XXIV. Gli amanti non vedono le amabili follie a cui s'abbandonano

3.3K 199 51
                                    


"L'amore è cieco, e gli amanti non vedono le amabili follie a cui s'abbandonano"
-William Shakespeare.

-Non posso farcela, davvero Rose.
Posso metterci tutta la forza di volontà che voglio ma so che non c'è la farò- sbottò Dominique disperata.
Alzai di poco lo sguardo ancora annebbiato e vidi l'orario.
Sbuffai nascondendo la testa sotto il cuscino.
Svegliarsi ad un'ora del genere il giorno di Natale non era ammissibile.
Proprio no.
-E se invece di dire "non c'è la farò" dicessi "posso provarci"?- proposi tentando di tenere bassa la voce.
-Ma io non posso provarci!-
-La verità è che non vuoi!- rimbeccai guardandola finalmente negli occhi -e comunque non mi hai ancora spiegato perché tu abbia svegliato me e non le altre-
Nella mia mente comparve l'immagine di Lily e Camille ancora sotto le coperte a dormire.
Tentai di reprimere istinti omicidi di prima mattina.
Lei fece un timido sorriso.
-Perché sei la mia cugina preferita?- tentò.
-Lo chiedi o lo dici?- replicai.
-Oh io lo dico, naturalmente-
Il suo sorriso divenne più sicuro.
-Inoltre- aggiunse -perché tu sai sempre cosa consigliarmi-
Roteai gli occhi al cielo mentre gli angoli della mia bocca di curvarono all'in su.
-Quindi come posso fare?- chiese allora.
Ci pensai su uscendo dalle coperte.
-Valerie e James arriveranno in mattinata giusto per l'ora di pranzo- riflettei -quindi hai tutto il tempo per prepararti psicologicamente alla bellissima giornata che passerai in loro compagnia-
-Andiamo Rose non scherzarci su!-
-Va bene- ridacchiai -scusa-
Domi mi guardò sconfortata.
-Sappiamo entrambe che Valerie è convinta che James sia innamorato di lei e quindi di averlo in pugno- dissi.
-Esatto, ma lui non può dirle che mi ama per il fatto che siamo cugini- aggiunse.
-Non è solo quello... molto probabilmente lui non si fida di lei e ha paura dica la verità a tutta la famiglia-
-Intenzionalmente-
-O per sbaglio. Comunque è qualcosa da evitare-
Lei annuì convinta.
Poi abbassò lo sguardo.
-Scusa se ti ho svegliato così presto- disse mortificata.
Le sorrisi.
-Oh non fa niente- dissi -e poi, per citare Shakespeare, l'amore è cieco, e gli amanti non vedono le amabili follie a cui s'abbandonano-

******

-Albus! Manchi solo tu!- esclamò zia Ginny in direzione delle scale.
-Oh ma non posso dormire ancora qualche ora?!- arrivò una voce di supplica dal piano di sopra.
-No, quindi scendi mediatamente perché è Natale e quindi starai con i tuoi famigliari!-
-Ti devo ricordare che la tua fidanzata ti sta aspettando?- esclamò Lily.
Si sentirono dei passi e poi mio cugino si catapultò giù dalle scale.
-Ah, il potere dell'amore!- commentò papà ridendo.
Io però non stavo ascoltando loro.
Dentro di me era in corso una battaglia.
Avete presente quei film babbani nei quali ai protagonisti compaiono un angelo e un diavolo sulle spalle?
Quello stava accadendo a me, quel 25 dicembre, sotto l'albero di Natale alla Tana.
Al posto delle creaturine sulle spalle, io avevo invece Hope nella mia testa.
Io insisto nell'aprirlo, tanto non hai niente da perdere!
A parte la dignità?
Capisco il fatto di non avere nulla di Scorpius per evitare di soffrire ancora per lui però io sono curiosa.
Ma qui si tratta dei miei sentimenti non della tua curiosità!
Siamo la stessa persona Rosellina quindi questo significa che tu provi ciò che provo io e viceversa.
Quindi...?
Oh si, sei assolutamente e incondizionatamente curiosa di scoprire cosa diavolo ci sia un quel pacchetto.
Chiusi gli occhi facendo un profondo respiro.
Alla fine si trattava solo di sfilare il fiocco e aprire il pacchetto.
Senza pensarci un secondo di più lo feci.
Le mie mani si mossero veloci e abili.
Aprii gli occhi e vidi il contenuto all'interno di esso.
Persi un battito.
Era una semplice foto ritraente me e Scorpius dopo la prima prova del Torneo TreMaghi, quando lo abbracciavo contenta che non fosse sparito come il molliccio.
-Perché piangi?- mi domandò con una voce così dolce che mai aveva avuto accarezzandomi con il pollice lo zigomo.
-Perché sono felice che tu sia qui, credi sia poco?- sussurrai affondando il viso nell'incavo del suo collo.
Ricacciai indietro le lacrime e vidi che c'era dell'altro nel pacchetto.
Un piccolo sacchettino verde smeraldo stretto da un fiocco.
Lo aprii e ne uscì un biglietto.

Believe in MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora