XXIX. Dammi mille baci e poi cento

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"Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, e quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l'invidioso
per un numero di baci così alto"
-Catullo.

-È sicuro che questi tagli se li sia fatta cadendo?-
-Si... stava volando nel campo da Quidditch quando ha perso l'equilibrio-
Ci fu un momento di silenzio.
-Rose Weasley che cade dalla scopa?!-
-C'è una prima volta per tutto. Ora, mi dica che si riprenderà-
-Si signor Malfoy, con me è in buone mani-
Mi sembrava di star fluttuando, come se stessi volando tra le nuvole.
Però c'era come una corda che mi teneva ancora ancorata al terreno, impedendomi di volare via.
Non so quanto tempo fosse passato da quando avevo sentito le tenebre avvolgermi.
Pochi minuti o forse qualche ora.
-Siamo venuti appena la McGranitt ci ha avvisato- esclamò Camille.
-Cosa le è successo?- chiese Albus prendendomi la mano.
Sentii solo una lieve espressione, ma niente altro.
In quel momento però, mi andava bene così, avrei voluto salire nel cielo e sparire nel firmamento.
-Credo le abbiano fatto un qualche incantesimo per renderla... beh per fare in modo si comportasse come ha fatto- spiegò Scorpius.
-E chi credi possa aver fatto una cosa del genere?- chiese Cami.
Scorpius non esitò nemmeno un secondo.
-Justin Corner- sputò con disprezzo -ha detto che Justin sarebbe stato fiero di lei-
-Scorpius non puoi fare accuse tanto forti senza prove- intervenne Albus.
Calò il silenzio.
-Scorpius... dovresti andare a riposare- disse in tono gentile Camille posandogli una mano sulla spalla -ora veglieremo noi su di lei-
-Ma io...-
-Scorp, Camille ha ragione. Devi riposare-
-Ma... argh va bene. Promettetemi che se si sveglierà mi chiamerete-
Cami lo guardò fermamente negli occhi.
-Sarai la prima persona a cui lo diremo- dichiarò.
Sentii un tocco leggero sulla fronte, là dove Scorpius mi aveva baciata.
Poi la porta si chiuse.
-Cosa credi le sia successo?- domandò Cami
-Intendo per i tagli che ha sulle braccia. Per Merlino... sono dappertutto-
Albus sospirò.
-Non ne ho idea, Scorpius sembrava troppo stanco per raccontarci la verità-
-Secondo te ha ragione? Su Justin-
-Non so cosa pensare-
-Forse Rose una volta sveglia potrà raccontarci cosa ricorda-
-Se ricorda qualcosa-
Sentii dei passi e poi Cami singhiozzare.
Albus la prese tra le braccia.
-Si riprenderà non è vero?- chiese lei, la voce attutita dal mantello di lui.
-È la persona più forte che conosca- dichiarò Al -e so che sarà così-
Mi riaddormentai, come se venissi buttata nell'oceano e cominciassi ad andare alla deriva.
Nel sogno tutto era frammentato ma una cosa la vidi nitida.
Justin che mi porgeva un calice con dentro qualcosa, con delle bollicine.
-Rose...- sussurrò una voce femminile stringendomi la mano -so che puoi sentirmi-
Volevo svegliarmi, dirle che sarei stata bene.
Ma la superficie era ancora lontana.
-Ho mandato Al a vedere se Scorpius ci ha ascoltato oppure è corso in biblioteca, non so se per scoprire cosa ti è accaduto oppure perché quel luogo gli ricorda te-
Camille fece un piccolo sorriso.
-Quel ragazzo è la testardaggine fatta persona. Proprio come te. Forse è per questo che vi ho sempre visti bene insieme, nonostante l'apparente odio.
Tu lo amavi, Rose.
Mi dicevi di non correre ma era così.
E lui amava - e ama - te.
Lo capisco dal modo in cui vi guardavate e vi sorridevate.
Come se non esistesse niente al mondo tranne voi due.
Sai perché lo so? Perché è nello stesso identico modo che io guardo Albus.
E spero che anche lui mi guardi così-
Lo fa, avrei voluto dire, ti guarda come se non avesse visto cosa più bella e si sorprende dell'effettivo fatto che tu sia sua.
Fece un respiro profondo.
-Devi svegliarti Rose. Se non vuoi farlo per te stessa, fallo per chi ti vuole bene. La morte non colpisce te in prima persona, ma le persone che ti circondano-
La stretta sulla mia mano si intensificò.
-Io ti voglio bene Rose, sei come una sorella per me- disse -quando ero triste, mia mamma mi ripeteva sempre una frase "Vivi la vita come fosse una battaglia, mia piccola Camille, e la morte comportasse la sconfitta".
Rose, mi hai detto che ai Weasley non è mai piaciuto perdere.
Ti prego, non essere sconfitta-
Finalmente trovai la forza.
Cominciai a nuotare e quando il mio corpo infranse la superficie dell'acqua, ritrovai la voce.
-Io non perderò- sussurrai con voce roca -non è nel mio sangue-
Aprii lentamente gli occhi e venni travolta dalla luce.
-Oh sia ringraziato Merlino!- esclamò Camille, le mani premute sulla bocca e gli occhi che brillavano di emozione.
-Forse dovremmo ringraziare Scorpius, ricordo che è stato lui a portarmi qui-
Tentai di mettermi a sedere, senza troppo successo.
-Madama Chips ti ha fatto incantesimo di trasfusione, avevi perso molto sangue- disse Camille.
Sembrava stesse fremendo per fare qualcosa.
Mi guardai l'avambraccio sinistro, ricoperto di bende.
-Oh Merlino...- sussurrai.
-Rose...- sembrava non contenersi più
-posso...?-
La guardai e le feci un debole sorriso.
-Certo che puoi abbracciarmi- mormorai
-speravo lo facessi-
Cami si fiondò su di me stringendomi.
Io sorrisi mentre una lacrima mi solcava il viso.
-Anche tu sei come una sorella per me- sussurrai -anzi, di più. Come se fossimo parabatai-
Lei fece una risata soffocata.
-Oh Rose- sussurrò -"E avvenne che l'anima di Gionata era legata all'anima di Davide e Gionata lo amava come se stesso.
Quindi Gionata strinse impatto con Davide perché l'amava come se stesso" e così io sono legata a te.
Non serve un giuramento o una runa angelica per dimostrare ciò che c'è sempre stato tra noi-
-Tu sei parte della mia anima Camille, se non tutta-
-Oh Rose tutta no- ma non sembrava arrabbiata -perché l'altra metà appartiene ad Albus. Mentre il tuo cuore... ha inciso nome e cognome: Scorpius Malfoy-
Mi appoggiai a lei.
-Da quando sei diventata così saggia?- chiesi piano.
-La saggezza me l'hai insegnata tu- rispose.
-Oh Cami- sospirai -vorrei tanto fosse così-

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