XIII. Succede e basta

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"Quando non si può tornare indietro, bisogna soltanto preoccuparsi del modo migliore per avanzare"
-Paulo Coelho

-Secondo voi chi verrà a spiegarci della Seconda Guerra Magica?- chiese Camille.
Eravamo tutti al tavolo dei Grifondoro in sala grande in attesa di scoprire chi sarebbero stati gli esponenti del mondo magico che avrebbero tenuto la lezione di Storia della Magia.
-Immagino che i nostri genitori ce l'avrebbero detto se fossero stati loro a venire- intervenne Lysander.
-Non so- disse Albus -non è che zia Luna si è scordata di dirvelo?-
I fratelli Scamander scossero la testa e Lorcan disse:
-No, molto probabilmente vorrà farci una sorpresa-
-E zio Harry?- domandò Domi
-non ti ha detto niente?-
-Niente di niente- disse Al.
-La persona più logica che dovrebbe venire è zio Harry- replicai io -lui sconfisse Voldemort quindi avrebbe senso-
-Ma anche i tuoi genitori Weasley lo hanno aiutato- disse Scorpius.
-E tuo padre potrebbe venire per parlare della Seconda Guerra Magica dal punto di vista dei Mangiamorte- aggiunse Al noncurante.
Guardai subito il mio ragazzo e lo vidi fare un sorriso tirato, annuendo.
-Ragazzi ho capito- sorrisi raggiante come colta da un'illuminazione -so chi sono-
-Allora ragazzi- la voce della McGranitt e si levò per tutta la sala facendoci zittire -fate silenzio per favore-
Io mi voltai mortificata verso i miei amici.
A quanto pare per verificare la veridicità della mia intuizione bisognava attendere qualche minuto.
-Ho il piacere di annunciarvi- continuò la preside
-che i rappresentanti della seconda guerra magica sono...-
Le porte della sala grande si spalancarono ed entrarono due uomini seguiti da una donna.
-Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger, i salvatori del mondo magico!- concluse.
I miei genitori e mio zio percorsero l'intera sala grande d si misero davanti al leggio della preside.
Mio padre mi guardò e mi fece l'occhiolino sorridendo.
In quel momento capii che la mia intuizione era esatta, quello era il regalo di compleanno dei miei genitori.
Avevano sempre saputo che il mio più grande desiderio era sapere cosa accadde durante gli anni di Voldemort ed ora potevo scoprirlo.
-Buongiorno a tutti- salutò lo zio sistemandosi meglio gli occhiali caduti sulla punta del naso
-immagino sappiate tutti perché siamo qui-
-Parleremo di cosa accadde durante la Seconda Guerra Magica e della nostra ricerca degli Horcrux, oggetti nei quali il Signore Oscuro vi ripose parte della sua anima per essere immortale- aggiunse mia madre.
-E poi a fine spiegazione- disse mio padre -potrete fare delle domande-
-Bene, direi di cominciare- annunciò la McGranitt.

*****

I miei genitori e lo zio parlarono per ore ed io non mi ero mai sentita più felice.
Finalmente seppi cosa accadde realmente, tutta la storia.
Era arrivato il momento di fare loro delle domande e come non era mai successo e mai sarebbe ricapitato, le mani dell'intera sala grande scattarono in aria.
Tutti avevano qualche domanda.
Mi madre prese la parola e indicò una ragazza di corvonero:
-Come facevate sapere quali fossero gli Horcrux?- domandò.
-Albus Silente- rispose zio Harry
-disse di essersi convinto del tutto che Voldemort avesse creato degli Horcrux quando distrussi il diario di Tom Riddle e quando il Signore Oscuro risorse, egli mi disse di essersi spinto molto più in là di qualsiasi uomo sul sentiero dell'immortalità-
-Silente poi ipotizzò che gli Horcrux fossero un oggetto di ogni casata come poi si rivelò- continuò mia madre -il medaglione di Serpeverde, cimelio appartenuto allo stesso Salazar Serpeverde, la coppa di Tassorosso appartenuta a Tosca Tassorosso, il diadema perduto di Corvonero appartenuto a Priscilla Corvonero.
Però Voldemort non riuscì a prendere la spada di Grifondoro appartenuta a Godric Grifondoro perché, come immagino sappiate, si presenta solo ai veri Grifondoro-
-Ora, tramite il ricordo del professor Lumacorno- disse mio padre -Silente ed Harry capirono che gli Horcrux erano sei anche se in realtà erano sette e loro ne avevano già distrutti due, ovvero il diario e l'anello appartenuto ad Orvoloson Riddle, il nonno materno di Voldemort.
Inoltre Silente ipotizzò che pure Nagini, il serpente del Signore Oscuro, potesse essere un Horcrux visto che lui aveva un attaccamento all'animale a dir poco morboso-
-Però poi scoprimmo che io stesso ero il settimo Horcrux- aggiunse lo zio -infatti la notte dell'assassinio di miei genitori, James e Lily Potter, quando Voldemort tentò di uccidermi, inevocabilmente e senza che lui lo sapesse, un pezzo della sua anima si staccò e si aggrappò all'unica cosa vivente in quella stanza: io-
Un ragazzo di Tassorosso alzò la mano e gli venne data la parola:
-Come fece, signor Potter, ad uccidere Lord Voldemort?-
-I suoi Horcrux erano stati distrutti e Tom Riddle era tornato mortale.
Io e lui lanciammo nello stesso istante due incantesimi diversi: l'incantesimo di disarmo e la maledizione mortale.
Voldemort venne ucciso dal rimbalzo del suo stesso incantesimo e si accasciò a terra, come un qualsiasi mortale-
Calò il silenzio e poi la sala grande esplose in un applauso.
Alice alzò la mano e disse la sua domanda:
-Signori Weasley- iniziò -questa è una domanda molto personale-
-Alice domanda pure- la incoraggiò mio padre -siamo un libro aperto-
-Certo- fece mia madre -magari non proprio aperto aperto ma comunque...-
-Oh Hermione rilassati- sorrise mio padre.
-D'accordo d'accordo- disse lei facendo un piccolo sorriso
-domanda pure-
-Beh ecco...- cominciò titubante
-come... come vi siete innamorati?-
Papà sorrise mentre mia madre arrossì.
-Penso che la vostra relazione si potesse definire in tre parole- intervenne lo zio -odio e amore- Inesorabilmente il mio sguardo volò veloce come il vento a Scorpius e sorrisi dentro di me.
-Eravamo migliori amici- disse papà -ma io molte volte mi comportavo in maniera sgarbata con lei ed Hermione ci rimaneva male-
-Nel corso degli anni è maturato molto- aggiunse mamma sorridendo e posandogli una mano sulla spalla -e ha capito come conquistarmi-
-Non che fosse preda facile- disse papà al che scoppiammo a ridere.
-Ci hanno messo sette anni- aggiunse lo zio -ma alla fine hanno capito di amarsi-
-E poi come tutti sapete- concluse mamma -il confine tra odio e amore è molto labile-
Noi lo sappiamo bene vero Rosellina?, domandò retoricamente Hope.
Quando mai ricapiterà che io ti dia ragione?
Tecnicamente dovrebbe avvenire sempre, ma visto che sei testarda non accade mai.
-Beh signori Weasley- saltò su Vanessa -sarete contenti nello scoprire che pure la relazione di vostra figlia con Scorpius Malfoy è un rapporto di odio e amore-
Mi paralizzai all'istante e vidi mio padre confuso guardarmi come in cerca di spiegazioni. Come in cerca di qualcuno che lo rassicurasse sul fatto che Vanessa mentiva.
-Rose?- chiese -è la verità?-
Sentivo lo sguardo di tutti puntato addosso e a fatica alzai lo sguardo.
Scoppiai in una risata nervosa dicendo:
-Certo che no, papà, come puoi anche solo lontanamente pensare una cosa del genere?-
-Oh Rose questa volta non la scamperai- intervenne Vanessa frugando nella sua borsa.
Tirò fuori una busta e la portò a mio padre.
Lui la aprì e rimase paralizzato, mentre mia madre spostava lo sguardo da lui a me preoccupata.
-Non ci posso credere- mormorò arrabbiato.
-Ron- disse mamma in tono perentorio -prima che tu faccia qualcosa di cui possa pentirti, ti devo ricordare che siamo in sala grande con molti ragazzi ad assistere alla scena-
Lui annuì sommessamente poi si avviò fuori dalla sala grande. Passando di fianco a me, mi guardò con rimprovero e lasciò cadere la busta tra le mie mani.
-Pensavo che mi avresti dato ascolto- disse soltanto.
-Scusatelo- disse mia madre rossa dall'imbarazzo -ora vado a cercare di calmarlo-
-Hermione se vuoi posso parlarci io- si offrì zio Harry.
-No Harry- lo interruppe mamma
-è mio marito, è mio dovere-
Poi seguì a ruota mio padre.
Aprii la busta la vidi.
Una foto ritraente me e Scorpius al Lago Nero, poche ore prima, mentre lo baciavo.

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