ricca di suspense, è niente di meno che...-
Le porte della sala grande si aprirono ed entrò un ragazzo seguito da una ragazza.
-James Potter- finì alzando gli occhi al cielo.
Mio cugino cominciò a fare inchini e a dare la mano che chiunque gliela porgesse.
C'era un coro che intonava "Potter, Potter, Potter".
Possiamo dire che era la leggenda di Hogwarts, anche se dopo sei anni non avevo ancora capito il motivo.
Guardai la preside che si stava trattenendo dal urlargli contro.
James si avvicinò a noi famiglia Weasley abbracciandoci uno per uno.
Quando fu il mio turno, gli sussurrai all'orecchio:
-James se gli sguardi potessero uccidere- dissi -saresti già morto e sepolto.
La McGranitt ti sta fulminando con lo sguardo!-
-Oh andiamo- sbottò -cosa ho fatto ora? Non le ho nemmeno chiesto gli striscioni con il mio nome!-
Ridacchiai e dissi:
-Ora va da Domi, ti sarà mancata-
Lui si staccò da me ammiccando e si avvicinò a Domi che era seduta a fianco a me.
-Mi sei mancato tantissimo- sentii dire a Domi.
-Tu non ne hai idea, mi sei mancata da morire- disse il maggiore dei Potter.
Quando si staccarono, James si diresse verso la McGranitt sorridendo smagliante.
-Potter se hai finito... Sappi che io se fossi in te- disse con le labbra strette
-tornerei sui miei passi e accompagnerei la signorina Dawson-
-Oh giusto- si voltò e si avvicinò la ragazza che era entrata dietro di lui.
-Scusami Valerie- disse porgendole teatralmente il braccio che lei afferrò sorridente. Ma certo, era la ragazza di cui aveva parlato zio Harry il primo settembre, lavorava con James. Valerie Dawson era una ragazza, quasi donna, di sicuro più grande di mio cugino.
Aveva lunghi capelli castani che le ricadevano ondulati sulla schiena e aveva rossetto rosso molto marcato.
Rosellina sembra che James le piaccia, lo sta mangiando con gli occhi...
Questo non piacerà a Dominique.
Infatti, senza nemmeno farlo apposta, sentii mia cugina irrigidirsi quando lei gli sorrise.
-Quindi come dicevo- concluse la preside -il signor James Potter e la signorina Valerie Dawson sono gli inviati della Gazzetta del Profeta-
-Credete stiano insieme?- chiese Camille guardandoli.
-Certo che no- esclamò velocemente Domi, pentendosene subito dopo.
-E tu come fai a saperlo?-
Ovviamente Cami non sapeva niente della storia tra i miei cugini nè di quello che era successo in vacanza.
-Questa Valerie non è il tipo di James- spiegò calma Domi.
-Beh forse è un po'- cominciai
-beh ecco...-
-Prostituta- conluse Domi.
-Va bene cambiamo argomento- disse Lily prendendo in mano la situazione -parliamo dei ragazzi di Durmstrang-
-Oh i Troll- commentò Camille ridacchiando.
-Per me sono stupendi-
-Non credo Lily- dissi -mia madre mi ha fatto vedere una foto di Viktor Krum, sapete il...-
Non mi lasciarono finire la frase.
-Il giocatore di Quidditch della Bulgaria!- saltò su Rox, la più esperta nel Quidditch -e chi non lo conosce. Nel 1994 fece vincere la Coppa del Mondo alla Bulgaria!-
-Veramente la partita finì 160 a 170 per l'Irlanda- puntualizzai
Non avevo mai detto di non essere informata.
-Oh non importa- disse muovendo la mano come per scacciare via le mie parole -la cosa che importa è che prese il boccino con una formidabile...-
-Finta Wronsky- la precedette Lily -mio padre me ne ha parlato e mi ha insegnato a svolgerla correttamente-
-Ciò non toglie che è un bel ragazzo- aggiunse Rox, che per inciso non si era mai interessata ai ragazzi.
-Krum era più brutto di un folletto della Gringott!- esclamò mio fratello -pure io ho visto la sua foto!-

*****

-È bellissima- sentii dire da una voce dietro di me.
Io ero sulla riva del Lago Nero, proprio dopo la fine delle lezioni per incontrare Justin.
Forse sarebbe stata la volta buona nella quale avrei scoperto la verità sulla scommessa del quinto anno.
Mi girai verso di lui con un mezzo sorriso, dicendo:
-La vista? Io l'adoro, è così rilassante... crea un'atmosfera magica-
-Oh ma io non dicevo la vista- mi disse avvicinandosi e porgendomi una rosa rossa
-parlavo di te. Una rosa per un'altra rosa-
Arrossii leggermente, prendendo il fiore.
-Grazie- borbottai.
Cominciammo a camminare lungo la riva del Lago Nero, ammirando il sole che ormai stava tramontando.
-Quindi- cominciò -secondo te la nuova professoressa di Difesa contro le Arti Oscure è brava? È che è così giovane e secondo me-
-È molto brava. Ha un ottimo modo di spiegare, chiaro e conciso-
-Forse hai ragione. Ma dimmi, verrai sabato alla partita?-
Lo interruppi subito.
-Justin- dissi -mon sono venuta qua per parlare della Tennyson o del Quidditch-
Lui chinò la testa mordendosi il labbro.
-Avevo promesso di spiegare perché ho fatto quello che ho fatto al nostro quinto anno-
Io annuii.
Justin fece un lungo respiro e cominciò a raccontare.
-È vero- contastò -eri una scommessa.
I miei amici approfittarono della mia precaria media in Incantesimi e mi proposero una sfida.
Avrei dovuto conquistarti e portarti a letto, dimostrando così che tu come tutte le ragazze non potevi resistermi.
Così cominciarono i nostri imcontri in biblioteca e io passando sempre più tempo con te capii che non eri affatto noiosa come pensavo, anzi.
Capii che eri una ragazza molto divertente, simpatica ma soprattutto bellissima.
Quando leggevi o mi spiegavi i movimenti che dovevo compiere con la bacchetta rimanevo incantato dalla tua voce.
Piano piano capii di essermi innamorato di te e poi quando ci baciammo ne ebbi la conferma-
-E allora perché non fermasti la scommessa?- chiesi con voce tremante.
Sentivo le lacrime pungermi gli occhi, nonostante non fosse da me piangere.
Il racconto mi aveva fatto ritornare in mente i pomeriggi in biblioteca, i baci furtivi e la scoperta delle sue azioni.
Ma soprattutto la promessa che mi ero fatta: non innamorarmi più.
-Perché i miei amici mi avrebbero preso in giro, dicendo che mi ero innamorato della Weasley secchiona- disse prendendomi le mani -lo so, ho sbagliato. È stato un errore madornale, l'errore più grosso della mia vita-
Ritrassi le mani.
-Avresti dovuto dirmi tutto- dissi.
-Ti avrei disgustato. Inoltre non mi avresti mai perdonato-
-Justin non ti ho potuto perdonare perché mi sono sentita ferita.
Avresti dovuto raccontarmi tutto fin da subito, appena compresi i tuoi sentimenti-
-Mi dispiace-
Chinò lo sguardo pensieroso, ma poi lo rialzò con un luccichio negli occhi.
-Hai usato il passato- disse
-questo significa che puoi ancora perdonarmi, che c'è una speranza anche se piccola-
-Sono dell'idea che una seconda possibilità non si possa negare a nessuno- dissi con un mezzo sorriso.
Lui mi sorrise smagliante e si chinò posandomi un fugace bacio sulle labbra.
-Justin- lo rimproverai allontanandomi di qualche passo -ti ho perdonato, ma non significa che voglia stare con te... che voglia essere la tua ragazza-
-Hai ragione- ma il suo sorriso rimase -però potresti sempre concedermi un appuntamento ad Hogsmeade-
-Non farò una promessa che non sono sicura di poter mantenere-
Rosellina perché non dare una seconda possibilità anche a Scorpius?
Perché quella che dovrei dargli, non sarebbe la seconda.

-SPAZIO AUTRICE-

Allooora, chi è questa Valerie?
Che ruolo avrà nella storia?
James è ritornato.
Dominique prenderà bene il fatto che la ragazza starà sempre con il maggiore dei Potter?
Rose ha acconsentito ad ascoltare Justin e ha scoperto la sua versione dei fatti.
Sarà la verità o un altro inganno?
Uscirà ad Hogsmeade con lui?
Chi saranno gli studenti stranieri?
Nel prossimo capitolo arriveranno le delegazioni di Durmstrang e Beauxbatons!
Per scoprirlo, continuate a leggere!
Buona continuazione!

CupidaGranger

P.S. In copertina, l'affascinante Valerie Dawson!

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